20-03-2012, 07:34 19
Ely, sono certa che tu non debba preoccuparti troppo di sale, sughi si, sughi no o quali frutti.
Unica regola: migliorare la propria alimentazione.
Se il sale non è troppo anche per voi, va bene pure per lui, se poi riuscirete a ridurne la quantità anche di poco ne gioverà la salute di tutta la famiglia.
Pensa, d'altra parte, che al termine di ogni 'svezzamento' il bambino prenderà a mangiare sempre più insieme ai genitori, quindi migliorare il proprio stile di vita anche a tavola migliorerà la qualità della vita dell'intera famiglia, insieme a quella del bambino, e per sempre. E questo si può fare cogliendo l'occasione del percorso AS di tuo figlio.
Sarebbe invece (probabilmente) un po' meno praticabile a lungo termine rendere troppo insipide le vostre portate, oltre che non necessario in condizioni normali di salute.
Credo che dovresti prenderla come l'occasione di evitare sale e condimenti non necessari (come ad esempio l'aggiustatina di sale finale, quel giro d'olio in più tanto per arricchire il piatto, condire la mozzarella per variarne la presentazione), e una frequenza abituale di cotture (come friggere) che danneggiano i cibi e la salute.
Per il resto non è necessario usare accortezze da ospedale (di un tempo, poi, perché recentemente anche per coliche renali, non lesinano il sale nelle giuste quantità) né stravolgere le proprie abitudini alimentari a meno che non si facciano errori grossi e abituali facilmente individuabili eliminabili!
Cerca di limitare anche il 'dargli' tu qualcosa se non ha manifestato lui un interesse verso di essa.
Se si sbraccia o sbava verso la mela allora mela sia. Ma evita di essere tu a proporgli attivamente (tu, passivo lui) qualsiasi cosa finché non capisci che si è consolidato in lui in lui un certo 'gusto' per il pasto.
Non è escluso che sia questo il motivo con cui potrebbe non averla accolta con particolare entusiasmo.
Molte mamme di figli AS hanno gestito in modo meno rigoroso questo aspetto e sono state di solito fortunate a non avere (o brave a risolvere presto) effetti collaterali del non A RICHIESTA totale, ma per non incorrere in rischi meglio essere ferme nel rispettare l'unica vera mossa vincente dell'AUTO-svezzamento.
Però, contemporaneamente, t'invito a non fare del tempo in cui è riuscito a ingoiare qualcosa, la misura del suo gradimento.
Spesso ci vogliono più esperienze di incontro con lo stesso alimento prima che il bambino lo "capisca" e lo inserisca fra i graditi o no (e anni di test per collocarcelo definitivamente!).
Inoltre, il masticare, lentamente e ritirarlo fuori per osservare il contenuto del boccone per poi (se va bene) rimetterselo in bocca, ciucciarlo e forse ingoiarlo fa parte del loro modo di 'assaporarlo' con tutti i sensi.
(pensa ai movimenti e i versacci che fanno gli assaggiatori di vini e di olio per poco più di un cucchiaino di assaggio!)
Unica regola: migliorare la propria alimentazione.
Se il sale non è troppo anche per voi, va bene pure per lui, se poi riuscirete a ridurne la quantità anche di poco ne gioverà la salute di tutta la famiglia.
Pensa, d'altra parte, che al termine di ogni 'svezzamento' il bambino prenderà a mangiare sempre più insieme ai genitori, quindi migliorare il proprio stile di vita anche a tavola migliorerà la qualità della vita dell'intera famiglia, insieme a quella del bambino, e per sempre. E questo si può fare cogliendo l'occasione del percorso AS di tuo figlio.
Sarebbe invece (probabilmente) un po' meno praticabile a lungo termine rendere troppo insipide le vostre portate, oltre che non necessario in condizioni normali di salute.
Credo che dovresti prenderla come l'occasione di evitare sale e condimenti non necessari (come ad esempio l'aggiustatina di sale finale, quel giro d'olio in più tanto per arricchire il piatto, condire la mozzarella per variarne la presentazione), e una frequenza abituale di cotture (come friggere) che danneggiano i cibi e la salute.
Per il resto non è necessario usare accortezze da ospedale (di un tempo, poi, perché recentemente anche per coliche renali, non lesinano il sale nelle giuste quantità) né stravolgere le proprie abitudini alimentari a meno che non si facciano errori grossi e abituali facilmente individuabili eliminabili!
(20-03-2012, 02:38 14)ely8421 Ha scritto: gli ho dato qualche pezzettino di mela ma non ha gradito molto, ci ha messo un ora a mandarla giu
Cerca di limitare anche il 'dargli' tu qualcosa se non ha manifestato lui un interesse verso di essa.
Se si sbraccia o sbava verso la mela allora mela sia. Ma evita di essere tu a proporgli attivamente (tu, passivo lui) qualsiasi cosa finché non capisci che si è consolidato in lui in lui un certo 'gusto' per il pasto.
Non è escluso che sia questo il motivo con cui potrebbe non averla accolta con particolare entusiasmo.
Molte mamme di figli AS hanno gestito in modo meno rigoroso questo aspetto e sono state di solito fortunate a non avere (o brave a risolvere presto) effetti collaterali del non A RICHIESTA totale, ma per non incorrere in rischi meglio essere ferme nel rispettare l'unica vera mossa vincente dell'AUTO-svezzamento.
Però, contemporaneamente, t'invito a non fare del tempo in cui è riuscito a ingoiare qualcosa, la misura del suo gradimento.
Spesso ci vogliono più esperienze di incontro con lo stesso alimento prima che il bambino lo "capisca" e lo inserisca fra i graditi o no (e anni di test per collocarcelo definitivamente!).
Inoltre, il masticare, lentamente e ritirarlo fuori per osservare il contenuto del boccone per poi (se va bene) rimetterselo in bocca, ciucciarlo e forse ingoiarlo fa parte del loro modo di 'assaporarlo' con tutti i sensi.
(pensa ai movimenti e i versacci che fanno gli assaggiatori di vini e di olio per poco più di un cucchiaino di assaggio!)
(20-03-2012, 06:19 18)Alexandra Ha scritto: Poi sputacchia pezzettini di buccia. Pffffffff!Ahahah.....appunto!
2/10/2007 Tartarughino
27/6/2010 Torello