Oggi pubblichiamo un post scritto da Nicola Yelash, una “childbirth educator” neozelandese, sul suo blog. Il posto orginale s’intitola “My beef with baby whisperers“. Nicola tiene corsi sia prenatali che postparto.
Nel tradurre il post dovevo decidere come tradurre “Baby whisperer”, espressione sconosciuta in italiano. Così nel corso del testo ho alternato tata, tata “Lucia”, tata miracolosa, interprete per bambini ed espressioni simili. Inoltre ho “italianizzato” alcune aspetti tipicamente anglosassoni, specialmente il metodo “crying it out” (o CIO) che ho reso con il metodo Estevill o “Fate la nanna”. Inoltre ho vagamente addolcito il linguaggio:)
Se poi vogliamo parlare di notti passate in bianco, leggete Bambini che non dormono.
Non è un segreto che per quanto mi riguarda le varie “Tate Lucie” di questo mondo sono delle m..de. E non mi vergogno a dirlo. Anzi, non mi viene in mente una sola cosa buona da dire su di loro, ed ecco perché ….
1. Prendono di mira le persone più fragili.
Essere neo-genitori è quasi sempre problematico. Riuscire a barcamenarsi tra le esigenze di un essere appena nato e completamente dipendente, e le nostre, tra mancanza di sonno e stanchezza, con i cambiamenti fisici inaspettati, gli sbalzi ormonali e di umore, cercando di capire quello che devi fare, e quando – tutto questo può trasformare anche il genitore più forte in un essere estremamente vulnerabile. Vulnerabile allo scaltro marketing di quelle figure alla Mary Poppins che promettono di poter sicuramente, assolutamente, con una garanzia del 100% risolvere tutti i ‘problemi’ che state avendo con il vostro bambino. Una promessa che, nell’annebbiamento da stanchezza e da confusione, e perché magari non-vi-fate-una-doccia-da-due-giorni-e-porca-miseria-ho-messo-il-reggiseno-alla-rovescia, sembra proprio la formula magica che cercavate.
2. Speculano sulla fragilità altrui.
Ti vuoi avvalere dei servizi di una “Tata Miracolosa”? È chiaro quindi che hai soldi da spendere e nient’altro in un cui investirli, visto che sai bene che quella formula magica, quel supporto e quei consigli senza i quali non si può andare avanti non sono a buon mercato. Dopo tutto, queste donne portano avanti un business in cui la vulnerabilità dei genitori si trasforma in profitto.
Diciamoci la verità, loro stesse promuovono questa vulnerabilità al fine di trarne un maggior guadagno. In molti casi, anche dopo aver fatto ricorso a un tale servizio per superare un problema particolare, la vicina di casa, anche lei evidentemente “tata” di professione, ne metterà in evidenza un altro, a te sconosciuto, in attesa dietro le quinte – uno che probabilmente non sarai in grado di risolvere da sola, ed ecco che dovrai di nuovo chiamare in causa una “tata” professionista. Ed ecco il suo conto in banca farsi sempre più corposo.
3. Minano la fiducia dei genitori nelle proprie capacità.
La premessa che sta dietro al business delle “tate” è che da sola non ce la puoi fare. Nonostante tu abbia creato questo bambino dal nulla, lo abbia “custodito” e amato per 9 mesi fino alla nascita, lo abbia osservato, coccolato e ti sia sempre presa cura di lui, non sai più quello di cui ha bisogno al contrario della “tata”. E l’intima consapevolezza che hai sviluppato dal momento della sua nascita? Chiaramente non basta. E la reazione istintiva che hai quando lo senti che piange, o quando lo abbracci? Senza senso. Perché tu non sei una “Tata Interpreta Bambini”. Sei solo un neo-genitore, quindi come fai a sapere se quello che stai facendo sia la cosa giusta?
