Cerca
Close this search box.

Omogeneizzati: 10 fatti e alcune considerazioni

Dopo esserci concentrati sui liofilizzati ecco un approfondimento sugli omogeneizzati per l’infanzia.

Omogeneizzati: 10 fatti e alcune considerazioni – omogeneizzati

10 Fatti

1) Cominciamo dal termine “omogeneizzato”. Ho notato che questo termine viene utilizzato solo ed esclusivamente in Italia (ma sono pronto ad essere smentito in quanto non ho controllato tutti i paesi e tutte le marche) in quanto all’estero si parla di purè o passati. Guardate ad esempio l’immagine qui di fianco dove è raffigurato un vasetto di “omogeneizzato” in vendita in Svizzera. Lo stesso prodotto viene chiamato “omogeneizzato” in italiano, “mouliné” in francese e “püriert” in tedesco. “Mouliné” può essere tradotto con macinato/passato, mentre “püriert” (termine più generico) con schiacciato/passato.

Il processo di “omogeneizzazione” è molto complesso coinvolgendo sia la chimica che la meccanica. Nella sua accezione più comune viene utilizzato per il burro e il latte (il latte che compriamo è “omogeneizzato”), ma nel nostro contesto credo che sia semplicemente usato come sinonimo, appunto, di tritato/sminuzzato/passato, ecc.

Nel tentativo di capirci di più ho fatto un po’ di domande alle varie case produttrici, ma dopo diverse risposte evasive (o semplicemente dettate dall’ignoranza) la Hipp UK mi ha confermato che il termine “omogeneizzato” va inteso come “triturato finemente fino a ottenere una purea” e che gli omogeneizzati italiani e le puree britanniche (per l’inizio dello svezzamento) sono equivalenti. L’assistenza clienti della Plasmon aggiunge anche che il processo di omogeneizzazione, non ingloba “aria, come potrebbe avvenire attraverso un frullatore”.

2) Leggendo in giro ho visto spesso che una delle ragioni che spinge a comprare gli omogeneizzati (invece di frullare il cibo in casa) è perché questi non contengono aria. Mi sono spesso chiesto quale problema potrebbe creare in un bambino di 4-6 mesi la presenza di piccole bolle d’aria nel cibo considerando anche che di solito il “baby food” (indipendentemente dal fatto che si parli di un omogeneizzato industriale o di semplice carne al vapore frullata a casa) viene sciolto in un liquido caldo, per cui mi aspetterei che l’aria presente scompaia naturalmente.

Come al solito ho fatto riferimento ai siti web dei produttori e con mia viva sorpresa ho visto che né il sito della Hipp, né quello della Plasmon, né quello della Mellin (i tre che ho usato come riferimento) dicono nulla in merito (anzi, ho notato con piacere che la pediatra arancione è sparita del tutto, mentre permane quello blu). Se la presenza di aria nel baby food fosse così importante mi aspetterei di trovarlo scritto a chiare lettere nella loro documentazione, ma invece nulla. Che sia una leggenda metropolitana? O forse è semplicemente un dato oramai superato? Strano che l’assistenza clienti della Plasmon (come riportato al termine del punto 2) mi abbia detto qualcosa che non ha un vero riscontro sul loro sito web.

I siti esteri dei produttori di baby food (anche se le marche sono equivalenti alle italiane) non fanno testo, dato che loro vendono semplicemente delle “puree”.

3) Costi degli omogeneizzati di carne: essendoci molte marche e molti tipi di omogeneizzato per marca è troppo lungo e difficile provare a essere esaustivi. Ho quindi scelto, totalmente a caso, gli omogeneizzati di manzo, indicati dai 4 mesi in poi, delle seguenti case:

                 Prezzo      Carne al Kg

Mellin:        €1,79          €37/Kg

Plasmon:   €2,15          €45/Kg

Hipp:           €2,65          €55/kg

I prezzi sono del Carrefour e le dimensioni sono le medesime, 2×80 g e tutti contengono il 40% di carne.
I prezzi al Kg sono spiegati qui di seguito.

Omogeneizzato Mellin manzo
Omogeneizzato CON manzo Mellin

4) Gli ingredienti che vanno a formare un omogeneizzato di carne sono:

Mellin: Acqua di cottura, carne di manzo (30%), amido di mais, farina di riso (2%), amido di riso, olio di semi di girasole, succo concentrato di limone.

