[zannab]

Beh, ragazze, visto che avete risposto, proverò a riassumere come sto vedendo l'evoluzione del piccolo.
Perché a un anno, statene certe, è tutto un altro mondo.
Da quando ha acquisito competenze si trova nella condizione di volere sperimentare e/o perfezionare la competenza.
E iniziano i tira e molla con il genitore.
Più è piccolo più le attività sono "innocue" per il genitore, è facile accontentarlo, l'unica è avere pazienza che si stufi da solo, al massimo se c'è urgenza il piccolo è distraibile piuttosto facilmente.
Man mano che cresce le attività che vuole fare diventano sempre più pericolose per lui (ma ho visto che a dargli fiducia non si fa mai male da solo) e per la casa (un tot di stoviglie crepate -non a tavola, giocando con gli armadi-, oggetti ammaccati, custodie di cd rotte, libri -suoi!- strappati...).
Quindi non sempre si è riusciti a togliere gli oggetti cui si tiene (è velocissimo a crescere e ad accedere ai piani sempre più alti!) o ad avere la serenità per prendere al volo gli oggetti che scivolano perché urtati, mentre si fa attenzione al contenuto della ciotola che sta finendo nelle sue mani, si raccolgono i fagioli rovesciati fuori dal vassoio durante i travasi, tutto insieme... E poi si segue con gli occhi il pargolo che stufo si dirige verso il bagno ... (E tu con un po' di fagioli in una mano, un pezzo di caffettiera piena d'acqua nell'altra che pensi "no, l'acqua del bidet no!" )
A un certo punto cerchi di limitare il pupo, per fare un po' di ordine e poter sopportare il prossimo disordine, nonché per coinvolgerlo nel mettere a posto, così introietta la regola...
Ma il piccolo determinato non ne vuole sapere, ovviamente, e va in escandescenza...
Però a un anno si divincola, è vero, mena fendenti, è vero, ma a caso, capisci che è un esserino che ha bisogno di sperimentare, non è pienamente consapevole di quello che ti fa e poi lo porti facilmente a qualcosa d'altro, si fa ancora intortare.
Dopo i 18 mesi è ancora diverso, ora i travasi (un esempio di attività manuale) li fa molto più volentieri e molto meglio, però le regole ancora non sono del tutto chiare.
O meglio,capisce che quando la mamma dice "no" vuol dire che lei vuole che io smetta.
Ma siamo sicuri? Cià... Riprovo... Ancora no? Ah... Ma forse adesso è cambiato qcs? Riprovo... Ecchepalle, ancora no! Però a me proprio interessa 'sta cosa, perché me lo impedisce? Riprovo...
Quindi anche qui ci vuole la pazienza, ora è un po' più difficile pensare che non capisca, ma è evidente che l'autocontrollo è scarsino..
E verso i due anni e mezzo?
Verso i due anni e mezzo l'autocontrollo c'è abbastanza , la consapevolezza di cosa la mamma non vuole che fai pure, ma la necessità di imporre la propria volontà è troppo forte.
Ora la mamma ne approfitta e piovono regole che prima manco ci si provava.
Quindi Ecchepalle al quadrato.
Poi le regole importanti il pupo le ha capite, non fa cose davvero pericolose (almeno quelle facili), quindi secondo me un po' in gabbia si sente.
E sclera.
Ma lo sclero è di uno che SA cosa fare (buttare a terra la cosa x, non la y) per far uscire dai gangheri la mamma e lo fa (per vedere fin dove mamma arriva? Per testare la sua autonomia di fronte a una mamma arrabbiata? Boh!!), SA che tono usare per rendersi ancora più antipatico mentre dice "nooooooo!!!!!"
E di solito sono proprio i no verso le attività di routine, pulirsi dalla cacca, andare a fare il riposino del pomeriggio... Cose così... (E io non ho il dover uscire a una data ora x andare a scuola!)
Quindi i momenti di opposizione ci sono dall'inizio , più o meno, ma col tempo diventano più "raffinati" (quindi più efficaci per mandare fuori di testa il genitore) e più frequenti.
Ma sempre un po' a grappoli.
E spesso dopo i grappoli più significativi, diciamo così, si nasconde lo scatto di crescita.