03-12-2012, 02:23 14
Mi spiegate come fa Gesù Bambino, nato povero povero nella mangiatoia che la mamma l'ha dovuto avviluppare nel proprio velo e il bue soffiargli sui piedini per riscaldarlo mentre giocava con le morbide orecchie dell'asinello, per portare dei regali?
Dai noi i doni erano fatti apertamente tra persone, il concetto era più o meno che Gesù/Dio era venuto al mondo come un bimbo piccolo senza niente per ricordarci che ognuno, anche il più insignificante di noi, è importantissimo, e i regali, che sono la ricerca di quello che fa piacere alle persone a cui vuoi bene, cose non prettamente utili ma cono lo scopo di sola gioia, sono l'espressione di questo.
Babbo Natale era solo eventualmente un visitatore, uno che veniva a salutare, un racconto che ci piaceva, e basta. Una volta sola mio nonno si travestì da Babbo Natale, suonò alla porta e ci venne a chiedere se eravamo stati bravi, portando una cesta di regali, e noi ci siamo divertiti un mondo, ma non ci ha illusi. Comunque, per noi, non c'era nessuna contraddizione: Babbo Natale, come tutte le cose magiche, non ha bisogno di essere "reale" o neanche apparentemente reale, per goderselo, era perfettamente normale che fosse un gioco, e come i regali, una delle tante manifestazioni dell'amore tra di noi.
p.s.: non posso per nessun motivo parlare alla Cucciola dell'asino di santa Lucia e/o delle renne di babbo Natale: è perfettamente capace di stare sveglia tutta la notte per vederli e di ululare come un lupo dalla disperazione perché non li ha incontrati. O allora, bisogna convincerla che vengono solo mentre i bimbi fanno la nanna ...
comunque, a me la parte che piaceva di più, era la leggenda che a mezzanotte della notte di Natale, tutti gli animali parlano. Tant'è che nella tradizione, non si mangia mai carne la vigilia di Natale (solo pesce, mi sa che i poveri pesci non godono della stessa considerazione dei mammiferi...).
Dai noi i doni erano fatti apertamente tra persone, il concetto era più o meno che Gesù/Dio era venuto al mondo come un bimbo piccolo senza niente per ricordarci che ognuno, anche il più insignificante di noi, è importantissimo, e i regali, che sono la ricerca di quello che fa piacere alle persone a cui vuoi bene, cose non prettamente utili ma cono lo scopo di sola gioia, sono l'espressione di questo.
Babbo Natale era solo eventualmente un visitatore, uno che veniva a salutare, un racconto che ci piaceva, e basta. Una volta sola mio nonno si travestì da Babbo Natale, suonò alla porta e ci venne a chiedere se eravamo stati bravi, portando una cesta di regali, e noi ci siamo divertiti un mondo, ma non ci ha illusi. Comunque, per noi, non c'era nessuna contraddizione: Babbo Natale, come tutte le cose magiche, non ha bisogno di essere "reale" o neanche apparentemente reale, per goderselo, era perfettamente normale che fosse un gioco, e come i regali, una delle tante manifestazioni dell'amore tra di noi.
p.s.: non posso per nessun motivo parlare alla Cucciola dell'asino di santa Lucia e/o delle renne di babbo Natale: è perfettamente capace di stare sveglia tutta la notte per vederli e di ululare come un lupo dalla disperazione perché non li ha incontrati. O allora, bisogna convincerla che vengono solo mentre i bimbi fanno la nanna ...
comunque, a me la parte che piaceva di più, era la leggenda che a mezzanotte della notte di Natale, tutti gli animali parlano. Tant'è che nella tradizione, non si mangia mai carne la vigilia di Natale (solo pesce, mi sa che i poveri pesci non godono della stessa considerazione dei mammiferi...).
Ale e Cucciola (1/1/11)