Plasmon: Acqua di cottura, carne di manzo (30%), farina di riso (10%) amido di mais, succo di limone concentrato

Hipp: Acqua di cottura, carne di manzo 30%, amido di riso

(NB, gli ingredienti sono ordinati in ordine decrescente di quantità, quindi in tre casi su tre l’ingrediente di maggior peso è… l’acqua di cottura).

Leggendo gli ingredienti, l’unica cosa con un costo reale e quantificabile, a parte i costi di produzione, è la carne e quindi il prezzo al chilo è stato calcolato prendendo in considerazione la percentuale di carne presente in due vasetti di omogeneizzato al prezzo indicato. Considerando che al prezzo indicato compri 160 g di prodotto e che il 30% è carne, scopriamo che ogni vasetto di omogeneizzato di carne contiene 24 g di carne.

I costi così ottenuti sono senz’altro inferiori a quelli dei liofilizzati, ma sono pur sempre molto elevati considerando che, come ho detto nell’articolo sui liofilizzati, il filetto di manzo biologico lo compro a meno di €30/Kg. Certe cose davvero non te le puoi inventare…

Omogeneizzato manzo Hipp
Omogeneizzato CON manzo Hipp

5) Omogeneizzati di e con manzo
È doveroso chiedersi come mai ci sia così poca carne in questi omogeneizzati. La normativa dice che se sull’etichetta si scrive “Omogeneizzato di manzo”, allora il prodotto deve conentere almeno il 40% di manzo, e questa era la situazione fino a qualche anno fa. Tuttavia se gli ingredienti menzionati sono più d’uno (tipo “omogeneizzato di questo e quello“), allora il primo ingrediente deve essere presente almeno per il 30%. Di fatti di recente, se uno guarda bene le scritte in piccolo si nota che ora si parla, ad esempio, di “omogeneizzati con manzo e amido di riso”, e quindi la percentuale massima scende.

Omogeneizzati: 10 fatti e alcune considerazioni – omogeneizzati
Omogeneizzato CON manzo Plasmon

6) Costi degli omogeneizzati di frutta e verdura
Un discorso simile si può fare per la frutta e le verdure. Ad esempio il Mellin alla pesca con mela (indicato dai 4 mesi) costa, sempre al Carrefour, €0,89 e contiene il 64% di frutta e il 25% di succo di mela concentrato (che fa le veci dello zucchero). In questo caso, i vasetti pesano 100 g cadauno e quindi la frutta costa circa €7/Kg.

Da notare come negli omogeneizzati di frutta, specialmente Mellin, sia scomparso lo zucchero ed sia apparso il succo di mela concentrato, che, come ben sappiamo, altro non è che uno zucchero nascosto (a tutti gli effetti uguale a quello bianco). Invece la Plasmon e la Hipp sembrano usare quasi 100% frutta.

7) Così come per i liofilizzati, non ci è dato di sapere quali tagli di carne siano stati utilizzati. L’unica eccezione è, per certi versi, rappresentata dall’omogeneizzato di prosciutto che contengono una “coscia di maiale non stagionata”.

8) Da dove vengono le materie prime?
Le marche sono piuttosto evasive su questo punto. Mi ha fatto però sorridere l’omogeneizzato di manzo la cui immagine trovate in alto, che riporta la dicitura che il manzo in questione è stato “allevato in Italia per gli ultimi quattro mesi di vita“. Ma che vuol dire?
Le materie prima della Plasmon sono “descritte” qui (peccato che la pagina sia al momento vuota…). la Mellin non sembra dire niente, mentre la Hipp punta sul fatto che le loro materie prime sono tutte biologiche.

9) Il sale negli omogeneizzati:
Il sale era sempre presente, anche se in modiche quantità, fino a non molto tempo fa. Al momento sembra essere scomparso da tutti i prodotti.

10) Come vengono prodotti gli omogeneizzati?

Questa è stata la domanda più difficile a cui rispondere. L’unico che mi abbia detto qualcosa di esauriente è stato il servizio clienti della Cow & Gate inglese (controllata dalla Danone, la quale controlla anche la Mellin italiana) che mi ha dato le seguenti informazioni (riporto solo i punti principali):

Tutti gli ingredienti per il baby food che produciamo provengono da fornitori approvati… Una volta superata la fase di approvazione, il fornitore viene sottoposto a controlli periodici …

La tracciabilità consente di far corrispondere a ciascuna materia prima un lotto di prodotto finito.

