01-02-2012, 07:49 19
Ho ragionato su quello che avete scritto, e penso che le parole abbiano un significato preciso. Quando si dice monello o birba a un bimbo, con tono amorevole, comunque lo si dice con ironia. Mi spiego meglio: il tono dice una cosa e la parola peró significa comunque altro. Il risultato é qualcosa di scherzoso, ironico, fatto con amore su questo non ci sono dubbi. Il punto é che i bimbi non sono stupidi e capiscono perfettamente la contraddizione, ma l'ironia non fa ancora parte della loro comprensione. Per questo io cerco di evitare appellativi del genere.
Il discorso degli insulti veri é un altro (inconcepibili, e siamo tutte d'accordo).
E la rabbia é ancora un altro discorso. Io per carattere non perdo quasi mai la pazienza, ma non so se sia un bene, perché spesso reprimo e fa male sia a me sia a chi mi sta intorno.
Con Giulio non l'ho mai persa devo dire (finora) e cerco sempre di spiegargli le cose, ma lui é ancora piccolino, immagino che quando sono piú grandi sia più difficile.
Il discorso degli insulti veri é un altro (inconcepibili, e siamo tutte d'accordo).
E la rabbia é ancora un altro discorso. Io per carattere non perdo quasi mai la pazienza, ma non so se sia un bene, perché spesso reprimo e fa male sia a me sia a chi mi sta intorno.
Con Giulio non l'ho mai persa devo dire (finora) e cerco sempre di spiegargli le cose, ma lui é ancora piccolino, immagino che quando sono piú grandi sia più difficile.