“Lo devi far mangiare se no guarda che non cresce!”

se non mangia non cresce, Togliere il seno, bambino inappetente

L’altro giorno, in risposta a una mail della newsletter (clicca per iscriverti) che parlava di bambini che mangiano poco o tanto, ma, caso strano, MAI il giusto, ho ricevuto una messaggio che mi ha colpito molto. Era una specie di sfogo che mi ha inviato Nelly: una madre stressata dalla pediatra di suo figlio che le continua a dire che il bambino “se non mangia non cresce”.

L’email (“se non mangia non cresce!”)

Ecco cosa mi ha detto Nelly. Le enfasi e le maiuscole sono tutte originali (e aggiungo che l’ho subito sgridata per il “lei” 🙂 )

Salve,
gentilissimo signor Andrea,

sono una mamma di 28 anni di un bellissimo bimbo di 5 mesi e 15 giorni.

Mi ha fatto scoprire questo sito un dottore che conosco, e veramente le sono grata in quanto abbraccia la mia mentalità. Ma mi trovavo molto spiazzata perché nessun pediatra della mia zona adotta questo metodo.

Per fortuna da piccola i miei genitori non mi hanno ossessionato con pappe, pappine, liofilizzati, ecc.. mi hanno sempre preparato tutto in casa, all’inizio frullando i cibi e man a mano ho imparato a mangiare tutto, e ora sono di forchetta buona.

Ma purtroppo ho un problema con il mio piccolo, anzi specifico meglio, la pediatra ha un problema con mio figlio.

È già un mese che gli do la frutta sia grattugiata, sia il classico omogeneizzato e con gran successo l’ha mangiata subito e tutto il vasetto/tazzina.

All’ultima visita di controllo, in un mese ha preso 400 gr, per me più che sufficienti in quanto è stato male diverse volte. Prima virus con vomito e diarrea, poi febbre a 38.5, poi di nuovo vomito e diarrea. In pratica su un mese 4 settimane è stato male! E date le malattie credo sia cresciuto molto! (secondo me)

Nel frattempo, stando seduto a tavola con noi durante i pasti, ha mostrato il suo interesse per il cibo e, sia io che mio marito, lo abbiamo lasciato fare. Ha assaggiato una fettina di carne, l’ananas, il ‘culetto’ del pane, ha ‘ciucciato’ un rigatone con il pomodoro, finocchio, carote..e ogni giorno vedo che ha interesse per qualcosa di nuovo..e io lo lascio fare.

Il problema è arrivato, quando all’ultima visita dal pediatra, mi dice che non è cresciuto abbastanza, che il mio latte non basta più e che lo devo far mangiare.
Particolare non trascurabile, l’ho sempre allattato e tutt’ora lo sto allattando.

La pediatra me l’ha fatto pesare per due giorni prima e dopo la poppata, non è mai stato un gran mangione Leonardo, ma prende i suoi 60 gr di latte a volta, e mangia ogni ora e mezza. Ovviamente non è una regola fissa, comunque mi fa 6 pasti al giorno.

Da qui il calvario: crema di riso, mais e tapioca, brodo e brodini, esperimenti con verdure passate aggiunte, liofilizzati e ora omogeneizzati, MA NIENTE!!! Leonardo assaggia le pappine, ne mangia 3 cucchiaini e poi inizia a piangere disperato serrando la bocca, e io lascio perdere! Non lo forzo e non mi va di forzarlo.

Ma la pediatra, “LO DEVI FAR MANGIARE SE NO GUARDA CHE SE NON MANGIA NON CRESCE”.

Mi ha fatto cambiare 4 tipi di latte artificiale, ma lui non ne vuole neanche uno. Adesso mi ha detto di provare con il latte intero fresco diluito con l’acqua, e due cucchiaini di zucchero…

Insomma io non ne posso più, e mio figlio neanche!!!!

A  me sembra che stia bene, è vispo, allegro, ride, e dorme, non abbiamo mai avuto problemi, siamo stati sempre in simbiosi, ma questo periodo si sta trasformando in puro e brutto stress per entrambi.

COSA POSSO FARE??? Faccio male a seguire il mio istinto e non forzarlo, ma assecondarlo con i cibi, oppure sbaglio?
Secondo me, per Leonardo questo è un periodo di transizione, dove sta assaggiando e capendo il cibo, e si sta preparando per affrontare il passo del “io mangio!”

Forse potrei anche sbagliarmi, non so!

Cosa mi consiglia di fare?

