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In seguito alla lettura (qui, nel blog, ma soprattutto su fb) di varie ansie ai limiti, secondo me, del patologico* nei confronti della valutazione di 'non-sano' in relazione a un pezzetto di cioccolata industriale, di un pescetto fritto, piselli in scatola, un dolce non fatto in casa, sale e argomenti affini, sento la necessità di approfondire con voi l'argomento.

Provo a risponderti così, di botto, senza fermarmi a leggere cosa hanno detto gli altri per cercare di essere il più possibile libera da influenze del momento.

Inizio con il dire che i cibi che io temo per le mie figlie (e quando dico temo mi faccio ridere da sola, ma tant'è....) sono quelli di cui io sono vittima. A BM, nel caso in cui avesse mostrato gradimento - cosa che non è avvenuta per quasi tutti i primi 3 anni di vita - per i dolci e specialmente per la cioccolata, come dire... col cavolo che gliele avrei lasciate "godere" liberamente con la frequenza con cui ne godo io. Come mai? Perché per me sono un problema, e in nessun modo (nemmeno facendo così, chiaro!) credo che riuscirei a trasmettere una qualsiasi forma di sanità nel rapporto con i dolci... E soprattutto per me rappresentano il male. Il fritto no, il sale nemmeno, le robe inscatola abbozzo... ma i dolci per me sono il male (caserecci o meno non mi importa niente) perché io mi comporto male con loro.
Questo tanto per avvalorare quello che dici in termini di attenzione patologica ai cibi sani....
In questo caso non si parla di sanità oggettiva ma di sanità di rapporto puramente psicologico.

Tornando alla tua domanda principale, io credo che sia tutto molto relativo e anche molto relativo rispetto alle proprie comodità e fissazioni personali...
Il motivo per il quale abbiamo sempre volutamente evitato di dire cosa è sano e cosa non lo è sul blog o su ogni altra "facciata" di questo sito, è che... non lo sappiamo. O almeno io non lo so, e mi rendo conto che più indaghi, più ascolti, più leggi, più spazi... più capisci che una risposta univoca al quesito "qual è un'alimentazione sana" non c'è. Per te è mangiare tutto con un approccio sano, per il vegan è mangiare tutto ciò che non è animale, per il patito del biologico è mangiare solo organico, e via discorrendo.
Chi ha ragione?
Esiste una ragione? O ne esistono tante?
Cosa va veramente a favore del bambino? E cosa no?
Per me prevale l'aspetto educativo, altri però non transigono da quello nutrizionale...

Capisci che, venendo a mancare gli schemi e i calendari la deregulation porta a frazionamenti e ricomponimenti che ti dirò... a me pare che di autosvezzamenti ce ne siano decine di tipi diversi. Quasi quasi che siano di nuovo da capo a 12....

Tante volte mi sono chiesta se non stessimo sbagliando, profondamente sbagliando, a consigliare a tutti di dare TUTTO ai bambini piccoli. Ma sai perché? Perché io per prima non darei tutto a un bambino di 6 mesi ed è verissimo che in nome del "tanto può mangiare tutto" in alcuni casi si rischia di esagerare, ed è proprio (e solo!) in questo caso che allora no... l'autosvezzamento non è per tutti.

Comunque, alla fine dei conti, credo che il mangiare non perfettamente sano da adulti possa non essere adatto a un neonato?
Sì, in buona parte lo credo, così come credo che vada profondamente rispettata la famosa ansia contro la quale ci "battiamo" qui dentro perché, insieme a quell'aura di "santità" che hanno i bambini piccoli, ché ti fa brutto dargli qualcosa che tu possa ritenere lontanamente non adatto (e, di nuovo.... la percezione di cosa è adatto o no cambia di persona in persone, di libro in libro ecc), sono manifestazione del rispetto e l'attenzione che la madre ha nei confronti della fragilità e delicatezza del suo piccolo... Una forma di salvaguardia della specie, se vogliamo. E insieme alla paura, sono sentimenti da rispettare.

In fondo, credo che dietro a tutto questo ci sia più psicologia che fatti.

Non so se s'è capito niente se no... riparliamone!

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Questo post si allaccia bene a quello su AS per tutti o non per tutti.
C'è stato un momento, agli inizi del nostro percorso di AS, in cui mi sentivo inadatta perché non compravo prodotti bio, perché non avevo l'orto da cui raccogliere verdure fresche, perché non facevo in casa pane e biscotti.

Ecco!
Sempre per riallacciarsi a discorsi vecchi.... un'altra bandiera dell'AS sembra essere "fare tutto in casa", con conseguente sensazione di essere poco attenti e bla bla bla... Ma hei... non è così! Sarebbe auspicabile sapere cosa si mette in bocca, certo, ma sventolare ad ogni occasione il solito "ah, ovviamente solo dolci fatti in casa!!"... che noia, scusate -_-

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io ho smesso di arrabbiarmi per certi commenti quando in 10 contro uno volevano convincere una mamma che il soffritto è uguale a dare il fritto! Ma quando Piermarini parla di cucina sana come cucina tradizionale regionale avete saltato la pagina? ITALIA PATRIA DI MARINAI, NAVIGANTI, EROI....E DEL SOFFRITTO!
A parte gli scherzi ho notato più volte che su fb scrivono anche persone che non sanno niente di ACR, gente che risponde alle domande suggerendo di dare le pappe. Alcuni miei amici mi hanno fatto notare che leggono i commenti che posto sulla pagina di Autosvezzamento....non è che anche gli estranei (tipo uno dei miei amici se scrivo un commento che lo fa apparire sulla mia pagina) possono in questo modo partecipare alle discussioni? e magari danno risposte totalmente fuori dalla mentalità dell' ACR?
Credo che sia molto importante in questi casi la risposta di Gloria e Andrea che, apparendo come Autosvezzamento.it, danno una risposta ufficiale che solitamente media i radicali e tranquillizza gli ansiosi...che stiano tutti manzi!!!

Sono contenta di leggere i vostri pareri sulla pagina fb, è utile avere un riscontro da parte vostra!
Visto che roba? Il forum, fb, alcuni gruppi che ci sono su fb sono mondi paralleli e in ognuno, io noto, si è delineato un modo di fare AS molto diverso. E secondo me dipende dal fatto che c'è chi grida più forte? Mmm.... dove l'ho già sentita questa espressione? Però è così... su fb parlano a gran voce i vegan e i tutto-bio, ad esempio. Ma non vuol mica dire che la maggior parte di chi fa AS sia vegan... anzi. Solo che a furia di sentire sempre le solite campane, le altre smettono di suonare.

Scrive anche gente che parla di pappe, è vero, questo perché magari hanno cliccato Like dopo aver letto un post o aver visto una foto o, sì, perché hanno visto un'amica parlare di svezzamento e hanno partecipato. Ogni tanto di questo qualcuno si lamenta, ma io lo ritengo un grande vantaggio: continuo a credere che l'AS sia assolutamente per tutti coloro che, trovando un seme sparso magari su una pagina fb, sono pronti a farlo germogliare. E va diffuso, anche così.