17-05-2013, 12:21 12
non so se i miei interventi sono utili, visto che con mio figlio sono lontana (ma non troppo) da i TT e dopo due anni che non lavoro ho solo ricordi vaghi dei momenti che voi raccontate (che io vivevo in modo meno coinvolto perchè era un lavoro ma comunque dovevamo andare a scuola in tempo uguale!).
Mi sembra che quanto dicono Blackbird e Giuliee sia: a volte mi sembra che quello che cerchi mio figlio sia proprio un mio limite bello netto!. Credo che questo si possa trasformare in una domanda del bambino che io non definirei di un limite ma più di contenimento. La domanda potrebbe essere: mamma, sento delle emozioni contrastanti, voglia di esplorare ma anche di farti felice, rabbia, sonno, confusione, e di queste emozioni non so che farmene, non riesco a gestirle e quindi mi innervosisco ed esplodo. il bambino ha bisogno che il genitore faccia da contenitore a queste emozioni e lo aiuti a metterle in ordine. In questo senso anche un limite messo con fermezza, un urlo, una sgridata possono servire allo scopo, perchè stoppano e fanno sentire una presenza, dicono "tu non sai fermarti e questo ti spaventa ma mamma può fermarti". Ma funziona se quello che passa maggiormente è il contenimento e non la rabbia....che altrimenti confonde ancora di più. Lo sforzo (sovraumano direi....più una tensione a che un obbiettivo realistico!!!) deve essere quello di trovare altri strumenti di contenimento (canzoni inventate insieme per fare le cose, giochi di parole, in cui uno chiude gli occhi e l'altro gli fa la sorpresa) che non siano l'urlo, strumenti in cui anzi il messaggio che passa è che mamma non viene confusa e spaventata dall'irruenza di queste emozioni perchè sa gestirle.
Mi sembra che quanto dicono Blackbird e Giuliee sia: a volte mi sembra che quello che cerchi mio figlio sia proprio un mio limite bello netto!. Credo che questo si possa trasformare in una domanda del bambino che io non definirei di un limite ma più di contenimento. La domanda potrebbe essere: mamma, sento delle emozioni contrastanti, voglia di esplorare ma anche di farti felice, rabbia, sonno, confusione, e di queste emozioni non so che farmene, non riesco a gestirle e quindi mi innervosisco ed esplodo. il bambino ha bisogno che il genitore faccia da contenitore a queste emozioni e lo aiuti a metterle in ordine. In questo senso anche un limite messo con fermezza, un urlo, una sgridata possono servire allo scopo, perchè stoppano e fanno sentire una presenza, dicono "tu non sai fermarti e questo ti spaventa ma mamma può fermarti". Ma funziona se quello che passa maggiormente è il contenimento e non la rabbia....che altrimenti confonde ancora di più. Lo sforzo (sovraumano direi....più una tensione a che un obbiettivo realistico!!!) deve essere quello di trovare altri strumenti di contenimento (canzoni inventate insieme per fare le cose, giochi di parole, in cui uno chiude gli occhi e l'altro gli fa la sorpresa) che non siano l'urlo, strumenti in cui anzi il messaggio che passa è che mamma non viene confusa e spaventata dall'irruenza di queste emozioni perchè sa gestirle.