La carne viene fornita da mattatoi approvati sotto forma di blocchi di carne congelata priva di pelle e ossa. Questi vengono processati nella camera “carne” dedicata in conformità alle normative europee. Le verdure fresche (patate e carote) vengono ricevute intere e vengono poi lavate, pelate, cotte al vapore e tagliate a dadini nell’area “preparazione”. I cibi congelati quali fagiolini, cipolle, ecc. vengono immessi nella linea di produzione dove avviene la cottura al vapore. Successivamente il piatto trituratore viene regolato a seconda della consistenza desiderata del prodotto finito. Cibi secchi quali riso, pasta o fagioli vengono inseriti all’altezza della cottura a pressione.

(Segue una dettagliata descrizione di come vengono movimentati i vasetti di vetro).

Il cibo cotto viene trasferito attraverso tubature in acciaio inossidabile. … Una volta che i vasetti sono stati riempiti questi vengono chiusi immediatamente usando un sistema del vuoto a vapore … Successivamente il baby food, oramai in vasetti sigillati, viene sterilizzato.

(Segue una descrizione dettagliata sul controllo della qualità)


Considerazioni

Quanto sopra non intende minimamente suggerire che quello che si trova all’interno dei vasetti di omogeneizzato non sia sicuro e sia di provenienza dubbia. Invece il mio scopo è di sottolineare come questi prodotti seguono le regole di qualunque altro alimento industriale, ovvero le materie prime sono di origine mista, il processo di produzione è altamente meccanizzato, i costi del prodotto finito sono elevati se paragonati alle materie prima, ecc.

Il fatto che i vari siti web abbiano così pochi dettagli su come avvenga la produzione fa capire come loro credano che non sarebbe una valida strategia di marketing far vedere al grande pubblico come avvengano questi processi, nel timore, giustificato, che un gran numero decida di tornare a una cucina più casalinga.

C’è anche da sottolineare che questa scarsezza di informazione avvolge TUTTO il settore del cibo industriale e non solo il baby food.

Sul motivo che spinge i genitori a rivolgersi all’industria per quanto riguarda l’alimentazione della prima infanzia, posso solo speculare. Sicuramente l’immagine “casalinga” che le case produttrici di omogeneizzati proiettano di loro stesse nell’immaginario collettivo aiuta. C’è inoltre questo maggiore controllo delle materie prime (che non metto in dubbio), però un “normale” biologico non sarebbe sufficiente? Dopo tutto nonostante tutta la più buona volontà dell’industria, ogni tanto si sentono storie di sostanze indesiderate che entrano nella catena di produzione.

Nel punto 1 e 10 ho mostrato che non ci sia niente di “sacro” e “misterioso” nella preparazione industriale degli omogeneizzati; inoltre ho detto (punto 2) che l’aria all’interno degli “omogeneizzati” fatti in casa non è un fattore così determinante da spingere i produttori a sottolinearne i pericoli nella loro documentazione (per altro, gli unici omogeneizzatori indirizzati all’infanzia che ho trovato in vendita erano per il mercato italiano o di marche italiane). Ma allora cosa ci spinge a non comprare le materie prime che riteniamo più adatte per poi preparare a casa il cibo che riteniamo più opportuno per i nostri figli? A mio parere è semplicemente la paura, comprensibilissima, che il genitore ha quando si tratta di far mangiare il proprio figlio ed è proprio su questa paura che le case produttrici fanno leva. Per fare un prodotto simile a quello che si compra a prezzo molto elevato nei supermercati (e io ho messo solo i prezzi più bassi che ho trovato) bastano delle buone materie prime e un frullatore. Non è necessario investire soldi in apparecchi sofisticati che finiremmo per utilizzare solo poche volte.

Se poi gli omogeneizzati vadano dati o meno… quello è un altro discorso che è stato affrontato su nelle “Considerazioni” (Vd. punti c ed e) all’interno del post sui liofilizzati.
Qui mi limito a ricordare che, per quanto abbia letto, da nessuna parte in letteratura si fa riferimento al baby food industriale né mi è capitato di leggere un articolo scientifico che ne raccomandi l’utilizzo. Anche le linee guida OMS, UNICEF, comunitarie e italiane non ne fanno menzione.

