18-04-2012, 09:59 09
Noi stiamo già tutte contribuendo alla rivoluzione.
Chi più chi meno con pannolini, fasce, libertà. Tutte con l'AS.
Se sarà giusto lo dirà il tempo, io mi sento di fare una cosa buona assecondando la natura. Lei è lì da millenni e vuoi che non sappia qualcosa in più di noi umani? Speriamo di interpretarla bene e in ogni caso la nostra serenità sarà già molto per i nostri bambini.
Ieri sera si è tenuta la riunione riassuntiva al nido. Senza i bambini in giro i genitori sono stati invitati a fare le stesse esperienze dei loro figli. Perciò avevano messo a disposizione schiuma da barba, budino in bacinelle, paciugo di acqua e farina, pasta di grano duro colorata, creta dura e creta sciolta in acqua grembiuli e strumenti vari. I genitori ci si sono buttati quasi tutti.
Durante le discussioni e i confronti finali sono emersi diversi atteggiamenti.
Chi si è sentito tornare bambino (ma forse queste cose non le aveva mai fatte)
Chi ha detto che era curiosa la sua sensazione e che finalmente capiva molte cose dei suoi figli.
Chi ha pensato "che bello che facciate fare queste cose a mio figlio. A casa non le faremo mai, mica che poi sporca. Però almeno qui possono farlo senza condizionamenti"
E via discorrendo.
Io mi sono limitata a dire che la dottoressa Montessori avrebbe approvato e ho scritto grande sulla lavagna PACIUGO!
Ma nessuno (nessuno!) ha pensato che dietro a questa cosa c'è la necessità che il genitore, o l'educatore, si tengano in disparte, non commentino, non aiutino (beh, a meno che la schiuma da barba non serva per disegnare sui vetri!ma qualcuno forse sosterrebbe anche questa tesi) e non diano giudizi. E che tutto questo dovrebbe rivelarsi consuetudine in tutte le sfere che riguardano la vita.
Compreso il cibo. Sebbene al nido facciano svezzamento con pappe, introdacono cose durette da rosicchiare, fanno in modo che il bimbo impari da solo, il prima possibile (seguendo i suoi ritmi) ad arrangiarsi. Così dovrebbe essere a casa. E così dai nonni.
Così come il bambino che non ama spontaneamente toccare materiali vischiosi o collosi e non deve essere costretto a farlo nè denigrato per questo, nessuno dovrebbe giudicare il quantitativo che mangia, cosa mangia (se sano), come lo mangia.
E' una rivoluzione? Io credo di sì. Ho sempre amato il tatto sopra ogni cosa, gli odori, ascoltare i attentamente i rumori, guardare tutto con avidità e sentire le sensazione sulla pelle del viso. Sono estremamente "sensitiva"! Un po' come Amelie nel film. Alla mia piccola piace trattare le cose dure ma si turba se le mani si sporcano con il cibo o se ha qualcosa di molliccio a contatto. Ebbene? Nessun commento, è libera di seguire il suo istinto. Così per il cibo. Il rispetto come rivoluzione.
E i nonni dovrebbero imparare che non sono più necessari allo sviluppo di nessuno. Che non è il loro compito. Che sono passati di grado e la cosa non è più un dovere. Adesso sono nonni. Semmai possono sentirsi emotivamente ancora nostri genitori (e fortuna che lo fanno) ma che siamo liberi per il mondo, siamo loro pari. Andrebbero mai dal vicino a dirgli come deve fare con suo figlio? Credo di no. Allora dovrebbero partire dal presupposto di considerarci tali e accettare che siamo grandi e i nostri bambini sono nostri figli. Con tutto l'amore di cui sono capaci.
Chiedo scusa per lo sproloquio... e non penso che i nonni debbano essere messi in un angolo. Nutro grande rispetto per il passato e per loro, ma questo non ha niente a che vedere con le mie scelte e non è un giudizio su quelle che fecero loro a suo tempo.
