Dopo aver parlato delle differenze e similitudini tra Autosvezzamento e Baby-led weaning, ci siamo lasciati con una domanda: è meglio imboccare o non imboccare?
E noi? Imbocchiamo o non imbocchiamo? Sminuzziamo il cibo ai bambini o glielo lasciamo prendere così com’è nel nostro piatto?
È vero che imboccare non è fare autosvezzamento?
Data l’esperienza personale e avendo letto tantissime storie di svezzamenti felici, quello che consigliamo sempre noi agli altri genitori che capitano su Autosvezzamento.it, è di non dare per assunto che un bambino vada imboccato, anzi: cercare di non imboccare a meno che lui/lei non lo richieda e dimostri di preferirlo nettamente al fai da te.
Ma perché? Perché preferire le mani se si può fare a meno? Perché prediligere pastrocchi e cibo nelle orecchie e sui capelli se posso minimizzare l’effetto bomba di sugo sul muro?
La questione va vista sotto diversi aspetti.
L’aspetto educativo
Non imboccare vuol dire lasciare il bambino libero al 100% di scegliere se mangiare o meno e questo è importante soprattutto all’inizio, nella fase di avviamento, cioè quando la richiesta si inizia a manifestare. Infatti è proprio all’inizio che proporre, dare, offrire potrebbe significare in qualche maniera interferire con la libera scelta del bambino.
Non imboccare aiuta noi genitori a non insistere. Ad esempio? Mettere un boccone di cibo davanti alla bocca del piccoletto e chiedere “Ti va? Ne vuoi ancora? Sicuro sicuro?” è un pochette insistere, dai 🙂
Più avanti, con bambini che hanno già chiaro il concetto del mangiare=sazietà e che riconoscono cosa hanno nel piatto, significa anche lasciare il bambino al 100% libero di scegliere COSA mangiare, o cosa mangiare prima e cosa dopo.
Il bambino affina e consolida le sue capacità di autoregolazione se ha la possibilità di metterle in pratica, per cui deve avere modo di sentire se stesso, capire se ha fame, comprendere cosa accade se mangia un altro boccone, essere pienamente libero di dire sì o dire no, anche sbagliando, anche mettendo in bocca e sputando fuori un secondo dopo. È così che si cresce, no? Facendo le prove sotto l’occhio vigile di una guida fidata.
Un’esperienza a 360 gradi
Manipolare il cibo per come esso è, è importante, oserei dire fondamentale, dal punto di vista dell’esperienza ed è uno dei grandi punti a favore dell’autosvezzamento e contro il cibo frullato. Come è fatto un frutto? Che odore ha? Che consistenza ha? È scivoloso. È freddo. Ogni frutto ha un colore diverso e se li assaggio provo sensazioni diverse. E la buccia? Lasciatemela osservare, magari assaggiare, fammi vedere come è fatta e fammela provare. E la pasta? Cos’è quella cosa che hai nel piatto? Fammi provare le cose così come le mangi tu, lasciamele conoscere e facciamolo insieme. Non la spezzettare, se ne avrò bisogno te lo farò capire, mamma, stai tranquilla, e allora tu mi aiuterai.
L’esperienza con il cibo è bella, sana e gioiosa quando è a 360 gradi. Il bambino dopo i 6 mesi inizia ad essere curioso del mondo attorno a sé senza fare alcuna distinzione, si fida di chi gli sta affianco e, carattere permettendo, con molta probabilità proverà qualsiasi cosa che gli si proporrà: di questa fiducia e curiosità del mondo approfittiamone, perché poi ci sarà la fase successiva, quella della selettività, e per allora avremo voluto fargli avere esperienza di più cose possibile, perché così le conoscerà e minimizzeremo la diffidenza.
In breve, mentre ci dona la sua fiducia, diamogli la possibilità di costruire un bagaglio di informazioni a cui attingere autonomamente, diamogli modo di costruire la sua esperienza.
L’aspetto pratico
Mangiare da soli significa essere in controllo di cosa accade tra bocca e mani. Certo, i movimenti e il controllo che può avere un bimbetto di 6 mesi è molto relativo, infatti sono abilità da sviluppare nel tempo, che cresceranno con il piccolo, dalla presa a pugno intero alle pinzette acchiappa tutto, fino al giorno in cui userà la forchetta in autonomia. Abbiamo detto precedentemente quanto questo sia importante dal punto di vista della sicurezza.
A onor del vero, però, va detto che pure un cucchiaino o un boccone sulla forchetta o tra le dita possono essere dati con una sorta di controllo da parte del bimbo quando lui/lei è d’accordo e lo desidera, quando quindi è partecipe e attivo e davvero alla guida.
Infine, un bambino che mangia autonomamente, lascia il genitore libero di mangiare il suo pasto! Questo potrebbe non accadere durante i primi approcci e i primi assaggi, ma col passare del tempo l’input del genitore diviene minimo e ognuno si occupa del proprio cibo, ed ecco che si mangia davvero INSIEME!
Quindi non bisogna imboccare mai?
Abbiamo parlato del perché non imboccare è una buona idea, ma hei… mai dire mai 🙂
Si può fare benissimo autosvezzamento imboccando il nostro bambino (anzi, è proprio così che lo concepisce lo stesso Piermarini in Io mi svezzo da solo) (link Amazon) a patto che non venga mai meno uno dei requisiti chiave dell’autosvezzamento, cioè la richiesta.
In altre parole,
- se imboccare vuol dire seguire un desiderio esplicito del bambino, allora imboccare è certamente autosvezzamento a tutti gli effetti.