Il lavoro della “Tata Miracolosa” non è di infondere fiducia nelle capacità del genitore, o di dargli gli strumenti per imparare da solo ciò che funziona per sé e per il suo bambino. Il suo compito è di convincerlo che ciò che sta facendo è probabilmente ‘sbagliato’, e di indicargli la “retta via” – o, meglio ancora, di intervenire direttamente e risolvere il problema al posto loro. In altre parole tolgono ai padri e alle madri la loro capacità di essere genitori intuitivi.
4. Usano un linguaggio volutamente ingannevole.
Perché se non lo chiamano ‘”Metodo Estevill” o “Fate la nanna”, allora si parla di tutt’altro, giusto? Anche se il consiglio è quello di “aumentare gradualmente il tempo in cui si lascia piangere il bambino fino a un massimo di 20 minuti”? E finché si inizia ogni frase con ‘lo stiamo facendo con amore’, non importa che tipo di tecnica di me..a vogliono che utilizzi – del tipo, “Adesso lo facciamo sedere in quell’angolo per 20 minuti, ma lo stiamo facendo con amore.”
Le “tate” sembrano essere esperte nell’infarcire i loro discorsi di frasi simil-scientifiche destinate forse ad aumentare la fiducia che un genitore ha nell’esperienza acquisita dalla “tata miracolosa”, sottolineando allo stesso tempo quello che i neo-genitori non sanno e non fanno. Ma cominciare una frase con ‘la ricerca suggerisce’, o fare affermazioni assolute sulla psicologia, il comportamento o lo sviluppo del neonato senza informazioni scientifiche di supporto non va bene.
Inoltre per dare al tutto un sapore bello professionale, ci deve essere l’acronimo, una bella sigla facile da memorizzare (perché i genitori non sono nemmeno intelligenti abbastanza da ricordare lunghe frasi). Presente E.A.S.Y?
5. Le tate miracolose alimentano aspettative irragionevoli.
Per la maggior parte dei neo-genitori una notte di sonno equivale a vincere la lotteria. Le “tate” sfruttano proprio questo aspetto promettendo di “instaurare la corretta routine del sonno per il tuo bambino così da consentire ai genitori di dormire di più!” offrendo varie tipologie di servizio volte al raggiungimento dell’obiettivo finale: insegnare al bambino a dormire tutta la notte.
Ma questo non è un obiettivo ragionevole. I bambini non sono progettati per dormire ininterrottamente per tutta la notte. Nei neonati lo svegliarsi di notte è un meccanismo di sviluppo, che consente loro di mangiare frequentemente così da assumere il nutrimento necessario, dà la possibilità di riconnettersi da un punto di vista emotivo e offre stimoli per uno sviluppo ottimale del cervello; inoltre offre potenzialmente una maggiore protezione contro la SIDS, evitando che ci siano lunghi periodi di sonno profondo che possono mettere a rischio il bambino. La verità pura e semplice è che i neonati e i bambini si svegliano di notte per un motivo che può spaziare dalla fame, alla sete, al disagio, alla paura, al dolore o al bisogno di una coccola.
Ma allora perché le “tate” insegnano ai genitori che va bene ignorare questi segnali e che avere un bambino che dorme tutta la notte sia una ragionevole aspettativa? Perché tengono seminari dove indottrinano i genitori con metodi di genitorialità controintuitivi, quali il metodo Estevil (che chiameranno con un altro nome e, ovviamente, lo metteranno in atto con amore!), mandando poi a casa i genitori dove li aspetteranno sofferenza, tormento, frustrazione e sensi di colpa quando la tecnica proposta semplicemente non funzionerà così come li hanno voluto far credere? Semplice: per i soldi.
Per la salute mentale di tutti, sarebbe sicuramente meglio se le “tate” provassero a modificare le aspettative dei genitori, rassicurandoli sul fatto che non c’è nulla di “sbagliato” se il loro bambino si sveglia la notte e che non c’è niente di “sbagliato” nel fare qualcosa di attivo per farlo riaddormentare – e che stanno facendo proprio le cose giuste. Ah, ma una famiglia serena non riempie le tasche, vero?
