29-06-2011, 11:57 11
voce fuori dal coro anche per me. non capisco perché si continui a sottovalutare l'importanza della socialità nei bambini al di sotto dei 3 anni. Dario ha cominciato a 11 mesi, a gennaio, per scelta nostra e senza necessità (sono libera professionista e avrei potuto organizzarmi con qualche turno con il papà e la baby-sitter). Ma proprio il fatto di vedere la struttura, conoscere le educatrici e fare un inserimento graduale, ci ha confermato che era la scelta giusta. Dario è entrato che era il più piccolo, le classi sono miste di età e hanno 16 bambini, quattro per educatrice; fanno tantissime attività, impara ogni giorno nuove cose (io ho pensato di mandarlo anche perché impari il francese, visto che in casa par.iamo italiano stando però in francia). Inoltre i bimbi capiscono tutto, ci mettono un po' a capire che torni a prenderli ma mica sono scemi. Dario se faccio un po' di ritardo lo trovo che mi aspetta, per esempio e molla tutte le attività che sta facendo.
Poi, seconda cosa, l'ho fatto anche per me. perché occuparsi di un bimbo a tempo pieno non è affatto banale, trovare cose da fare, andare alla ludoteca, nei vari centri. Insomma io dopo un po' mi stancavo ed ero meno presente e un po' stanca. QUindi ho preferito dare un valore alla qualità del tempo passata con lui piuttosto che alla quantità. L'unica cosa su cui non transigo sono gli ambienti e le tate: se non mi convincono al 200 per cento dario non ci mette piede (prima che entrasse all'asilo una baby sitter l'ho cambiata poprio perché quando uscivo mi si stringeva il cuore e vedevo che tra loro non c'era intesa). Adesso lo lascio all'asilo e parto col cuore leggero, e lui mi fa ciao ciao e corre verso i giochi (ha 18 mesi).
Poi, seconda cosa, l'ho fatto anche per me. perché occuparsi di un bimbo a tempo pieno non è affatto banale, trovare cose da fare, andare alla ludoteca, nei vari centri. Insomma io dopo un po' mi stancavo ed ero meno presente e un po' stanca. QUindi ho preferito dare un valore alla qualità del tempo passata con lui piuttosto che alla quantità. L'unica cosa su cui non transigo sono gli ambienti e le tate: se non mi convincono al 200 per cento dario non ci mette piede (prima che entrasse all'asilo una baby sitter l'ho cambiata poprio perché quando uscivo mi si stringeva il cuore e vedevo che tra loro non c'era intesa). Adesso lo lascio all'asilo e parto col cuore leggero, e lui mi fa ciao ciao e corre verso i giochi (ha 18 mesi).