Chi più chi meno con pannolini, fasce, libertà. Tutte con l'AS.
Se sarà giusto lo dirà il tempo, io mi sento di fare una cosa buona assecondando la natura. Lei è lì da millenni e vuoi che non sappia qualcosa in più di noi umani? Speriamo di interpretarla bene e in ogni caso la nostra serenità sarà già molto per i nostri bambini.
Ieri sera si è tenuta la riunione riassuntiva al nido. Senza i bambini in giro i genitori sono stati invitati a fare le stesse esperienze dei loro figli. Perciò avevano messo a disposizione schiuma da barba, budino in bacinelle, paciugo di acqua e farina, pasta di grano duro colorata, creta dura e creta sciolta in acqua grembiuli e strumenti vari. I genitori ci si sono buttati quasi tutti.
Durante le discussioni e i confronti finali sono emersi diversi atteggiamenti.
Chi si è sentito tornare bambino (ma forse queste cose non le aveva mai fatte)
Chi ha detto che era curiosa la sua sensazione e che finalmente capiva molte cose dei suoi figli.
Chi ha pensato "che bello che facciate fare queste cose a mio figlio. A casa non le faremo mai, mica che poi sporca. Però almeno qui possono farlo senza condizionamenti"
E via discorrendo.
Io mi sono limitata a dire che la dottoressa Montessori avrebbe approvato e ho scritto grande sulla lavagna PACIUGO!
Ma nessuno (nessuno!) ha pensato che dietro a questa cosa c'è la necessità che il genitore, o l'educatore, si tengano in disparte, non commentino, non aiutino (beh, a meno che la schiuma da barba non serva per disegnare sui vetri!ma qualcuno forse sosterrebbe anche questa tesi) e non diano giudizi. E che tutto questo dovrebbe rivelarsi consuetudine in tutte le sfere che riguardano la vita.
Compreso il cibo. Sebbene al nido facciano svezzamento con pappe, introdacono cose durette da rosicchiare, fanno in modo che il bimbo impari da solo, il prima possibile (seguendo i suoi ritmi) ad arrangiarsi. Così dovrebbe essere a casa. E così dai nonni.
Così come il bambino che non ama spontaneamente toccare materiali vischiosi o collosi e non deve essere costretto a farlo nè denigrato per questo, nessuno dovrebbe giudicare il quantitativo che mangia, cosa mangia (se sano), come lo mangia.
E' una rivoluzione? Io credo di sì. Ho sempre amato il tatto sopra ogni cosa, gli odori, ascoltare i attentamente i rumori, guardare tutto con avidità e sentire le sensazione sulla pelle del viso. Sono estremamente "sensitiva"! Un po' come Amelie nel film. Alla mia piccola piace trattare le cose dure ma si turba se le mani si sporcano con il cibo o se ha qualcosa di molliccio a contatto. Ebbene? Nessun commento, è libera di seguire il suo istinto. Così per il cibo. Il rispetto come rivoluzione.
E i nonni dovrebbero imparare che non sono più necessari allo sviluppo di nessuno. Che non è il loro compito. Che sono passati di grado e la cosa non è più un dovere. Adesso sono nonni. Semmai possono sentirsi emotivamente ancora nostri genitori (e fortuna che lo fanno) ma che siamo liberi per il mondo, siamo loro pari. Andrebbero mai dal vicino a dirgli come deve fare con suo figlio? Credo di no. Allora dovrebbero partire dal presupposto di considerarci tali e accettare che siamo grandi e i nostri bambini sono nostri figli. Con tutto l'amore di cui sono capaci.
Chiedo scusa per lo sproloquio... e non penso che i nonni debbano essere messi in un angolo. Nutro grande rispetto per il passato e per loro, ma questo non ha niente a che vedere con le mie scelte e non è un giudizio su quelle che fecero loro a suo tempo.