Lo sappiamo tutti, ai nonni, specialmente quelli più anziani piace imboccare i nipoti, È più forte di loro. I nonni imboccano.
Tempo fa eravamo a cena fuori con la nonna e, con i gomiti sulla tovaglia di carta in una trattoria romana, ci godevamo una cena rilassata dopo una giornata lunga e stancante. E niente, la nonna non è riuscita a trattenersi: quando la piccola figlia 1, quasi 4 anni, si distraeva girandosi a guardare qualcosa e posando la forchetta, lei prendeva la forchetta, la riempiva e provava a imboccarla. Non c’è niente da fare, i nonni imboccano.
Di fatto con il nonno, tra le verdi colline marchigiane, è successa praticamente la stessa cosa… Non c’è niente da fare… hanno questa smania, questo concetto per cui i bambini vanno proprio imboccati. Loro non ce la fanno a non farlo, è più forte di loro, devono intervenire.
E a me però non fa rabbia il fatto in sé, ma mi colpisce questa cosa per cui si guarda al fine e non al processo.
Questa cosa che bisogna mangiare, non importa come. Il solo scopo è trasferire il cibo dal piatto alla pancia, non importa se devo dirtelo 10 volte ad ogni forchettata (ehhhh tua cuginaaa, che non mangia niente… chissà da chi ha preso…), non importa se devo stare tutto storto con il braccio sospeso per interminabili minuti (i bambini danno tante soddisfazioni ma costano fatica, che ci vuoi fare…), non importa se la bambina ha già detto no 3 volte e ora ha smesso del tutto di rispondere, visto che i messaggi non raggiungono il destinatario (ve lo ricordate, voi, da piccoli, quando chiamavate qualcuno 10 volte senza venire calcolati?).
– Conta il fine, ma non il processo; conta mangiare e non mangiare in pace (ovvero, i nonni imboccano)
Mi dico: è normale, che pretendi… i nonni sono entrambi ultraottantenni, all’epoca loro si faceva così, i bambini non si dovevano mica difendere dall’obesità, si dovevano far sopravvivere. Loro sono molto più vicini all’epoca in cui si moriva di stenti… che ne posso sapere io? Assicurarsi che i bambini mangiassero, allora forse aveva un senso, e se anche un senso non l’aveva, per lo meno aveva una giustificazione, per cui i nonni imboccano, specialmente quelli che sono particolarmente anziani.
– Ma per me, viziata e agiata madre di oggi, conta il processo, non il fine.
Preferisco il viaggio alla meta, per me conta stare bene oggi, domani si vedrà e l’unico ostacolo tra me e il futuro non è una reale incertezza di sopravvivenza, ma il mio fatalismo.
Non che non si debba pensare al futuro, a ciò che le nostre scelte e azioni comportano nel tempo, per carità, ma vivere solo in funzione di esso… quello no. Voglio vivere ora, aspettando il domani senza ipoteche e senza contarci più di tanto.
E voglio godermi mia figlia oggi. Voglio che sia felice in questo istante. Voglio godermi il suo sorriso adesso. E godere del nostro tempo insieme più che riesco. Voglio vederla giocare con l’acqua della fontana ad aprile e bagnarsi quasi tutta e trattenermi dal brontolare, perché va bene così. Voglio abbracciare le mie bambine oggi e affondare il naso nei loro riccioli profumati, droga d’amore, senza pensare che domani vorranno essere abbracciate due volte.
Voglio vederle camminare per mano, piccole e innocenti, sulle loro gambette corte, e scolpirmi questa immagine negli occhi perché presto sarà già domani. Voglio vincere il nervoso e la stanchezza e ridere per una sciocchezza da bimba dell’asilo e cantare una canzone in rima; voglio tornare a casa da loro tutti i giorni e non prendermi un po’ del “me time” (che ho in abbondanza), perché il tempo passa svelto e la prima infanzia non tornerà mai più. Voglio osservarle in ogni loro più piccolo particolare, imprimermele nella mente così, millimetro per millimetro, voglio baciarle 100 volte al giorno e catturarle mentre corrono.
Voglio godermele ora. Le voglio felici adesso.
Voglio vivere oggi. E voglio farlo in armonia, pace, rilassatezza e serenità.
Anche scegliere l’autosvezzamento è stato un passo in questa direzione.
Sono sul divano della nonna, la tv è accesa su una pseudo tribuna politica, e mi dico, madre viziata e agiata di oggi, che mai come in questi anni così difficili per tutti ho voglia di vivere la vita. Oggi. Adesso. Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezza.
Figlia 1, in attesa della portata, nel suo italiano un po’ buffo “Nonna, ma tu dopo non mi devi disturbare quando io sono mangiando, OK?“.
