03-10-2016, 11:33 11
Ciao di nuovo! Dunque siamo arrivati alla settimana fatidica dell'inserimento all'asilo.
Lunedì primo giorno, siamo stati dalle 10 alle 11. Arriviamo all'asilo e lui inizia a piangere sulla porta. Poi si calma. Entriamo e andiamo nella sua stanza, quella del gruppo giallo dei bambini nuovi.
C'erano già una decina di bambini inseriti nelle settimane scorse, qualcuno piangeva ma i più erano tranquilli a giocare. I bambini vaddo dai 18 mesi, i più grandi, ai 12 o qualcosa di più. Non tutti camminano. Leonardo ha giocato un po', ogni tanto si girava o tornava da me. Poi dopo mezz'ora è andato verso la porta e se ne voleva andare, o meglio, voleva uscire. Piano piano con le maestre l'ho convinto a rimanere ancora un po' e lui alla fine mi è venuto in collo. Gli è piaciuto quando le maestre cantavano le canzoncine.
Quando siamo usciti siamo rimasti a giocare un po' nel giardino dell'asilo dove ci sono tanti giochi tra cui delle macchinine che si è divertito a spingere - ora siamo nel periodo spingo tutto quello che trovo con ruote o meno, infatti ha spostato anche tutte le seggioline dell'asilo :-D
Insiema a Leonardo a fare l'inserimento questa settimana c'è anche una bambina, Cecilia, che già conoscevo.
Secondo giorno: più o meno stessa scena. Ha giocato di più, gli è piaciuto quando le maestre hanno tirato fuori gli strumenti musicali e tutti i bimbi hanno "suonato" qualcosa, lui ballava anche. Poi ha giocato anche con una cucina di legno, apriva e chiudeva gli sportelli, sistemava le stoviglie. Ha resistito 3 quarti d'ora poi voleva uscire di nuovo.
Dal terzo giorno in poi è iniziato il percorso più difficile. Siamo andati prima alle 9:30 perché a quell'ora i bimbi fanno merenda. Siamo entrati insieme nella stanza. Io gli avevo parlato a lungo dicendogli che sarebbe rimasto con le maestre e gli altri bambini e la mamma sarebbe tornata dopo a prenderlo. All'inizio si è lasciato mettere seduto sulle seggioline e il piatto di banana a pezzetti gli ha fatto gola, ha iniziato a mangiare ma quando l'ho salutato voleva venire via anche lui.
Sono uscita a malincuore. Insieme all'altra mamma ci siamo messi a fare un album con cartoncino bristol, uniposca e altro materiale con le foto della famiglia che le maestre ci avevano chiesto di portare.
Quando alle 11 mi hanno riportato Leonardo, non ha pianto però era tutto scosso. Le maestre mi hanno detto che non aveva pianto veramente ma si lamentava e non si faceva avvicinare da nessuno. Solo alla fine si era rilassato un po' leggendogli un librino - io gli avevo detto che a lui piacciono molto.
Quarto giorno: stesso programma con in più l'introduzione del pranzo delle 11:30.
Anche questa giornata si è svolta allo stesso modo. Lui entra nella sua classe quasi convinto. C'era una specie di cavallino cavalcabile e ne sembrava interessato, poi quando esco io, non si rilassa. Però questa volta si è fatto cambiare il pannolino. Non ha fatto né colazione, né pranzo. Appena mi ha visto è scoppiato a piangere e si è buttato in terra in avanti. L'ho preso ovviamente in collo e consolato, per qualche minuto è stato muto. Poi si è rilassato, siamo usciti e ha giocato poco nel giardino, voleva andare via, ha iniziato a girovagare camminando come fa lui. Ed era già contento.
A casa, poi, ha pranzato, ha mangiato tutto.
Quinto giorno: sempre 9:30 /12:00. Questa volta ha pianto quando l'ho lasciato. E mi sembra un progresso. Il fatto che non piangesse e si tenesse tutto dentro non mi faceva stare bene. Non che sia felice che pianga, ma esprimere un disagio con il pianto mi sembra meglio che tenersi tutto dentro. Per rassicurazione ho chiamato una mia amica psicologa che ci ha seguiti nel corso pre-parto, psicologa infantile e anche mamma di 3 bambini. Il mio pensiero è che Leonardo possa rimanere in qualche modo traumatizzato da questa situazione. Lei però mi ha rassicurata. Mi ha detto che è normale che faccia così ma che è un bene che Leonardo impari ad avere dei punti di riferimento che siano diversi da me e dal babbo. Ha suggerito, semmai, di procedere con gradualità nell'introduzione del tempo pieno con il pisolino pomeridiano ma credo che questa cosa vada da sé finché non riesce a mangiare al nido non ha senso che rimanga per dormire.
Dopo il weekend, che poi racconterò, stamattina l'ho portato cinque minuti prima perché entrasse nella stanza accoglienza invece che nella sua classe. Gli ho parlato a lungo, come faccio sempre, ma quando ho aperto la porta e ha riconosciuto maestre e altri bambini ha iniziato a piangere e mi tendeva le braccine quando una maestra l'ha preso.