- Se imboccare vuol dire “comando io, tu tieni giù le mani”, allora è tutto un altro paio di maniche e no, non è autosvezzamento,
e questo è senza dubbio l’indirizzo che segue Autosvezzamento per tutti (link Amazon).
In conclusione, quale strada seguire? Io direi che possiamo fare un po’ così e un po’ cosà, come ci ispira e soprattutto come ispira a nostro figlio, senza regole prefissate, senza spauracchi tipo “oddio, sto sbagliando!”. Quello che lui/lei vuole o che il cibo richiede, favorendo l’autonomia sempre.
Il passaggio dalle mani alle posate avverrà, garantito 🙂 e senza problemi, non temete!
Non c’è bisogno di insegnare niente, lo stimolo ad imitare gli altri ha un potere inaudito!
Conosco personalmente (!!) bambini autosvezzati che usavano le mani e che oggi sono dei piccoli Lord, mangiano autonomamente e in maniera incredibilmente composta. La cosa più bella? Sono PRESENTI mentre stanno mangiando, non vivono passivamente un gesto operato da altri su di loro.
Ma se mio figlio a prendere le cose con le sue manine non ci pensa nemmeno?
Segui le sue preferenze e la sua indole, imboccare non è sbagliato e non è il male! Alla fine dei conti, la scelta spetta sempre ai singoli genitori in armonia con le specifiche preferenze del bambino e nell’ambito delle abitudini famigliari. Non diciamo sempre che i bambini sono tutti diversi e con esigenze individuali specifiche? 🙂 Come dicevamo tempo addietro, il bello dell’autosvezzamento (ma di belli ce ne sono tanti!) è che non esiste l’autosvezzamento puro, esistono tanti autosvezzamenti quante sono le famiglie che lo mettono in pratica.
E voi, insieme ai vostri bambini, cosa avete prediletto?
È meglio imboccare o non imboccare?
Raccontatecelo nei commenti!
78 risposte
mio figlio ha 6 mesi e mezzo, , svezzato dal 4 solo xkè odia il latte. e nn ne voleva sapere. e quindi ho dovuto con pappe e ppappine proprio xkè nn avevo l’alternativa
La mia non ha mai voluto farsi imboccare, non che io ci abbia provato più di tanto… da quando ha iniziato ha sempre mangiato sola con le mani e verso i 10 mesi ha iniziato ad usare le posate (e le mani) si è sempre sporcata tantissimo… anche di più e in terra un disastro! Ha 14 mesi e, a seconda di cosa mangia, si sporca ancora tanto. Con i bavaglini con le maniche un po ho risolto ma si riempie mani e viso (spesso anche capelli) in terra pulisco al volo sotto il suo posto con uno straccio… che sarà mai! 🙂
Ho notato con piacere che chi ha i cani ha dalla sua il fatto di non dover pulire più il pavimento dopo i pranzi e le cene!!!!
Mia figlia ha 10 mesi, abbiamo iniziato con autosvezzamento a 6 e all’inizio ho imboccato. Tornassi indietro imboccherei poco e niente, è inutile, tanto non devono ” mangiare per sopravvivere” (per quello c’è il latte!) ma scoprire il mondo del cibo, toccare, assaporare, divertirsi. Adesso imbocco solo l’indispensabile (tipo lo yogurt) e aspetto sempre che sia lei a mostrare interesse per ogni singolo boccone.
Ma non è che la vita è solo bianca o nera…gli estremismi non li sopporto, si usa il buon senso come in tutte le cose! Mia figlia non portava nulla in bocca ma voleva chiaramente essere imboccata, lo faceva capire molto bene e si arrabbiava se non lo facevamo, nonostante fosse comunque sempre a tavola con noi, libera di prendere quello che voleva! Fin quando non ha imparato da sola, anche ora che ha 14 mesi preferisce essere imboccata, (a volte sola, a volte contemporaneamente sola e imboccata)…. nonostante sappia mangiare da sola con le mani o con la forchettina (che sa usare abbastanza bene) , non mi preoccupo che si sporca….dopo si pulisce! Io l ho assecondata e lo faccio ancora in tutto e per tutto! A volte si imbocca per tempo o impazienza e allora si infila cucchiaino dopo cucchiaino in bocca per far prima, ma la tavola deve essere relax, rispettando anche i tempi.
La mia tiene in mane solo il pane.. si massaggia la gengive, intanto il pane si scioglie… anche lei, quando nn ne vuole più, lancia a terra che é una meraviglia!!
io farei volentieri un misto ma mia figlia non ne vuole sapere!!! solo quando si tratta di qualcosa che le piace veramente tanto ma non riesce a mangiare da sola con le mani (pastina riso ecc) allora il primo boccone deve comunque prenderlo da sola, poi accetta il cucchiaino… ma è davvero una gentile concessione da parte sua!
Io faccio un misto un po’ lo imbocco un po’ lo lascio fare….. Mio marito invece preferisce imboccarlo…. Sta di fatto che quando nn ne vuole più butta a terra x la felicità dei cani
Anche mia figlia mangia da me.
Io la imbocco e lei mette le manine nel piatto e tasta, guarda.. solo che il passo successivo (quello di mettere mani alla bocca) non avviene.. ma le mani vengono tese verso i cani.. 🙂
io imbocco alla grande, la mia piccola ha quasi 10 mesi e non ci prova nemmeno a portare la roba alla bocca. non le piace proprio sporcarsi, e io non ho la donna di servizio che poi pulisce in terra, quindi va benissimo così! la prima figlia ha fatto uguale uguale, e a un anno e mezzo mangiava benissimo da sola…