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Perché gli schemi con le grammature degli alimenti sono una perdita di tempo

Schema grammature bufala
Il video

Le grammature degli alimenti

Come ci immaginiamo uno schema per le grammature degli alimenti? Direi che è un qualcosa del genere:

  • riso, pasta: 20-30
  • carne 25-35
  • pesce 40-50
  • formaggio morbido 30
  • formaggio stagionato 10

No, non sto dando i numeri al lotto né vi sto dando le temperature minime e massime di alcune località balneari, invece quelli che vi ho appena elencato sono le grammature di alcuni alimenti che trovate su una tabella per lo svezzamento in particolare a 6 mesi e a nove mesi.

Il video lo trovate cliccando sull’immagine in alto.

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Un bambino di sei mesi dovrebbe mangiare 20 grammi di riso o pasta, uno di nove mesi 30; la carne, 25 g o 35 g, e così via.

In questo articolo vi voglio far vedere come queste tabelle siano del tutto inutili e prive di significato, anzi in alcuni casi possono essere addirittura dannose.

Di quale bambino stiamo parlando?

Pensate ad esempio, un bambino di 6 mesi dovrebbe mangiare, secondo questa tabella, 20 g di riso, ma di quale bambino stiamo parlando? Di un bambino il cui peso è sulle curve di percentile basse o sulle curve di percentile alte; stiamo parlando di un  bambino che mangia molto latte o poco latte; stiamo parlando di un bambino che ha già cominciato con l’alimentazione complementare, oppure no?

Queste sono tutte domande chiave perché se non abbiamo un punto di riferimento dire che un bambino debba mangiare 20 g di riso non assolutamente nessun senso. È come dire che tutti i bambini sono uguali, tutti i bambini sono standardizzati e che ci aspettiamo che tutti i bambini si comportino nello stesso modo, ma questo è chiaramente assurdo.

Per capirci di più vi faccio vedere questo grafico: è una semplice curva a campana con la distribuzione della popolazione per un determinato evento.

svezzamento tabella grammature

Per semplificare vi faccio un paio di esempio: un bambino di 6 mesi al 50° percentile peserà circa 8 Kg per cui al centro (dove dice X) avremo 8 Kg, il che vuol dire che la maggior parte dei bambini sarà intorno a questo peso. Come ci allontaniamo dal 50° percentile sia in un verso che nell’altro il numero dei bambini di un determinato peso diminuirà: più ci allontaniamo e meno sono i bambini. Dove vediamo +2S, che rappresenta circa il 97° percentile, i bambini peseranno circa 9,8 Kg. Dove vediamo -2S, al 3° percentile, peseranno circa 6,5 Kg. I bambini che pesano da 6,5 Kg a 9,8 Kg sono tutti bambini normali.

Vi faccio vedere un altro esempio. Prendiamo in considerazione questa volta l’apporto calorico che i bambini di 1 anno, bambini sempre sani e in buona salute, prendono dal latte. È stato fatto uno studio ed è stato visto che al 50° percentile i bambini di 1 anno prendono circa il 45% delle calorie di cui hanno bisogno dal latte, per cui qua dove c’è la maggior parte dei bambini un po’ più del 50% delle calorie di cui hanno bisogno verrà dal cibo solido. Un po’ meno del 50% dal latte.

Schema grammature degli alimenti
Consumo di latte nei bambini in buona salute di 1 anno. Il valore centrale è pari a circa il 45% di latte e il 55% di solidi.

Come ci allontaniamo da questo punto il numero dei bambini diminuisce. Da una parte, a sinistra, abbiamo i bambini che, sempre a 1 anno, prendono la quasi totalità delle calorie di cui hanno bisogno dal latte: qui abbiamo il 4% delle calorie viene dal latte. Dall’altra (a destra) la quasi totalità delle calorie di cui hanno bisogno dal cibo solido: qui abbiamo che l’85% delle calorie viene dal latte. Quindi di nuovo, in una situazione di bambini normali e in salute ci spostiamo dal un’alimentazione quasi del tutto lattea a un’alimentazione quasi del tutto solida dove, nel mezzo, la maggioranza dei bambini fanno circa metà e metà.

Quindi vediamo che il comportamento dei bambini normali non è solo dov’è il 50° percentile, ma spazia tantissimo. La normalità non è un dato fisso, ma è un intervallo molto ampio.

Quindi, riso – pasta, 20 g a sei mesi: cosa vuol dire?

