18-09-2012, 01:53 13
Volevo scrivere questa cosa su una discussione già aperta ma non la riesco a ritrovare.
Eravamo da amici. Hanno due figli: 5 anni il primo e quasi 3 il secondo. Entrambi molto vivaci.
Per tutta la sera ho sentito ripetere questa frase: "Smettila, devi dare l'esempio a tuo fratello. Tu sei il più grande!" e così via su questo tono.
La cosa mi ha indisposta e portata a riflettere.
Ma dico: io ho cinque anni e faccio le cose di una bambino della mia età. Ok che è meglio se mi lancio dalla sedia mentre mio fratello non c'è o evito di fare alcune cose. Però, porcaccia, io ho bisogno di farlo perché mi sto mettendo alla prova e devo imparare. E poi, mica devo darglielo io l'esempio. Com'è che prima, quando ero solo, l'esempio me lo davate voi e adesso al mio fratellino ci devo pensare io? Avete ricominciato a dire le parolacce ma io non posso dirle perché sennò mio fratello mi copia.
Vi siete dispensati dal fare alcune cose perché tanto ci sono io che gli devo mostrare come ci si comporta ecc ecc.
Ora, io cerco di comportarmi bene come mi avete insegnato e non scappo per la strada e non grido e qui e là. Ma a casa mentre gioco vorrei poter avere il privilegio di seguire la mia età, e non la sua.
Piuttosto siete voi che dovete dire a mio fratello che io posso ritagliare perché lo so fare mentre lui è ancora piccolo e lo può fare sotto supervisione, no?
Insomma, è evidente che uno è il figlio maggiore e l'altro è il figlio minore, ma ognuno è una persona a sé e deve vivere il suo momento.
Mi è sembrata una grande forzatura e siccome presto dovrò affrontare il problema la cosa mi dà da pensare.
Da qualche parte qui nel forum si parlava di cibo e del fatto che fratello 2 facesse lo schizzinoso come fratello 1 (è solo un esempio eh, non voglio entrare nel merito della famiglia in questione). Si potrebbe parlare con il primo chiedendogli di limitare i suoi commenti per non influire sul fratellino. Ma se non dovesse esserne capace o non volesse credo non potremmo fargliene una colpa. Se sta attraversando una sua fase da cinque/seienne dovremmo cercare di fargliela passare. Il secondogenito? Beh, mica è scemo, anche senza tante scene lo vede ugualmente che suo fratello non le mangia certe cose, o no le mangia il papà o la mamma. Si cercherà di essere morbidi e non evidenziare ma 'sto pupetto entra in una realtà che esiste già e che è in continuo movimento.
Nonostante tutta l'attenzione che potremo prestargli non possiamo nascondere il fatto che è arrivato dopo suo fratello. La famiglia non è la stessa di prima!
I due bambini dovranno integrare i loro atteggiamenti e i genitori pure, ma caricare il primogenito di una eccessiva responsabilità non sua mi pare sleale e non congeniale alla famiglia. Mica che poi il secondogenito prende per genitore il fratello e se ne frega dell'autorità di mamma e papà!!! AHAHAH!
Scusate lo sproloquio, ed anche il fatto che magari non seguirò prontamente eventuali risposte, ma ce l'avevo proprio qui!
Eravamo da amici. Hanno due figli: 5 anni il primo e quasi 3 il secondo. Entrambi molto vivaci.
Per tutta la sera ho sentito ripetere questa frase: "Smettila, devi dare l'esempio a tuo fratello. Tu sei il più grande!" e così via su questo tono.
La cosa mi ha indisposta e portata a riflettere.
Ma dico: io ho cinque anni e faccio le cose di una bambino della mia età. Ok che è meglio se mi lancio dalla sedia mentre mio fratello non c'è o evito di fare alcune cose. Però, porcaccia, io ho bisogno di farlo perché mi sto mettendo alla prova e devo imparare. E poi, mica devo darglielo io l'esempio. Com'è che prima, quando ero solo, l'esempio me lo davate voi e adesso al mio fratellino ci devo pensare io? Avete ricominciato a dire le parolacce ma io non posso dirle perché sennò mio fratello mi copia.
Vi siete dispensati dal fare alcune cose perché tanto ci sono io che gli devo mostrare come ci si comporta ecc ecc.
Ora, io cerco di comportarmi bene come mi avete insegnato e non scappo per la strada e non grido e qui e là. Ma a casa mentre gioco vorrei poter avere il privilegio di seguire la mia età, e non la sua.
Piuttosto siete voi che dovete dire a mio fratello che io posso ritagliare perché lo so fare mentre lui è ancora piccolo e lo può fare sotto supervisione, no?
Insomma, è evidente che uno è il figlio maggiore e l'altro è il figlio minore, ma ognuno è una persona a sé e deve vivere il suo momento.
Mi è sembrata una grande forzatura e siccome presto dovrò affrontare il problema la cosa mi dà da pensare.
Da qualche parte qui nel forum si parlava di cibo e del fatto che fratello 2 facesse lo schizzinoso come fratello 1 (è solo un esempio eh, non voglio entrare nel merito della famiglia in questione). Si potrebbe parlare con il primo chiedendogli di limitare i suoi commenti per non influire sul fratellino. Ma se non dovesse esserne capace o non volesse credo non potremmo fargliene una colpa. Se sta attraversando una sua fase da cinque/seienne dovremmo cercare di fargliela passare. Il secondogenito? Beh, mica è scemo, anche senza tante scene lo vede ugualmente che suo fratello non le mangia certe cose, o no le mangia il papà o la mamma. Si cercherà di essere morbidi e non evidenziare ma 'sto pupetto entra in una realtà che esiste già e che è in continuo movimento.
Nonostante tutta l'attenzione che potremo prestargli non possiamo nascondere il fatto che è arrivato dopo suo fratello. La famiglia non è la stessa di prima!
I due bambini dovranno integrare i loro atteggiamenti e i genitori pure, ma caricare il primogenito di una eccessiva responsabilità non sua mi pare sleale e non congeniale alla famiglia. Mica che poi il secondogenito prende per genitore il fratello e se ne frega dell'autorità di mamma e papà!!! AHAHAH!
Scusate lo sproloquio, ed anche il fatto che magari non seguirò prontamente eventuali risposte, ma ce l'avevo proprio qui!