23-03-2012, 05:46 17
(23-03-2012, 02:36 14)Valina Ha scritto: Alexandra...ti contraddico immediatamente e senza freni. Miii, sembro Ghost Rider!!Ghost Rider??? aiutoooooo!!!! non so cosa ho detto ma ... pauraaaa!
(23-03-2012, 02:36 14)Valina Ha scritto: Quando qualcuno decide di aiutare i genitori decide di conformarsi alle loro linee educative, anche se non si trovano in accordo. Questo perché il bambino piccolo ha bisogno di informazioni univoche.
tutto univoco, no, non sono d'accordo. Questo conduce a dare più importanza alla regola che alle persone, e per me non è giusto. Però, avevo espressamente riservato, e lo ribadisco, sui principi fondamentali, sulle regole di base essenziali, si, assolutamente sono d'accordo sull'essere ferrei e sul fatto che i nonni si debbano conformare supinamente.
(23-03-2012, 02:36 14)Valina Ha scritto: ... se il papà è presente, come nel caso di Riki, che avrebbe dovuto opporsi e non sentenziare semplicemente che Riki si sarebbe incazzata.
quoto! ma qui, oltre al discorso educativo (identificare quello che i genitori hanno deciso essere una regola base come "capriccio" della mamma), c'è un discorso di lealtà del marito.
(23-03-2012, 02:36 14)Valina Ha scritto: "Se tu per settimane o giorni ti impegni al raggiungimento di un risultato (che ovviamente preveda il rispetto del bambino) ti aspetti che venga seguito anche dagli altri "educatori" (termine che non condivido molto). Basta un'ora per smontare tutto il tuo lavoro. E tornare indietro sarà ancora più difficile."
Hmmmm ... non condivido molto. Non stiamo parlando di addestramento o di formazione di un comportamento "meccanico", e neanche dell'imposizione di regole esterne, ma di acquisizione di cose che entrano piano piano e molto profondamente ad essere PROPRIE del bambino. Se basta un'ora o una inadempienza per rimettere tutto in discussione, allora non si è fatto nessunissimo lavoro utile, ma solo superficiale.
Non credo che un episodio così, o anche qualche episodica sorta alle regole, possa danneggiare una educazione sana.
(23-03-2012, 02:36 14)Valina Ha scritto: La regola che a casa si fa in un modo e dai nonni un altro vale con il bimbo un po' più grande, in grado di comprendere le differenze ma anche meno influenzabile. I bambini comunque capiscono perfettamente le differenze fra le persone, sono sensibili. Ma quello che vedono e imitano e di conseguenza imparano deve essere il più possibile uniforme per non confonderli.
La mia cucciola a 8 mesi ha capito perfettamente e al volo la differenza tra vita collettiva (nido) e casa, con regole diverse e rapporti diversi, e non è minimamente confusa, sa benissimo quello che vuole e può fare. Per esperienza personale, ho potuto constatare che vivere tra persone immensamente diverse tra loro e che non solo non sono d'accordo ma litigano argomentando per ore, è un formidabile apprendistato di democrazia.
Non credo nelle regole univoche alle quali identificarsi (sempre, ovviamente, ad eccezione dei grandi principi fondamentali quali il rispetto della vita e delle persone, anche espressi attraverso alcune regole-basi, ma persino queste regole possono avere delle varianti), anzi, sono pericolose, non appena ci si trova davanti ad una contraddizione ci si sente sminuiti, minacciati. Sono usi, costumi, modalità, tra le quali un giorno potrà scegliere liberamente - purché abbia acquisito il rispetto di sé e degli altri.
(23-03-2012, 02:36 14)Valina Ha scritto: Comunque far mangiare il bambino in macchina mi sembra fuori totalmente da ogni ordine logico!!! AAHHAHAHAH!
(23-03-2012, 04:17 16)StellaLuna Ha scritto: O meglio... Ha fatto quello che fanno molte nonne (e mamme!), e cioè inseguire il figlio con la forchetta pur di mettergli in bocca qualcosa, ma sapendo quali sono state le scelte di mamma e papà in merito non doveva farlo.Su questo quotissimo entrambe! Non tanto per il lassismo" di lasciare il bimbo fare quel che vuole ponendosi a suo "servizio" - seguendolo con il cibo - che già non è il massimo (a me, di vedere una nonna, magari anziana e pure con qualche acciacco, piegata in due con la forchetta aspettando i comodi del piccolo, mi fa una pena! Il piccolo è innocente, ma non può fare a meno di registrare che può fare i suoi comodi senza rischiare di "perdersi" il pranzo perché avrà una buonanima disposta a perdere tempo e spezzarsi le lombosacrali per portargli il cibo fino alla bocca), ma sopratutto per il concetto che deve mangiare assolutamente, che è malsano. Sicuro, sono in buona fede, per loro mangiare ha tutta un'altra accezione che per noi, essere ben nutriti non era scontato ancora come lo è stato per la nostra generazione, ma devono adeguarsi a quello che è oggi.
(23-03-2012, 04:17 16)StellaLuna Ha scritto: Alexandra ti dò ragione sul fatto che se si decide di 'affidare' il bimbo ai nonni praticamente tutta la settimana (per motivi lavorativi) non si può nemmeno essere rigidissimi con loro se qualche volta assecondano il pupo (è nella natura dei nonni farlo, è più forte di loro).Si, ed è pure giusto così, entro una ragionevole misura! Ma non stavo pensando solo ad "assecondare"/"viziare" (termine che non mi piace) il pupo, ma anche ad imporre delle regole diverse. Qualche volta addirittura più rigide su alcune cose.
Mi è capitato vedere una bambina ché, con mamma e papà si comportava ancora da bebè, mentre con la nonna, che la trattava con tenerezza e riguardo, ma in maniera nettamente più esigente, era molto più ragazzina.
Da ciascuno prendono qualcosa, e piano piano si fanno, non plasmati ma auto-costruiti.
Ale e Cucciola (1/1/11)