6. Ti parlano solo di un lato della medaglia.
Una “Tata” sarà in grado di dare a un genitore una quantità enorme di informazioni sul suo metodo “brevettato” e su cosa bisogna fare per raggiungere l’obiettivo designato – lei vi dirà, minuto per minuto, come trascorrere la giornata, quando e quanto mangiare, quando mettere il bambino a letto, quando guardare il bambino negli occhi, quando sedersi, quando sdraiarsi, come toccarlo e per quanto tempo, quando ignorarlo e cosa fare mentre lo ignorate, che rumori fare, ecc. ecc.
Quello che non vi diranno è cosa si rischia seguendo il loro metodo. Non vi diranno che lasciare il vostro bambino che piange per un periodo di tempo prolungato potrebbe alterare lo sviluppo del cervello del bambino in modo dannoso e permanente e non vi diranno che l’introduzione dei solidi prima dei 6 mesi può portare a un aumento del rischio di allergie atopiche e problemi digestivi a lungo termine.
7. Le tate non sono degli “interpreti per bambini”.
Non esistono scuole di interprete per bambini. Non vi è alcuna laurea in interpretariato neonatale. Pretendere di saperlo fare è una str…@t@. Quello di “tata” è un titolo effimero, allo stesso tempo privo di senso e onnicomprensivo. La maggior parte delle tate che vantano poteri miracolosi da interpreta-bambini sono infermiere o educatrici, ma tutte rivendicano un ‘dono innato’ o una “straordinaria capacità” di comprendere tutti i bambini, che consente loro di rivendicare il titolo “Tata interpreta-bambini”. Certo, come no…
E molte di queste tate, nonostante la mancanza di qualifiche rilevanti e valide, non esitano a dare consigli ben al di là delle loro competenze, come ad esempio “diagnosticare condizioni mediche preesistenti” o suggerire la somministrazione di farmaci ai bambini.
Indipendentemente da quante centinaia di anni di esperienza all’estero abbiano accumulato o del numero di figli di VIP o di personalità blasonate di cui hanno avuto cura, è improbabile, anzi arrogante, che una tata possa dichiararsi esperta universale di bambini. Tale convinzione è disumanizzante per i bambini e indebolisce l’autorità e la fiducia del genitore. Non bisognerebbe esitare a ridicolizzarla.
Ecco quindi perché, durante i miei corsi, non vi consegnerò mai un biglietto da visita con su scritto “Tata interpreta bambini”.
Genitori, abbiate coraggio e riconquistate il vostro posto di padre e di madre con fiducia e autorità e siate saggi abbastanza da cercare, quando ne avete bisogno, il genere di supporto che vi dà fiducia e vi rafforza.
Mary Poppins sta bene al cinema; lasciatecela!
102 risposte
Marta hai letto il libro “il linguaggio segreto dei neonati”? Io tutti questi “ma” non ce li ho trovati. Tanti ottimi spunti per organizzarsi meglio invece sì. A me è sembrato pieno di buon senso e per nulla estremistico e l’ho trovato prezioso soprattutto all’inizio dell’allattamento.