Ulteriori informazioni

All’inizio ero sicuro che ci fosse qualcosa sotto che magari Nelly aveva involontariamente omesso, così abbiamo cominciato uno scambio di email da dove è emerso:

  • La crescita del bambino è sempre stata costante, quasi da manuale. Guardando le curve di crescita ho visto che di lunghezza è sempre stato intorno al 50° percentile e di peso un po’ sotto il 9° (ma ben al di sopra del 2°), quindi è senz’altro sullo snello andante, ma non in zona “rischio”.
  • Il medico in questione è una pediatra privata. Quella della ASL non sembra farsi problemi (mentre Nelly ha problemi logistici per andare da quest’ultima).
  • Il bambino è sempre stato bene (eccetto per le solite malattie dei bambini).

In altre parole, un bambino normalissimo è diventato d’un tratto un bambino che non mangia e che non cresce. Il latte materno è stato individuato come il solito capro espiatorio e le soluzioni sono le solite: latte artificiale e svezzamento a tutti i costi perché SE NON MANGIA NON CRESCE!

La mia risposta

Mandacela, e DI CORSA!

(a dire il vero c’è anche una versione lunga, ma non è difficile indovinare cosa dico, per cui ve la risparmio)

Cosa ci insegna questa storia?

  • a vedere le cose con lucidità
  • a fidarci del nostro istinto
  • a non farci mandare in confusione perché una voce “autorevole” trova problemi che esistono solo nella sua visione (distorta) delle cose.

Troppo, troppo spesso leggo di gente che consiglia le cose più assurde. Ma come difendersi da tutto ciò? È difficile… se poi a parlare è un medico possiamo chiedere un secondo parere, ma non possiamo certo continuare ad andare in giro bussando a tutte le porte fino a che non ci danno la risposta che desideriamo – e che comunque non è necessariamente la migliore.

Il caso di Nelly e del suo bambino non era medico (o per lo meno non ci è stata fornita alcuna diagnosi, né sono stati illustrati i rischi a cui il bambino incorreva), ma era semplicemente una situazione dove bisognava guardare il bambino e cercare di capire cosa LUI volesse.

Dubito che in generale un bambino rimarrà segnato a vita se mangia qualche giorno in ritardo rispetto alla tabella, se viene allattato più a lungo del “normale” invece di prendere il latte vaccino, se viene preso in braccio più di quanto sembri necessario, se dorme nel lettone, ecc… Se tutto ciò sta bene ai genitori e, cosa più importante, al bambino, che problema c’è? Abbiamo davvero bisogno di un esperto che ci dica quello che è già lampante se ci ricordiamo di aprire gli occhi?

A Nelly quello che suggeriva la pediatra sembrava assurdo perché aveva davanti un bambino che mangia e cresce, e, vedendo le sue reazioni, ha deciso di guardarsi intorno. Ma quanti genitori accettano acriticamente quello che gli viene detto, anche se salta agli occhi che il bambino non è contento di ciò e loro stessi, in fondo, sanno che quella particolare strada non è adatta a loro? Tanto per fare alcuni esempi tra i più gettonati in rete, a non tutti i bambini piace addormentarsi da soli, essere imboccati, vivere secondo ritmi prefissati, ecc., ma perpetuare questi stereotipi facendoli passare per la norma non fa altro che alimentare la frustrazione di (alcuni) genitori e figli.

Il figlio di Nelly aveva bisogno di vedere rispettati i suoi ritmi per avvicinarsi ai solidi in modo rilassato; e dov’è il problema? Solo nella testa di qualcuno. E così in tanti altri casi… spesso i problemi vengono creati laddove problemi non esistono.

Nessuno ha il tempo di approfondire tutto quello che riguarda i bambini, ma tutti hanno il dovere di ascoltare i propri figli e scoprire cosa è meglio PER LORO, anche se questo non necessariamente coinciderà con la nostra idea di “meglio”. Per fare tutto ciò non serve una laurea, ma due occhi e un cervello in modalità “ascolto”. È chiedere tanto? Non credo. 🙂


Passa qualche mese…

Orecchiette, bambino inappetente

Ho fatto la famosa visita con la pediatra e Leo pesa ben 9.4 kg! Finalmente l’ho vista entusiasta e mi ha detto: “Bene! Dai che ha preso il via finalmente!”
Sono rimasta un po’ così… mio figlio che cos’è un animale da corsa che ha preso il via????

