24-01-2013, 12:40 12
Mamma mia... sapete che credo di non aver mai fatto inserimento di alcun tipo, da piccola? a 3 anni (o forse 2, che vagamente ricordo di aver festeggiato il compleanno dei 3 alla fine dell'anno?) mi hanno spiegato che i bimbi vanno a scuola come i genitori vanno a lavorare, che il mondo funziona così, che la persona di riferimento è la maestra, e mi sono fidata e basta. Mi annoiavo assai, era una "scuola novella" con metodi molto free, tipo tutti seduti per terra in tondo mentre la maestra in stile un po hippie suonava il flauto, mentre io volevo solo giocare a bambola nel mio angolino, disegnare o sentir leggere delle storie. Invece ho adorato la materna pubblica dove siamo andati dopo con mio fratello, la maestra era adorabile. Comunque, in nessuno dei due casi mi pesava l'assenza della mamma, o di non stare a casa.
Di morsi, pugni e pinzate, ne ho presi a bizzeffe dagli altri bimbi, ma sopratutto più tardi, alle elementari, perché non andava loro a genio che le maestre mi chiamassero "principessina" (per via dei capelli biondi e degli occhi azzurri), estasiandosi su come parlavo e scrivevo bene.
Mi ricordo che il suo primo giorno della materna ho visto da lontano mio fratellino che urlava sdraiato per terra, ho chiesto il permesso alla mia maestra di andare a trovarlo, spiegato alla sua maestra che era disperato perché non aveva il suo cane di peluche, e proposto come la cosa più naturale del mondo di andare a casa (io da sola, a 4 anni) a prenderlo, cosa che ovviamente non mi hanno concesso, e ho pensato che erano proprio sciocche di rifiutare una soluzione tanto semplice, ma almeno gli hanno proposto un altro cane di peluche. Non mi è neanche passato per l'anticamera del cervello che potesse volere la mamma o andare a casa, casa era a 500 metri, ma c'era solo la bisnonna, la mamma la si ritrovava la sera e ci apriva le braccia con il suo sorriso felice eclatante d'amore e ballava con noi cantando "eccoci tutti e 3 tutti e 3 tutti e 3 (o con papà tutti e 4)".
Anche Cucciola, lo vedo molto bene quando arrivando al momento di separarci, al nido, piange veramente triste (raro), o per sola contrarietà, o per pura forma.
Di morsi, pugni e pinzate, ne ho presi a bizzeffe dagli altri bimbi, ma sopratutto più tardi, alle elementari, perché non andava loro a genio che le maestre mi chiamassero "principessina" (per via dei capelli biondi e degli occhi azzurri), estasiandosi su come parlavo e scrivevo bene.
Mi ricordo che il suo primo giorno della materna ho visto da lontano mio fratellino che urlava sdraiato per terra, ho chiesto il permesso alla mia maestra di andare a trovarlo, spiegato alla sua maestra che era disperato perché non aveva il suo cane di peluche, e proposto come la cosa più naturale del mondo di andare a casa (io da sola, a 4 anni) a prenderlo, cosa che ovviamente non mi hanno concesso, e ho pensato che erano proprio sciocche di rifiutare una soluzione tanto semplice, ma almeno gli hanno proposto un altro cane di peluche. Non mi è neanche passato per l'anticamera del cervello che potesse volere la mamma o andare a casa, casa era a 500 metri, ma c'era solo la bisnonna, la mamma la si ritrovava la sera e ci apriva le braccia con il suo sorriso felice eclatante d'amore e ballava con noi cantando "eccoci tutti e 3 tutti e 3 tutti e 3 (o con papà tutti e 4)".
Anche Cucciola, lo vedo molto bene quando arrivando al momento di separarci, al nido, piange veramente triste (raro), o per sola contrarietà, o per pura forma.
Ale e Cucciola (1/1/11)