So che fanno tutti così ma vorrei tanto ci fosse un modo diverso per affrontare questo distacco.
Lunedì primo giorno, siamo stati dalle 10 alle 11. Arriviamo all'asilo e lui inizia a piangere sulla porta. Poi si calma. Entriamo e andiamo nella sua stanza, quella del gruppo giallo dei bambini nuovi.
C'erano già una decina di bambini inseriti nelle settimane scorse, qualcuno piangeva ma i più erano tranquilli a giocare. I bambini vaddo dai 18 mesi, i più grandi, ai 12 o qualcosa di più. Non tutti camminano. Leonardo ha giocato un po', ogni tanto si girava o tornava da me. Poi dopo mezz'ora è andato verso la porta e se ne voleva andare, o meglio, voleva uscire. Piano piano con le maestre l'ho convinto a rimanere ancora un po' e lui alla fine mi è venuto in collo. Gli è piaciuto quando le maestre cantavano le canzoncine.
Quando siamo usciti siamo rimasti a giocare un po' nel giardino dell'asilo dove ci sono tanti giochi tra cui delle macchinine che si è divertito a spingere - ora siamo nel periodo spingo tutto quello che trovo con ruote o meno, infatti ha spostato anche tutte le seggioline dell'asilo :-D
Insiema a Leonardo a fare l'inserimento questa settimana c'è anche una bambina, Cecilia, che già conoscevo.
Secondo giorno: più o meno stessa scena. Ha giocato di più, gli è piaciuto quando le maestre hanno tirato fuori gli strumenti musicali e tutti i bimbi hanno "suonato" qualcosa, lui ballava anche. Poi ha giocato anche con una cucina di legno, apriva e chiudeva gli sportelli, sistemava le stoviglie. Ha resistito 3 quarti d'ora poi voleva uscire di nuovo.
Dal terzo giorno in poi è iniziato il percorso più difficile. Siamo andati prima alle 9:30 perché a quell'ora i bimbi fanno merenda. Siamo entrati insieme nella stanza. Io gli avevo parlato a lungo dicendogli che sarebbe rimasto con le maestre e gli altri bambini e la mamma sarebbe tornata dopo a prenderlo. All'inizio si è lasciato mettere seduto sulle seggioline e il piatto di banana a pezzetti gli ha fatto gola, ha iniziato a mangiare ma quando l'ho salutato voleva venire via anche lui.
Sono uscita a malincuore. Insieme all'altra mamma ci siamo messi a fare un album con cartoncino bristol, uniposca e altro materiale con le foto della famiglia che le maestre ci avevano chiesto di portare.
Quando alle 11 mi hanno riportato Leonardo, non ha pianto però era tutto scosso. Le maestre mi hanno detto che non aveva pianto veramente ma si lamentava e non si faceva avvicinare da nessuno. Solo alla fine si era rilassato un po' leggendogli un librino - io gli avevo detto che a lui piacciono molto.
Quarto giorno: stesso programma con in più l'introduzione del pranzo delle 11:30.
Anche questa giornata si è svolta allo stesso modo. Lui entra nella sua classe quasi convinto. C'era una specie di cavallino cavalcabile e ne sembrava interessato, poi quando esco io, non si rilassa. Però questa volta si è fatto cambiare il pannolino. Non ha fatto né colazione, né pranzo. Appena mi ha visto è scoppiato a piangere e si è buttato in terra in avanti. L'ho preso ovviamente in collo e consolato, per qualche minuto è stato muto. Poi si è rilassato, siamo usciti e ha giocato poco nel giardino, voleva andare via, ha iniziato a girovagare camminando come fa lui. Ed era già contento.
A casa, poi, ha pranzato, ha mangiato tutto.
Quinto giorno: sempre 9:30 /12:00. Questa volta ha pianto quando l'ho lasciato. E mi sembra un progresso. Il fatto che non piangesse e si tenesse tutto dentro non mi faceva stare bene. Non che sia felice che pianga, ma esprimere un disagio con il pianto mi sembra meglio che tenersi tutto dentro. Per rassicurazione ho chiamato una mia amica psicologa che ci ha seguiti nel corso pre-parto, psicologa infantile e anche mamma di 3 bambini. Il mio pensiero è che Leonardo possa rimanere in qualche modo traumatizzato da questa situazione. Lei però mi ha rassicurata. Mi ha detto che è normale che faccia così ma che è un bene che Leonardo impari ad avere dei punti di riferimento che siano diversi da me e dal babbo. Ha suggerito, semmai, di procedere con gradualità nell'introduzione del tempo pieno con il pisolino pomeridiano ma credo che questa cosa vada da sé finché non riesce a mangiare al nido non ha senso che rimanga per dormire.
Dopo il weekend, che poi racconterò, stamattina l'ho portato cinque minuti prima perché entrasse nella stanza accoglienza invece che nella sua classe. Gli ho parlato a lungo, come faccio sempre, ma quando ho aperto la porta e ha riconosciuto maestre e altri bambini ha iniziato a piangere e mi tendeva le braccine quando una maestra l'ha preso.
So che fanno tutti così ma vorrei tanto ci fosse un modo diverso per affrontare questo distacco.