29-10-2014, 11:56 11
(29-10-2014, 11:19 11)Nuova Ha scritto: Non voglio fare l'ignorante di turno, ma sinceramente non credo che il messaggio più comune della gonna sia quello di paventare sottomissione/disponibilità. Sono più argomentazioni che userebbero astuti legali per difendere brutti ceffi. Io non penso sia possibile, e sinceramente neanche me lo auguro, che tra maschi e femmine non ci siano differenze tangibili e volutamente ostentate. Io trovo opportuno educare al rispetto della diversità piuttosto che al mito dell'uguaglianza. E questo non solo tra maschi e femmine.
Sono fortemente d'accordo di "dare libertà al bambino maschio nei comportamenti, non delegittimando ma salutando come virili, forti e degni gli atti di gentilezza, tenerezza, educazione, rispetto, pulizia, estetica ecc. ecc".
...che poi sono i punti base del classico cavaliere gentiluomo
... sulle gonne, purtroppo, è una impressione che ho derivata dal sentire parlare qualche maschio adulto, neanche particolarmente brutto ceffo. Battute, ovviamente, ma in fin dei conti, il meccanismo è quello. (tipicamente legato a culture in cui il desiderio sessuale viene colpevolizzato, e quindi il maschio imputa la colpa alla donna e/o si giustifica pretendendo che ella sia oggetto/inferiore/sprezzabile.) la cosa (tragi)comica è che una volta, la gonna (lunga) era obbligatoria perché nascondeva le forme, e il pantalone scandaloso (brutti ceffi la fecero pure franca argomentando sui jeans attillati), mentre oramai il pantalone è d'ordinanza, neutro, e anche in molti casi, oserei dire, abbastanza antiestetico per fugare ogni sospetto di richiamo seduttivo.
Anche l'eleganza nell'assumere il desiderio fa parte dei punti base del cavaliere gentiluomo.
Ale e Cucciola (1/1/11)