[Alexandra]

@rikierikki: Ai ai! non mi fraintendere: non ho mai detto che "gli italiani" sono così. Mai e poi mai! La gente che conosco è molto varia, e queste osservazioni mie sono puramente aneddotiche. Ma vi lamentate più o meno tutti delle nonne che rincorrono i bimbi per tutta casa con il cucchiaio, o no? Peraltro l'ho visto fare anch'io. Gli altri commenti sono tutti "live" sentiti personalmente da persone diverse, di età diverse in posti diversi, sia a nord che a sud, donne e uomini di indubbia cultura ed educazione. Sono piccole cose casuali che hanno avuto in comune, e che mi hanno "solleticato" ma che di certo non li definiscono come stereotipi.

Per quanto riguarda la carne, penso che sia come tutto una questione di equilibrio. Indubbiamente l'essere umano non sarebbe quello che è se un giorno la scimmietta indifesa che mangiava frutta e carogna non avesse usato l'ingegno per contendere la preda al leone e ai lupi, determinando con il consumo di carne una crescita esponenziale della cortice cerebrale (OT: e della dimensione del cranio, per cui, assieme alla posizione eretta che ha cambiato la posizione del bacino, partoriamo nel dolore e bimbi ancora tanto immaturi ... che sia proprio quello il peccato originale?...).
Ok, allora, noi siamo almeno in parte carnivori. Però non bisogna mangiarne troppa, perché troppo di qualsiasi cosa non fa mai bene. Non fa bene alla salute, non fa bene all'ambiente l'allevamento intensivo, non fa bene all'anima il massacro di animali trattati come cose, rinchiusi e ammucchiati nelle stalle, trasportati in camion gli uni sopra gli altri ... (paradossalmente, mi fa meno senso la caccia, almeno entro certi limiti etici, o piuttosto nell'accezione "primitiva" della cosa).
La natura è impietosa, e non andrei fino ad un sentimentalismo antropomorfico per gli animali, ma la mucca, quando le portano via il vitello, piange e lo chiama per un giorno intero. Allora, quando mangio carne, porto rispetto.

Può darsi che oltre una certa età, quando non cresciamo più, ci sia bisogno di meno - o per niente? - carne. Cambia il metabolismo, cambia l'attività fisica, cambia il ritmo della vita. Credo che se ascoltiamo il nostro corpo, e non la nostra mente "formattata" da circostanze e influenze diverse, sappiamo spontaneamente come regolarci.
OT: In generale, chi mangia poco (a sufficienza, ma poco) vive di più: dimentichiamo spesso che digerire è di per sé un'attività che "consuma", e che bruciare calorie produce ossidazione e l'ossidazione brucia le nostre cellule ... per questo le tartarughe vivono 150 anni.