27-04-2011, 12:07 12
(26-04-2011, 10:38 22)aleberto Ha scritto:(26-04-2011, 12:43 12)Linda Eva Ha scritto: Io, da Piermariniana, non sono affatto d'accordo con questa idea che leggo e sento spesso che l'autosvezzamento non sia per tutti, ma solo per chi ha una cucina "sana" parola che poi assume significati diversi a seconda dei criteri di chi parla.premettendo che io son d'accordissimo su tutto ciò che scrivi sul tuo lungo ed interessante intervento volevo sottolineare che il mio dire "sinceramente mi pare anche Piermarini" si riferiva al suo affermare (e sottolineo il "mi pare" visto che il libro di Piermarini l'ho prestato e l'ho letto un po' di tempo fa quindi posso anche sbagliarmi) che ogni cosa vada bene per il bambino se anche per il genitore essa risulta essere una cosa sana... ora secondo me va bene tutto, però è indubbio che certe persone sano non mangino... io ad esempio sono in difficoltà quando vado a mangiare da mia nonna dove tutto è stracondito, stragrasso e strasalato, è vero che quelle volte che andiamo a Tobia faccio mangiare senza farmi problemi tutto quello che passa il convento, però se accadesse più spesso di mangiar lì o addirittura vivessi da mia nonna ammetto che non sarei felice di autosvezzarlo in quel modo. E mia nonna non è certo un caso unico, ne conosco di persone (ma voi non ne conoscete????) che mangiano in modo simile a mia nonna (o pure peggio), e anche persone giovani, con figli piccoli o in attesa di diventare genitori... a queste persone (ma sempre se il mio parere fosse richiesto, altrimenti non mi permetterei mai) magari consiglierei letture sul mangiar sano, ma non riuscirei a dire che svezzare i figli con il loro cibo sia la cosa migliore da fare, ecco, io volevo semplicemente dire questo... poi è chiaro che il concetto di sano si possa prestare a mille letture e interpretazioni, ma ci sono comunque cose che obiettivamente tanto sane non sono
Ho capito cosa intendi, e sulla linea di principio sono d'accordo con te anche io, ma secondo me c'è un "vizio" di partenza.
Vedi, la frase ogni cosa vada bene per il bambino se anche per il genitore essa risulta essere una cosa sana, non è lo stesso che dire ogni cosa che mangia il genitore va bene, perché se non fa male al genitore, allora non farà male neanche al bambino (se gli fa male non dovrebbe mangiarla neanche lui o almeno nella frequenza e nelle quantità "di sicurezza"!) ...ed è questo che dice Piermarini che consiglia anche di cucinare tranquillamente anche minestrone surgelato (se ben conservato), di lasciar assaggiare ogni cosa SE e QUANDO richiesta per metodo perché è questo che conta, la soddisfazione della "richiesta" del bambino: anche il gelato da passeggio, l'uovo di pasqua, il caffè e il vino!!!!
Con questo non intende dire che gli si darà un sorso di caffè, magari basta il sapore del cucchiaino (e se tu, furba glielo dai amaro, con ogni probabilità gli togli questa tentazione per moooolto tempo!) né che debba farlo pasteggiare a vino (basta una goccia sulla lingua).
Il punto è che IO MI SVEZZO DA SOLO, significa che il bambino può assaggiare quando e quello che vuole.
Per saziarlo, saremo noi a dare una piccola spinta in una direzione rispetto ad un'altra.
Autosvezzamento, è questo, non significa "svezzamento" fatto in casa senza le ricettine del medico.
E' riferito ad un'autonomia del bambino, non dei genitori.
E' per questo che dicevo in altra situazione, che chi "fa" fare autosvezzamento al proprio figlio, invece che "svezzarlo tradizionalmente", con la motivazione che così avrà un'alimentazione più sana, sbaglia.
Non è sempre cosi, ma non deve esserlo certamente dal punto di vista di una cucina intesa sana soprattutto quando poco condita e, spesso, poco gratificante per il gusto: è lo svezzamento tradizionale perfetto per questo (con un'accurata scelta di alimenti, si può non usare prodotti industriali!), mentre l'autosvezzamento no, perché è il bambino che ha l'occasione di imparare a mangiare quello che mangiamo noi, non siamo noi a dover mangiare le sue pappe o poche cose scondite, così ci chiede quelle, ma lui le nostre pietanze che si sperano sane, ma buone e appetitose da non fargli credere che mangiare sia noioso!
(a parte poi il fatto che lo sezzamento veramente trad. impone anche dosi e gradualità estrema nell'inserimento degli alimenti e dei condimenti: sanissimo!!!)
Piermarini dice: deve poter assaggiare tutto quello che vede a disposizione durante pasti regolari e non, ecco perché è utile che chi più cervello ha più ne metta nelle occasioni d'assaggio del proprio figlio!!! Solo per questo consiglia di essere più attenti alle nostre abitudini alimentari in tutto questo periodo: di essere sicuri che non ci faccia male mangiare qualcosa, così non farà male neanche a lui, e se qualcosa è per sua natura più pesante, cerchiamo di non mangiarla spesso e in troppa abbondanza così da riequilibrare la nostra e anche la sua dieta.
Il fatto che tua nonna mangi molto condito, le ha creato problemi di salute? Sei sicura che anche quotidianamente cucini così tanto condito come potrebbe essere la domenica con ospiti?
E per "strasalato", intendi ben condito o ai limiti del fastidioso?
Inoltre quando si lascia provare quel cibo al bambino, si può dare un pezzo interno, che sarà sicuramente meno condito (es. domenica al mio ho dato il pollo fritto-ad arte- da mia suocera. Dopo aver assaggiato un pezzetto con la pastella, il resto gliel'ho stagliuzzato dal centro dove non c'era né olio né, quindi, fritto!)
Per me, cucina "sana" significa soprattutto genuina: il pollo allevato in cortile, che cucinava mia nonna, ben pepato, salato e oliato in campagna, era sicuramente più sano del mio, d'allevamento, comprato al supermercato, anche se cotto al microonde, senza quasi niente grassi, e condito ad hoc per i bimbi (un po' meno del mio e quasi senza pepe)!!!!
E comunque dov'è il pediatra? Dov'è che si può rendere utile per la salute del bambino?
Potrebbe parlare con i genitori sulle loro abitudini alimentri, dare qualche consiglio di massima su quelle avvisando che il bambino d'ora in poi mangerà le stesse cose.
Consigliando il trucchetto di non farsi vedere se si mangia qualcosa da evitare, per non interferire con la necessità di "non negare mai l'assaggio" che è l'essenza del metodo dell'autosvezzamento.
E se necessario.....dando il ciclostile con le semplici norme base per una dieta sana ed equilibrata a cui ispirarsi per tutta la famiglia (non per il bambino), invece che quello mellin per le pappe e le tabelle degli inserimenti settimanali.
Se una famiglia mangia male, così avrebbe l'occasione di migliorare, ma se anche non raggiungesse i livelli di una famiglia come la tua (e, per sua sfortuna, persino neanche della mia! Io ogni tanto qualche precotto lo uso!), con la capacità di stare più attenti della media, l'obiettivo sarà sicuramente stato raggiunto, anche se useranno ogni tanto cibi precotti, carne in scatola, un fritto a settimana e cioccolato per dessert:
se la salute del genitore è buona, non c'è ragione di pensare che non lo sarà anche quella del figlio.
Questo, secondo me, dice Piermarini.
Ps. di nuovo lunghissimo.....ma lo spiegarsi spesso lo richiede!
2/10/2007 Tartarughino
27/6/2010 Torello