30-05-2012, 04:38 16
@maribok e Stellaluna: tanti anni fa facevo volontariato in una struttura con bimbi molto piccoli in difficoltà. Sia noi volontari che gli operatori interni eravamo seguiti da una psicoterapeuta bravissima che ci ha insegnato davvero tanto.
Mi ricordo ch lei aveva una chiave di lettua semplice ed efficace per decodificare i comportamenti più "anomali" e che ci turbavano. Ogni volta che le raccontavamo di qualcosa che i bimbi avevano fatto e che ci mandava in tilt, lei diceva:"tu cosa hai provato?". Noi, ad esempio, dicevamo "rabbia, frustrazione... nervosismo" e lei:"questo è quello che provava in quel momento il bimbo".
Faccio un esempio recente. Ieri Mario per la prima volta si è addormentato nel pomeriggio senza tettina. Con la tettina crollava in un nanosecondo verso le 12.30/13.00. Ieri, erano le 16.30 e mi barcollava per casa. Io non riuscivo proprio a trovare un modo per addormentarlo, ero stanca e volevo riposare anche io. Stavo per innervosirmi, poi ho ripensato a quel "trucchetto" e mi sono detta "Giulia, cosa provi?". Provavo scombussolamento per il cambio di orario...perchè da mesi ormai dormiva presto... provavo nervosismo e voglia di dormire... sentivo che non c'era punto di incontro fra ciò che volevo io e ciò che voleva Mario.
Così ho capito che lui provava le stesse cose: ma che scombussolamento enorme è per lui dormire senza tetta! Era giustamente nervoso e voleva dormire ma non poteva...perchè la tettina, ormai, non ha più latte. Al che mi sono raddolcita, l'ho coccolato, gli ho spiegato che anche senza tetta possiamo fare ninna....
Insomma è un'ottima chiave di lettura... i bimbi, che ancora non sanno verbalizzare i propri sentimenti, li provocano negli adulti, per farsi capire e per capirli loro stessi.
@isotta: anche a me darebbe fastidio il gesto. Mario trattava male le piante. Giorni fa gli ho fatto piantare dei semini in tre vasetti e sembra che stia iniziando a capire.... Magari prova a fargli costrure un pupazzo con un po' di stoffa o un vecchio calzino. Non so se potrebbe funzionare....
Mi ricordo ch lei aveva una chiave di lettua semplice ed efficace per decodificare i comportamenti più "anomali" e che ci turbavano. Ogni volta che le raccontavamo di qualcosa che i bimbi avevano fatto e che ci mandava in tilt, lei diceva:"tu cosa hai provato?". Noi, ad esempio, dicevamo "rabbia, frustrazione... nervosismo" e lei:"questo è quello che provava in quel momento il bimbo".
Faccio un esempio recente. Ieri Mario per la prima volta si è addormentato nel pomeriggio senza tettina. Con la tettina crollava in un nanosecondo verso le 12.30/13.00. Ieri, erano le 16.30 e mi barcollava per casa. Io non riuscivo proprio a trovare un modo per addormentarlo, ero stanca e volevo riposare anche io. Stavo per innervosirmi, poi ho ripensato a quel "trucchetto" e mi sono detta "Giulia, cosa provi?". Provavo scombussolamento per il cambio di orario...perchè da mesi ormai dormiva presto... provavo nervosismo e voglia di dormire... sentivo che non c'era punto di incontro fra ciò che volevo io e ciò che voleva Mario.
Così ho capito che lui provava le stesse cose: ma che scombussolamento enorme è per lui dormire senza tetta! Era giustamente nervoso e voleva dormire ma non poteva...perchè la tettina, ormai, non ha più latte. Al che mi sono raddolcita, l'ho coccolato, gli ho spiegato che anche senza tetta possiamo fare ninna....
Insomma è un'ottima chiave di lettura... i bimbi, che ancora non sanno verbalizzare i propri sentimenti, li provocano negli adulti, per farsi capire e per capirli loro stessi.
@isotta: anche a me darebbe fastidio il gesto. Mario trattava male le piante. Giorni fa gli ho fatto piantare dei semini in tre vasetti e sembra che stia iniziando a capire.... Magari prova a fargli costrure un pupazzo con un po' di stoffa o un vecchio calzino. Non so se potrebbe funzionare....