– Stiamo parlando di un bambino che pesa 6,5 Kg o stiamo parlando di un bambino che pesa 9,5 Kg?
– Stiamo parlando di un bambino che prende solo latte o che prende solo cibo solido?
Queste sono situazioni diversissime per cui dare un valore singolo di grammature degli alimenti che si dovrebbero riferire a tutti i bambini non ha nessun senso.

Qualcuno mi dirà, “A me serve come punto di riferimento, almeno so quanto mio figlio dovrebbe mangiare” , ma questo non è vero, questo dato non ci dice niente. La persona che sa quanto dovrebbe mangiare è nostro figlio. Il rischio nel guardare queste tabelle è che cominciamo a pensare che nostro figlio sia non performante. Mettiamo che nostro figlio invece di mangiare 20 g di pasta ne mangi 0 g, oppure ne mangi 40 g. Tuttavia noi abbiamo in mente questo numero, “20”, ed ecco che

– nostro figlio non si comporta bene,
– nostro figlio non cresca nella maniera giusta,
– nostro figlio abbia un comportamento in qualche modo sbagliato.

Insomma abbiamo un’ansia da prestazione, ed ecco che poi andiamo su Facebook dicendo, “ah, mio figlio mangia tanto/poco, sono disperata, come faccio?” Questo perché invece di guardare nostro figlio, guardiamo una tabella. La tabella va buttata, è inutile! O meglio, probabilmente ci sono delle situazioni in cui questa tabella può servire…

Prendiamo un nido dove ci sono 100 bambini e dobbiamo sapere quanta carne dobbiamo cucinare o quanto pesce dobbiamo cucinare o quanta pasta dobbiamo cucinare. Per darci un idea guardiamo queste tabelle delle grammature degli alimenti che ci danno probabilmente un valore medio. Allora se ci dicono 20 g di pasta, a sei mesi, 30 g di pasta, a nove mesi, e sappiamo quanti bambini abbiamo, facciamo due conti e vediamo che, orientativamente dobbiamo cucinare 3 Kg di pasta, 2 Kg di pasta o quello che è.

Così facendo siamo sicuri che tutti i bambini mangeranno. All’interno dei nostri 100 bambini ci saranno quelli che mangeranno 0 e quelli che mangeranno 100 e nel mezzo la maggior parte mangerò intorno al 50.

Però non sappiamo quanto mangerà il singolo; sappiamo quanto mangerà il gruppo e in questo caso queste tabelle possono avere un utilizzo. Però se voglio parlare di mio figlio, della mia situazione allora questo numero non ci dice assolutamente nulla, non ci dà nessuna informazione aggiuntiva, non ci dà nessun aiuto. Dopo tutto chi ha un bambino che si comincia ad avvicinare al cibo solido o che magari da un po’ ha cominciato ad assaggiare con i genitori, a nessuno verrebbe in mente di cucinare una fiorentina da 1 Kg. A nessuno verrebbe in mente di cucinargli 1/2 Kg di pasta solo per lui.

All’inizio ci baseremo semplicemente su quelle che sono le nostre porzioni. Si cucinerà quel pochino in più che se il bambino lo vuole lo può mangiare, se il bambino ne vuole di più ne prenderà un po’ del nostro e noi mangeremo qualcos’altro se abbiamo ancora fame. Se non lo vuole , lo mangeremo noi senza problemi. Per cui basta fare ad occhio. Poi quando il bambino cresce diventerò un pochino più prevedibile e noi sapremo come fare. Di giorno in giorno navigheremo a vista.

La cosa importante è che voi genitori vi ricordiate sempre di avere una dieta varia, per voi per voi stessi perché fa bene a voi. Poi vostro figlio assaggerà quello che c’è a disposizione e piano piano anche lui comincerà a formare i suoi gusti. La cosa migliore che potete fare non è quella di preparargli 20 g di pasta, ma vedere quanta fame ha e regolarvi di conseguenza.

Nel tempo le porzioni che preparerete aumenteranno / diminuiranno perché ricordate che l’appetito dei bambini non è mai lineare: per un po’ mangeranno come lupi e per un po’ non mangeranno niente. È difficile prevedere a lungo termine. L’unica cosa che potete fare è seguire le indicazioni che vi dà vostro figlio. Voi ricordate di avere una dieta varia, di esporlo al maggior numero di sapori, consistenze, colori, odori diversi. Le tabelle, se qualcuno ve le vuole dare dite, no grazie, non mi servono.

Ciao e alla prossima.


BIBLIOGRAFIA

https://www.who.int/nutrition/publications/infantfeeding/WHO_NUT_98.1/en/ (Chapter 3)
K. Dewey – NUTRITION, GROWTH, AND COMPLEMENTARY FEEDING OF THE BREASTFED INFANT

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