39 risposte
Nonna: “dagli cose normali, il brodino, il
semolino, la pappina..”
io: “nonna, Giacomo queste cose non le vorrà mai”
Nonna:”tu portalo da me che gliele faccio mangiare io”
O.o
Mia figlia di 16 mesi mangia già da 3 mesi da sola con le posate. Autosvezzata molto felicemente e mai imboccata a meno che non fosse da lei richiesto in qualche modo. Ieri la bisnonna tentava di imboccarla con cucchiaini di schiumetta di latte ma è evidente come nel modo stia facendo più piacere a se stessa che non alla bambina che vuole arrangiarsi. Quando le ho chiesto di lasciar fare alla bambina mi ha detto che sono piena di idee strane :-/
Io sono fortunata. Sono una bimba auto svezzata e quindi quando si è’ trattato di svezzate mio figlio l’auto svezzamento e’ stata la strada naturale da percorrere anche per i nonni 🙂
Figlia 1 mangia da sola da quando aveva 15 mesi e con le posate (lo so sembra prestissimo ma è partita e anche noi siamo rimasti così :O) eppure ancora ora che ha 2 anni e mezzo i nonni tentano di imboccarla…………..sinceramente a me sembra che tarpino la sua libertà!
anche la mia…..e non solo su quello….aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh
eh si è proprio così..quanta pazienza ci vuole! mia suocera è venuta a pranzo da noi. ha iniziato ad imboccare G (20 mesi, autosvezzato a 7, quindi ormai è un “mangiatore normale” come un adulto)…io ho fatto finta di niente, non volevo urtarla e ho pensato “vabbè per una volta non capita nulla”. poi ad un certo punto con foga gli dice “apri la bocca!” ..lì non ce l’ho fatta..e gli ho detto di lasciar perdere che G si sapeva gestire da solo e non necessitava di essere imboccato nè tantomeno spronato. lui tra l’altro la guardava come fosse impazzita, non si capacitava, mi ha guardato e ha fatto spallucce come dire “bho, cosa voleva??” ehehhehehe.
Ah, bhe, peró mai a forza, quando non vuole non insiste mica, quello e l’importante
Jessica Castellucci, e secondo te è giusto/costruttivo/educativo imboccare fino a DUE anni? 🙂
PS, l’hai letto il post? /Andrea
@Autosvezzamento – La pagina ufficiale di http://www.autos quale è la necessità di imboccare? certo se il bambino mangia delle minestre liquide difficilmente a sei-otto-dieci mesi potrà farlo da solo a causa della sua scarsa coordinazione motoria e manuale…serve qualcuno che lo aiuti appunto…ma se mangia cose “solide o semi solide” possiamo aiutarlo a capire come si fa mangiare, magari inizialmente aiutandolo perchè dopo un pò si stanca, ma poi vedrete che quando ha imparato non smetterà più, le conquiste non si abbandonano mai. Diana, 9 mesi, adora mangiare “da sola”, e lo fa in maniera ordinata, studiando il cibo, a volte se reputa che sia troppo lo divide in due e ne fa due bocconi, ma se la aiutiamo con le nostre mani non ci ostacola. a patto però che possa sempre avere lei in controllo della situazione…te lo fa capire scansando la nostra mano e ricominciando a prendere le cose da se…la necessità nasce da una insicurezza, che se lo imbocchiamo sicuramente mangierà (oh….a volte invece sputano!!!!!!!) e nulla cadrà dalle sue mani….diamogli fiducia a questi bambini, diamogli serenità!!!!!!! ci ripagheranno tutti i giorni!!!!!
Jessica…nessuno dice che con lo svezzamento trad.non mangeranno o non cresceranno…ma ti chiedo:se i nonni ai tuoi piccoli (mettiamo a 7mesi)avessero dato fusilli e spaghetti al sugo/carbonara/amatriciana/pesto etc..da mangiare da soli,con le mani,sporcandisi e col dubbio “chissá se riesce a masticarlo?”…avresti detto “ma si cosa vuoi che succeda?”..insomma è una questione di scelte ed esigenze che non costa nulla assecondare…tutto qui..
Ps.scelte/esigenze dei piccoli.
E ovviamente sto ironizzando quando parlo di “Lotta”
e quindi? anche se vengono imboccati dai nonni che succede? mi sembrate tutti fanatici…i miei due figli sono stati svezzati ad omogeneizzati e pappine, imboccati fino a due anni e ora (13 anni e 9 anni) mangiano di ogni…e da soli…stiamo esagerando!!
@Jessica Castellucci vorrei provare a chiarire il punto di vista….sono d’accordo con te, a volte quando qualcuno si appassiona ad un approccio o ad una idea è facile che possa diventare un “fanatico” se non si ferma a capire quale è la vera importanza di quello che sta facendo. per cui leggi di genitori che si gasano se il bimbo mangia cose “da grandi”, se mangia “cosce di pollo da solo”, se diventa viola e loro ridono, se va all’estero e si spolvera piatti che nemmeno lo mangiano…..cosa c’entra il fanatismo con l’AS? Nulla, ragione per cui dico anche che stai sbagliando se consideri l’AS una forma di fanatismo alimentare…non c’è niente di sbagliato o di cattivo nel voler alimentare un bambino con pappe e omogeneizzati, nulla. milioni di bimbi sono sopravvisuti e vivono felice e tranquilli. si tratta solo di una differenza di approccio, di una altra visione. come dicevo in risposa ad Andrea sopra, se devono mangiare cose che non possono afferrare è normale che sia tu ad aiutarli specie quando sono piccoli e nn sanno tenere in mano un cucchiaio….ma se invece mangiano cose solide o semi solide, possono afferrarle da soli e capire cosa è quel cibo che gli piace o non gli piace, possono giocarci, scoprire il suo odore, la sua consistenza, la sua temperatura…possono imparare ed affinare la loro capacità motoria, ma nessuno qui ha nulla contro l’imboccamento!….forse a due anni dovrebbero già poter essere in grado di mangiare bene da soli, dico dovrebbero, ma se tu non ti sei sentita di lasciarglielo fare, va bene lo stesso. l’importante è che tu possa capire da quali presupposti nasce l’idea di un AS…spero proprio di si!