15-02-2013, 03:49 15
Credo che la medicalizzazione parta da un presupposto buono: una volta morire di parto era la causa più frequente di decesso delle donne, e nell'Afganistan dei talebani, dove un medico (solo uomo perché inconcepibile che una donna possa studiare) non poteva vedere una donna parturiente, non è che fossero messe tanto bene.
Quando poi senti che ci sono degli ospedali che non prevedono proprio l'epidurale, capisci che si possa preferire il cesareo (sul quale altrimenti concordo al 100% con il non capire che si possa anche lontanamente desiderare). Se non avessi avuto l'epidurale, non escludo che potrei avere si una paura tale di partorire di nuovo, che un secondo figlio lo escluderei a priori, salvo con cesareo, anche se so che non è per nulla bello.
Ma ogni cosa a posto suo, nelle giuste proporzioni. L'importante è essere pronti, e sapere che c'è gente competente in ascolto, che se hai un problema, lo riconosceranno concretamente, non per protocollo o formalismo, e in tempo.
Quando poi senti che ci sono degli ospedali che non prevedono proprio l'epidurale, capisci che si possa preferire il cesareo (sul quale altrimenti concordo al 100% con il non capire che si possa anche lontanamente desiderare). Se non avessi avuto l'epidurale, non escludo che potrei avere si una paura tale di partorire di nuovo, che un secondo figlio lo escluderei a priori, salvo con cesareo, anche se so che non è per nulla bello.
Ma ogni cosa a posto suo, nelle giuste proporzioni. L'importante è essere pronti, e sapere che c'è gente competente in ascolto, che se hai un problema, lo riconosceranno concretamente, non per protocollo o formalismo, e in tempo.
Ale e Cucciola (1/1/11)