20-10-2011, 12:33 00
Ciao a tutte,
Parlare della mia gravidanza e del parto è ancora doloroso anche se alla fine è andato tutto bene e ho una bambina bellissima.
Inizio la gravidanza con un impianto troppo vicino al collo dell'utero e minacce d'aborto, dopo mesi di progesterone tutto torna regolare. Poi la notizia di una placenta previa con tutta la preoccupazione per ciò che comporta . Per fortuna quasi a fine gravidanza la placenta è risalita con mia estrema gioia perché ci tenevo veramente tanto ad un parto naturale!
Cosí tanto che ho scelto di non fare epidurale, desideravo cosí da tanto tempo un figlio che volevo proprio che il parto fosse piú naturale possibile...
A 40+5 la notte alle 4 del 17 marzo sento una contrazione e resto in allerta, dopo 10 min un'altra neppure troppo forti ma un fiotto caldo mi bagna le mutandine. "Le acque! Ci siamo!" Penso fra me e me, vado al bagno emoziomata ma quello che vedo trasforma l'emozione in terrore: emorragia, copiosa emorragia. Grido e piango, in 20 minuti siamo all'ospedale, io entro in una specie di trance, non si muove la bimba, il tragitto lo faccio sdraiata su fianco sinistro.
Dall'ecografia mi rassicurano, non c'è distacco di placenta ma nessuno si spiega il sangue
Alle 7 sono giá 7 cm ma passo il travaglio con il monitoraggio del battito della bimba. I medici e le ostetriche sono bravi a non farmi capire la situazione delicata, che poi ho capito dagli eventi e dalla cartella clinica ("battito non rassicurante ..."), mi rompono le acque per accelerare, liquido tinto 2. Le contrazioni so placano un po' e siccome la situazione è precaria si va di ossitocina. Intanto io ignara di tutto, quello per me era solo un parto un po' piú travagliato. Con ossitocina le contrazioni diventano forti, arrivo a 9 cm ma non faccio il decimo perché la testa della bimba resta sempre a -1. Cosí ho contrazioni da spinta ma non posso spingere ed è terribile, da qui in poi ogni contrazione l'ostetrica con le mani cerca di tirar giú la testa e non vi dico il dolore di avere le mani dentro durante la contrazione...
alla fine la testa scende e dopo 7 ore mi portano in sala parto. Chiamano l'anestesista. Mi fanno spingere, sempre monitorata. Iris non esce, prendono la ventosa e tirano 3 volte. Dolore immenso. Un braccio di Iris è davanti alla testa quindi ci vuole anche l'episiotomia e 2 manovre di Kristeller. Alla fine la bimba esce.
Vedo solo la schiena, è accasciata come un pollo di gomma, non piange ed è bluastra. Me la portano via immediatamente e non mi dicono neppure il perché, ma è in terapia intensiva neonatale. Il cordone aveva inserzione velamentosa. La placenta, che esce solo con dolorosissimo swcondamento manuale, era infartuata.
Sono dovuti passare 2 giorni prima che mi abbiano fatto vedere Iris, e non l'ho potuta attaccare al seno che al terzo. Nata in ipossia e anemica, causa sia la brutta placenta che i 1.100 cc di sangue che ho perso. Un po' di incubatrice, antibiotico, alla fine anche una trasfusione. Per me l'inferno.
avevo sognato la sua nascita mille volte e me l'ero immaginata sempre bellissima, mai certo cosí. Io 2 giorni con flebo di ulteriore ossitocina perché l'utero non si restringeva, flebe di ferro e un altro di antibiotici. I punti che tiravano. Ma le corse su e giú dalla maternità alla TIN per allattarla e vedere come stava.
per fortuna iris è forte e si è ripresa in un baleno. Adesso sta benissimo ma per me il parto è ancora un trauma, e non certo per il dolore che comunque è stato davvero tanto.
Dalla cartella clinica poi ho scoperto che alla prima trazione con la ventosa si è staccato il cordone dalla placenta: da lí emorragia, ipossia e tutto il resto.
Per come sono andate le cose siamo state fortunate.
Scusate la lunghezza del post ma mi è servito come sfogo.