Comunque, sono stata felice perché mi sono sentita soddisfatta e non mi sono sentita dire per l’ennesima volta “è ancora magrolino, un po’ sottopeso… gli manca qualche grammo in più!”
Non mi ha nemmeno chiesto cosa gli do da mangiare, ma alla fine della visita gliel’ho detto io: “Leo comunque non ha mai mangiato pappe o pappette, è passato subito a minestre e poi al nostro cibo ovviamente in modo salutare.”
Si è solamente degnata di rispondermi “basta che ancora non gli dai l’uovo intero”.
Ehmmm io già gliel’ho dato, ma non gliel’ho detto! 😛

Per concludere, siamo in vacanza, stasera abbiamo deciso di andare a mangiare fuori e Leo si é fatto fuori quasi un piatto di orecchiette!!! Ho guardato mio marito e gli ho detto “GRAZIE AUTOSVEZZAMENTO!!!”
C’era un bambino dietro a noi di ben 16 mesi e la mamma, esterrefatta dell’appetito di Leonardo, mi guarda e mi fa: “no signora mio figlio non mangia, ha mangiato la sua pappina a casa prima!” =-O Ci sono rimasta di stucco!!!!!!

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102 risposte

  1. Comunque il famoso: “Il mio bambino non mi mangia” di Carlos Gonzalez e’ fondamentale per spiegare che il meccanismo e’ contrario: i bambini non crescono perche’ mangiano, ma mangiano perche’ nel loro programma genetico c’e’ scritto di crescere. E’ un semplice cambio di prospettiva, ma ti puo’ cambiare l’approccio.

  2. Poi c’è da chiedersi… se non mangiano e non crescono, chiaramente ti preoccupi, ma come risolvi, rimpinzando o trovando le cause alla base? /A.

  3. Sul fatto che il latte materno sia il meglio e non si può sostituire con latti di altri animali non possono più dirlo, perché altrimenti non si spiegherebbe perché sono stati creati i latti di proseguimento che industrialmente fanno assomigliare il latte vaccino a quello materno! La cosa straordinaria del LM però è che si modula di volta in volta sulle esigenze del bambino! Purtroppo io ho trovato in giro parecchi pediatri obsoleti che non vogliono aggiornarsi e rifilano per scienza una pediatria vecchia di 30 anni!

  4. Sarò strana io ma io mi sono sempre preoccupata che i miei figli mangiassero. Che sia latte o pappa, o spaghetti o crocchette di pollo.
    Non vedo cosa c’è di strano se i pediatri dicono se un bimbo cresce poco. Se è vero rispetto alle statistiche (ma anche ad occhio si vede se un bimbo non cresce) perché non dirlo?
    Ci sono bambini che con il latte crescono benissimo e altri no. Semplice. Se con il latte non cresce gli dai altro da mangiare. Che problema c’è?

  5. Allattare è un gesto d’amore per la mamma e il bambino, un legame che si rinnova ogni qualvolta il piccolo si attacca al nostro seno. Anche io allatto ancora la mia piccola Margherita, nonostante lei mangi regolarmente a pranzo e a cena. La notte Margherita si sveglia e vuole il seno, ma credo sia soprattutto ricerca di sicurezza. A me piace e, nonostante la stanchezza, non riesco a farla smettere, forse perché io per prima non voglio!?

  6. La cosa assurda è avere l’ansia di “far arrabbiare” la pediatra!!! Mi piace che abbia usato questo termine perché è proprio lo stesso effetto che fa a me, come se non avessi fatto tutti i compiti!!! Ho l’ansia che metta un asterisco accanto al nome di mio figlio: “figlio di madre riottosa, fa di testa sua”!!!

  7. Ciao a tutte mamme! E’ bello vedere il vostro appoggio. Grazie ad Andrea, a questo sito e a voi, sono riuscita ad uscire fuori da questo maledetto tunnel che le pediatre a volte ci buttano dentro senza neanche rendersene conto! Ho comunque fatto di testa mia… e adesso, a distanza di pochissimo tempo, Leonardo sta iniziando a mangiare di tutto! E che soddisfazione!
    E sono arrivata ad una conclusione, forse scontata, ma vera..l’unico pediatra per i nostri bimbi…sono le MAMME!!
    Un’abbraccio a tutte

    1. Nelly_85 
      Brava Nelly, sei una mamma intelligente, sono contenta che Leonardo stia bene.  Io ho ovviato il problema, non ho mai portato dal pediatra a Aurora, la mia piccola di due anni e lo farà solo quando si amale sul serio e abbia bisogno di un medico.
      Un abbraccio

      Ofelia

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