[zannab]

Arrieccomi.
Il titolo della discussione ha a che fare con le strategie messe in atto durante i terrible twos.
Prendendo un po' spunto da quanto scritto da mariam, non sono del tutto sicura che essere SEMPRE inflessibili coi no sia davvero indispensabile.
Cerco di spiegarmi.
Se si tratta di andare a letto e si ha già sperimentato il delirio che segue il ritardare la nanna, allora assolutamente ferma nel condurlo (anche a forza, anche con il braccio tra le sue fauci) a dormire. E ok.
Nel nostro caso è più importante tenere fermo l'orario del pisolo del pomeriggio, la sera gestisce meglio la stanchezza.
Ma se si tratta di azioni consigliabili, io "allungo la corda" restando in osservazione delle reazioni.
Es. pioviggina e il bimbo ha deciso che vuole uscire.
No problem, gli ricordo di prendere calze e scarpe e tiro fuori dall'armadio la giacchetta impermeabile.
Tragedia.
"Non vuoi (=voglio, ndr) le scarpe, non vuoi la giacca impermeabile"
"Ma piove, tesoro, fa freddo, non si esce a piedi nudi"
Lui esce lo stesso e inizia a scendere le scale, in preda a crisi isterica iniziata prima di voler uscire, chissà perché.
Io avrei potuto prenderlo a forza, riportarlo in casa, mettergli calze e scarpe e giacca e "risbatterlo" fuori, ma sarebbe stato un mega delirio.
Ora, vuoi sperimentare le pozzanghere coi piedi nudi? La pioggia in testa?
Evvabbé, sperimenta... Forse questo è il modo per imparare sulla propria pelle che le scarpe e la giacca in certe condizioni sono utili, senza che debba essere per forza un obbedire alla mamma.
Quindi io mi siedo sulle scale e resto a guardare lui che gioca, ogni tanto mi avvicino e gli dico "piove, mettiamo il cappello" (senza punto di domanda) e gli metto il cappello in testa, ma dopo la seconda volta che lui dicendo no lo scaraventa a terra mi arrendo (ma dentro sono super incavolata, eh!).
Mi risiedo e lo avviso che, visto che la pioggia è decisamente aumentata, dopo 5 minuti saremmo andati ad asciugarci per non rischiare di ammalarci.
Dopo 5 minuti lo avviso che il tempo è scaduto e lo prendo in braccio.
Non aveva i piedi freddi in realtà (ma come fa????), piagnucolava ma si è fatto prendere e portare in bagno.
A quel punto però, se si fosse divincolato, l'avrei preso con la forza.
Insomma, questo esempio per dire che in certe situazioni io preferisco lasciare che non ubbidisca per fargli sperimentare un po' di autonomia.
Io non sono molto brava a gestire queste cose perché il non essere presa in considerazione mi manda in bestia, fatico a controllarmi, ma è un mio problema, mio figlio non è come un adulto che si prende gioco di me.
È dipendente da me e deve imparare a diventare autonomo.
Purtroppo temo percepisca la mia contrarietà quando mi disobbedisce in modo troppo plateale, ma faccio del mio meglio...