Parlare della mia gravidanza e del parto è ancora doloroso anche se alla fine è andato tutto bene e ho una bambina bellissima.
Inizio la gravidanza con un impianto troppo vicino al collo dell'utero e minacce d'aborto, dopo mesi di progesterone tutto torna regolare. Poi la notizia di una placenta previa con tutta la preoccupazione per ciò che comporta . Per fortuna quasi a fine gravidanza la placenta è risalita con mia estrema gioia perché ci tenevo veramente tanto ad un parto naturale!
Cosí tanto che ho scelto di non fare epidurale, desideravo cosí da tanto tempo un figlio che volevo proprio che il parto fosse piú naturale possibile...
A 40+5 la notte alle 4 del 17 marzo sento una contrazione e resto in allerta, dopo 10 min un'altra neppure troppo forti ma un fiotto caldo mi bagna le mutandine. "Le acque! Ci siamo!" Penso fra me e me, vado al bagno emoziomata ma quello che vedo trasforma l'emozione in terrore: emorragia, copiosa emorragia. Grido e piango, in 20 minuti siamo all'ospedale, io entro in una specie di trance, non si muove la bimba, il tragitto lo faccio sdraiata su fianco sinistro.
Dall'ecografia mi rassicurano, non c'è distacco di placenta ma nessuno si spiega il sangue
Alle 7 sono giá 7 cm ma passo il travaglio con il monitoraggio del battito della bimba. I medici e le ostetriche sono bravi a non farmi capire la situazione delicata, che poi ho capito dagli eventi e dalla cartella clinica ("battito non rassicurante ..."), mi rompono le acque per accelerare, liquido tinto 2. Le contrazioni so placano un po' e siccome la situazione è precaria si va di ossitocina. Intanto io ignara di tutto, quello per me era solo un parto un po' piú travagliato. Con ossitocina le contrazioni diventano forti, arrivo a 9 cm ma non faccio il decimo perché la testa della bimba resta sempre a -1. Cosí ho contrazioni da spinta ma non posso spingere ed è terribile, da qui in poi ogni contrazione l'ostetrica con le mani cerca di tirar giú la testa e non vi dico il dolore di avere le mani dentro durante la contrazione...
alla fine la testa scende e dopo 7 ore mi portano in sala parto. Chiamano l'anestesista. Mi fanno spingere, sempre monitorata. Iris non esce, prendono la ventosa e tirano 3 volte. Dolore immenso. Un braccio di Iris è davanti alla testa quindi ci vuole anche l'episiotomia e 2 manovre di Kristeller. Alla fine la bimba esce.
Vedo solo la schiena, è accasciata come un pollo di gomma, non piange ed è bluastra. Me la portano via immediatamente e non mi dicono neppure il perché, ma è in terapia intensiva neonatale. Il cordone aveva inserzione velamentosa. La placenta, che esce solo con dolorosissimo swcondamento manuale, era infartuata.
Sono dovuti passare 2 giorni prima che mi abbiano fatto vedere Iris, e non l'ho potuta attaccare al seno che al terzo. Nata in ipossia e anemica, causa sia la brutta placenta che i 1.100 cc di sangue che ho perso. Un po' di incubatrice, antibiotico, alla fine anche una trasfusione. Per me l'inferno.
avevo sognato la sua nascita mille volte e me l'ero immaginata sempre bellissima, mai certo cosí. Io 2 giorni con flebo di ulteriore ossitocina perché l'utero non si restringeva, flebe di ferro e un altro di antibiotici. I punti che tiravano. Ma le corse su e giú dalla maternità alla TIN per allattarla e vedere come stava.
per fortuna iris è forte e si è ripresa in un baleno. Adesso sta benissimo ma per me il parto è ancora un trauma, e non certo per il dolore che comunque è stato davvero tanto.
Dalla cartella clinica poi ho scoperto che alla prima trazione con la ventosa si è staccato il cordone dalla placenta: da lí emorragia, ipossia e tutto il resto.
Per come sono andate le cose siamo state fortunate.
Scusate la lunghezza del post ma mi è servito come sfogo.
Iris 17/03/2011