03-07-2013, 12:24 00
io ho detto dei no, ogni allattamento ha le sue regole. Non gli ho mai permesso di mettermi le mani nella maglia o sbottonare addirittura. Da piccino si faceva capire, da quando ha iniziato a parlare mi diceva tetta, ma sapeva benissimo quando poteva e quando no o come farlo. E non c'è stata alcuna imposizione, non è che lo abbia mai fatto piangere per questo: come sa che non si può togliere i pantaloni per la strada, così sapeva di non poter poppare in determinate occasioni (salvo poi recuperare quando poteva). Oggi con le colleghe parlavamo di questo, mi han quasi preso per pazza ad aver allattato il secondo fino a 27 mesi... una mi ha detto che lei ha smesso a 9 mesi perchè mordeva... beh, io gli ho insegnato a non mordermi, scherziamo? E' un po' come quando mio marito toglie un gioco ai bambini perchè non lo usano correttamente (leggi: rischiano di farsi male); non è il gioco il problema, ma il fatto che non sappiano rapportarcisi e quello si insegna, togliere non serve; secondo me anzi aggrava il problema. Così il seno. Ogni coppia mamma/bambino stabilisce le sue regole. Che abbiamo bisogno del latte materno fino ai due anni lo dice l'OMS, quindi è vero per forza, ma come per ogni cosa non vige l'anarchia, anche se per me è importante un fatto che per un'altra mamma non lo è. Un esempio potrebbe essere la tetta consolatoria: a me non è mai venuto spontaneo considerarla tale e infatti non ho impostato la relazione in questo modo, mi sarebbe stato innaturale. Per i miei figli è stata naturale la mia impostazione e infatti non l'hanno mai chiesta. Non mi permetterei mai di dire a una mamma che la usa e che non ha problemi nel farlo (leggi: è una scelta consapevole) che sbaglia; se invece una mamma mi chiede consigli su come non farlo allora le racconto la mia esperienza. Resta la base: latte a richiesta e stettamento a richiesta. E si, è a richiesta comunque, almeno per me.