PS

Nel caso vogliate approfondire ulteriormente, leggete anche il post sui formaggini e gli omogeneizzati al formaggino.

Se volete saperne di più sugli zuccheri negli omogeneizzati, leggete l’articolo sugli zuccheri aggiunti negli omogeneizzati alla frutta.

Disclaimer: ho fatto del mio meglio per cercare le informazioni rilevanti a questo genere di prodotti usando come fonte i siti web ufficiali delle varie case produttrici. Se qualcuno dovesse notare un’omissione o un’imprecisione, me lo faccia sapere che provvederò a correggere il testo.

 .

.

ISCRIVITI e ricevi SUBITO
in OMAGGIO
la NUOVA EDIZIONE dell’ebook,
“E SE SI STROZZA?”

IN PIÙ IMPARA
QUELLO CHE C’È DA SAPERE CON IL
MINICORSO

COS’È L’AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
Con oltre 140 ricette per TUTTA la famiglia

124 risposte

  1. È vero costano molto di piu’ del cibo normale, anche il bio pero’ costa di più del normale e tanto bio non è. Per farti un esempio, il vasetto Hipp costa molto piu’ in Italia che all’estero…motivo? In Italia i controlli sono maggiori e hanno la decenza di non inserire tra gli ingredienti l’olio di colza, che è un must all’estero(tant’è vero che fa parte del piano di svezzamento). Sono stata all’estero e ho visto con i miei occhi. Per le mamme come me con poco tempo da dedicare alla cucina e che difficilmente si riuscono al proprio partner causa orari lavoro spesso incompatibili (bandire una tavola è una rarita’) l’omogeneizzato è una salvezza..posso dedicare piu’ tempo a mio figlio. A questo punto anche la pasta che normalmente si consuma a tavola è industriale, a meno che non la si fa in casa. Un aiuto esterno (nonni, babysitter o lavoro meno impegnativo) unito alla buona cultura del mangiar sano faciliterebbe l’autosvezzamento che comunque ritengo deve essere monitorato da un pediatra…se ne leggono tante ultimamente. Certo ci sono anche pediatri che invitato i gentiori a comprare specifici prodotti, tipo latte formulato o altro, per una questione di guadagno, ma non tutti sono fortunatamente cosi’.

  2. Se una persona x qualsiasi legge non attentamente il sito, deduce che liofilizzati e omogeneizzati industriali sono i mali per i piccoli e che tutto ciò che mangia un adulto va bene anche per loro. Nel momento in cui si scrive “non si sa la provenienza della carne” o robe simili, s’incute paura soprattutto in un neogenitore. Quindi si accusano facilmente i pediatri perché invogliano all’acquisto di omogeneizzati ( per facilitare il marketing del baby food) e qui sul sito si invita alla lettura di libri sull’autosvezzamento…non è anche questo marketing? Io dico semplicemente che se da piccoli si riesce grazie ai genitori a mangiare le “schifezze industriali”, da grandi le mangi,vuoi per imitare l’amichetto, vuoi per propaganda pubblicitaria… pochissimi sono immuni. Bisogna avere in ogni contesto il senso della misura.

    1. Giulia, che vuoi che ti dica… quello che mangiano i genitori va sicuramente bene per i più piccoli (e no, gli omogeneizzati certamente non fanno male, ma non sono migliori del cibo “normale”, costano solo MOLTO di più). Tutto sta nel chiarire il concetto di gradualità e di porzione, tutto qui. Il bambino comincerà semplicemente leccando qualcosa e nelle settimane quella leccata si trasforma in un morsetto e poi in un mini mini pasto. Quanto mangia è irrilevante. La dieta dei genitori il bambino già la conosce attraverso la placenta e il seno, quindi non c’è motivo di cercare altrove, né di preparare cose specifiche che non sai neanche se il bambino le vorrà.