Manuela, voi siete i genitori migliori che i vostri figli possano avere MA dovete iniziare a rendere autonomo vostro figlio quando ha pochi giorni di vita; voi siete i genitori migliori che i vostri figli possano avere MA se lo fate addormentare in braccio o al seno siete degli smidollati che lo rovinano; voi siete i genitori migliori che i vostri figli possano avere MA il seno o il biberon sono praticamente uguali; voi siete i genitori migliori che i vostri figli possano avere MA a tot mesi vostro figlio deve aspettare tot ore tra una poppata e l’altra… Insomma: voi siete i genitori migliori che i vostri figli possano avere…se fate come dico io 🙂
Francamente non sono molto d’accordo. Quando rammenta il metodo EASY ad esempio, emerge chiaro che non ha mai letto il libro da cui è tratto, visto che è scritto più e più volte, in caratteri cubitali che VOI SIETE I MIGLIORI GENITORI CHE I VOSTRI FIGLI POSSANO AVERE. Oltretutto, non viene mai data una scaletta precisa con gli orari, quanto una successione di eventi il più possibile stabile, perché per i bambini è importante lo stabilirsi di routine (come peraltro si fa anche in tutti gli asili nido), in quanto li rassicura. Non capisco perché le esigenze del bambino e quelle del genitore devono sempre essere messe esclusivamente in contrapposizione.
che meraviglia quando si leggono articoli così. Sottoscrivo tutto
È ciò che ho pensato anche io Giulia!!!!!
Credo sia inaccettabile utilizzare un modello standard che vada bene per ogni bimbo ( Se pensiamo che anche tra fratelli ci sono differenze caratteriali, una cosa potrebbe andar bene per uno ma non per l’altro) e soprattutto per ogni famiglia che vive in uno specifico contesto differente da un altro.
Io personalmente detesto ad esempio dare/ ricevere dritte su “come fare,quando fare,cosa fare”… Ogni individuo ha bisogno della sua unicità e sono fermamente convinta che il miglior ingrediente per un educazione solida con annessi e connessi ( pappa,nanna etc etc) sia la SERENITÀ FAMILIARE,senza intromissioni non richieste e soprattutto utopiche.
io penso, come già detto, che ogni famiglia dovrebbe capire autonomamente qual è la soluzione migliore per il loro specifico caso. i vari metodi-tate-consigli-miracolosi possono servire solo a dare conforto e sicurezza a chi non sa come affrontare la questione autonomamente e ha bisogno di qualche idea esterna per sviluppare poi il proprio “metodo”. 🙂
Io la Hogg l’ho odiata! Mia figlia mi sembrava un alieno perchè faceva tutto il contrario di quello che diceva sul libro. E ci sono stata malissimo, roba da analisi eh!! Poi pian piano ho capito che è normale e io mi sono comportata esattamente all’opposto. Ora dorme che è una favola e so perfettamente cosa vuole 🙂 ma dovevo capire prima che dovevo ascoltare lei e non il libro! (maledetto, l’ho bruciato! XD)
Ciao a tutti! Permettetemi di dissentire un po’, faccio la pecora nera della situazione. Parlo per esperienza perchè ho una bimba di 13 mesi che dorme dalle 21 alle 8 di mattina da quando aveva 10 mesi. Le abbiamo insegnato ad addormentarsi da sola nel suo lettino perchè io sono tornata al lavoro e spesso mi devo svegliare alle 5,30 e sinceramente non ce la faccio ad arrivare alla fine del turno se non dormo a sufficienza. Da quando Agata dorme così tanto e bene è cresciuta molto e durante il giorno è molto meno irrequieta. Io e mio marito abbiamo utilizzato il famoso metodo “fate la nanna” contestualizzandolo alle nostre esigenze e ai nostri metodi educativi e non è stato per nulla terribile, soprattutto perchè ha funzionato subito! Tutto ciò per dirvi che penso che ogni genitore debba fare ciò che sente più appropriato per il suo bimbo, ma i vari metodi per me possono essere dei validi spunti da cui cogliere suggerimenti!
Dormire è un istinto come mangiare bere e fare popo…non và insegnato,ognuno trova naturalmente la sua strada…la mia prima figlia ci ha messo 4 anni a dormire un intera notte e il secondo 14 mesi e ancora non sè nè parla,è dura ma non si muore!!!!!!!!
ho accettato l’aiuto di mia madre proprio perche’ non interferiva, mi lasciava anche sbagliare per imparare dai miei errori.