  3. Gentile Andrea, non ho mai sostenuto un nesso tra sale e corporatura, semplicemente ho scritto che l’autosvezzamento praticato da questa persona e tanto da lei decantato ha portato a risultati tali da minare la corporatura delle bimbe tant’è vero che spesso si rivolge al pediatra per questioni di peso. Adesso cucino in abbondanza ( da un bel po’ niente omogeneizzati in quanto in grado di masticare) e il resto lo condisco con sale così sia io che mio marito possiamo consumarlo, per cui nulla va sprecato. Non seguo ricette preconfezionate, mi sono completamente fidata di mai madre e della mia pediatra che mi hanno solo suggerito di preparare pasti semplici del tipo pastina +parmigiano+verdura+carne (o pesce o altro secondo)…il classico svezzamento all’italiana. Solo per la masticazione all’inzio ho usato gli omogeneizzati e poi stop. Tutti coloro che hanno praticato l’autosvezzamento mi hanno bacchettata perche non davo già la carne fresca…mi scuso se ho paura che mio figlio si strozzi, sono paurosa. La figlia della mia vicina aveva un difetto di deglutizione che se ne è andato col tempo ma anche lei ha usato gli omogenenizzati preconfezionati per un bel po’ di tempo per aiutare la sua bimba…c’è da condannarla?

  4. Ciao, ho letto con interesse il tuo articolo…in primis ti dico, avendoci lavorato per un po’, che un “normale” biologico non esiste (almeno che non si disponga di un proprio orticello…); anche questa dicitura è uno specchietto per le allodole. Io sono figlia di omogeneizzati industriali, allattata naturalmente al seno fino a 3 anni, niente latte di crescita o formulati, sono cresciuta bene, né obesa né anoressica, mi sono ammalata come tutti i bambini svezzati “naturalmente’ ( e ne conosco tanti di casi) e ne ho fatto uso per il mio piccolo. Mi scrivi che la quantità di sale indicata per un bambino durante lo svezzamento non dovrebbe superare 1 g al giorno; conosco chi sin dall’inizio dell’autosvezzamento gia’ metteva sale per preparare pastina o altro e superava abbodantemente 1g al giorno. Risultato del modo non consono di praticare autosvezzamento? Una bimba di 6 anni ai limiti dell’anoressia e l’altra di 9 mesi che sembra un elefante. Mi sono rivolta a questo unico baby food, perché come mia madre, anch’io sono una mamma lavoratrice a tempo pieno, zero aiuti esterni da parenti e niente babysitter…mi sarebbe piaciuto preparare io gli omogeneizzati, ma, come l’industria fa leva sulle paure genitoriali, così l’articolo sembra criticare i genitori che comprano il baby food…si potrebbe anche qui parlare chiaramente di marketing visto che sul sito vengono proprosti libri

    1. Giulia, dubito che ci sia un nesso tra sale e corporatura. Molto più probabilmente il problema è l’attitudine del genitore (o chi per lui) verso il cibo anche se certo non è garantita, questa è una causa molto più verosimile.

      Però ti chiedo, perché fare pasti separati per te è il piccolo? Non fai prima a fare un pasto unico così risparmi tempo e denaro? 🙂

  5. Gloria, secondo me è il caso che ti iscrivi alla newsletter e/o al forum e leggi leggi leggi… Tutti gli articoli del menu blu nel sito 🙂 lìbtrovi tutto. cmq non serve dargli meno latte, almeno all’inizio, perché se avesse fame potrebbe sentirsi ancora molto frustrato nel non riuscire a mangiare da solo come vorrebbe. Poi si regolano da soli nel tempo, giuria giuretta! :D/Gloria

  6. io per il cibo in generale uso la regola “più è grande l’industria che lo produce, meno qualità avrà il prodotto finito! negli omo, come nei piatti pronti “per adulti” vengono utilizzate materie prime di scarso valore. avevo visto un documentario proprio su mellin e plasmon che mostrava come si produce il baby food! 🙂
    E ricordiamoci che mellin è stata condannata per aver utilizzato frutta e verdura di Cernobyl. Inoltre utilizzano OGM, che MAI mangerei io, e tanto meno le darei al mio bambino!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ISCRIVITI E RICEVI IN OMAGGIO LA NUOVA EDIZIONE DELL’EBOOK:
“E se si strozza?”

IN PIÙ IMPARA QUELLO CHE C’È DA SAPERE CON IL MINICORSO
SULL’AUTOSVEZZAMENTO!