06-03-2011, 05:44 17
Io ho dovuto fare un cesareo programmato per presentazione podalica... Ero pronta ad affrontare un parto naturale e invece.....
Da Roma (nonostante il terrorismo psicologico che mi hanno fatto) sono anche andata a Prato alla 37° settimana per provare a fare la manovra di rivolgimento esterno all'ospedale della città ma nulla da fare: il mio bacino era largo e Filippo era sceso troppo col sedere fino a incastrarsi nelle mie pelvi. La ginecologa ha provato a insistere, io ho stretto i denti, ma nulla.... Comunque la consiglio vivamente a tutti perchè non c'è veramente nessun rischio.
Tornata a Roma ho provato a chiedere al mio ginecologo se potevamo non programmarlo il cesareo, ovvero arrivare naturalmente al giorno in cui sarebbe dovuto nascere in modo da iniziare il travaglio. Questo perchè so che per fare un parto naturale dopo un cesareo è più sicuro se hai già avuto parte del travaglio. Il mio ginecologo me lo ha sconsigliato fortemente dicendo che se poi quel giorno la sala operatoria era occupata da una lunga urgenza avrei forse dovuto affrontare il grosso rischio di un parto podalico in una primipara! Quindi nulla da fare!
Comunque è stato bello sapere in anticipo il giorno in cui sarebbe nato!
Quella mattina l'ospedale era in piena calma, l'ostetrica capo stava facendo scuola alle ragazze del corso....sulle mie spalle!! Voleva mettermi il catetere senza anestesia per insegnare loro come si fa nelle urgenze! Io mi sono ribellata, le ho detto che avevo letto le linee guida (grazie al cielo le avevo lette!)
In sala operatoria ho cominciato a agitarmi....vedere la sala operatoria, il lettino, i ferri non è che mi rendesse tranquilla. Mi hanno fatto la spinale e poi mi chiedevano di mettere le gambe sul lettino....ovviamente non ci riuscivo! La cosa mi ha agitatao ancor di più...grazie al cielo è intervenuto un infermiere che me le ha tirate su.
Dopo un po', forse l'agitazione, forse il mio soffrire di cervicale ho iniziato a perdere i sensi e a urlare come un'aquila....Per fortuna l'anestesita era una ragazza veramente in gamba che mi ha dato l'ossigeno e tranquillizzata! Da allora ho cercato di capire tutto quello che stavano facendo e di partecipare il più possibile!
Quando lo hanno tirato fuori ho dovuto essere io a chiedere se me lo facevano vedere così come era prima di portarlo a lavare. Così me lo hanno avvicinato ma non me lo hanno messo addosso come avrei voluto ...va bene lo stesso.... Dopo 15 minuti ci hanno messo in una stanzetta con mio marito e l'ho attaccato al seno.
Nei giorni seguenti grandi dolori per fortuna non ne ho avuti rispetto alle mie compagne cesarizzate che avevano bisogno del toradol in continuazione....io me lo son fatto dare solo prima di uscire per esser sicura di star bene a casa.
Da Roma (nonostante il terrorismo psicologico che mi hanno fatto) sono anche andata a Prato alla 37° settimana per provare a fare la manovra di rivolgimento esterno all'ospedale della città ma nulla da fare: il mio bacino era largo e Filippo era sceso troppo col sedere fino a incastrarsi nelle mie pelvi. La ginecologa ha provato a insistere, io ho stretto i denti, ma nulla.... Comunque la consiglio vivamente a tutti perchè non c'è veramente nessun rischio.
Tornata a Roma ho provato a chiedere al mio ginecologo se potevamo non programmarlo il cesareo, ovvero arrivare naturalmente al giorno in cui sarebbe dovuto nascere in modo da iniziare il travaglio. Questo perchè so che per fare un parto naturale dopo un cesareo è più sicuro se hai già avuto parte del travaglio. Il mio ginecologo me lo ha sconsigliato fortemente dicendo che se poi quel giorno la sala operatoria era occupata da una lunga urgenza avrei forse dovuto affrontare il grosso rischio di un parto podalico in una primipara! Quindi nulla da fare!
Comunque è stato bello sapere in anticipo il giorno in cui sarebbe nato!
Quella mattina l'ospedale era in piena calma, l'ostetrica capo stava facendo scuola alle ragazze del corso....sulle mie spalle!! Voleva mettermi il catetere senza anestesia per insegnare loro come si fa nelle urgenze! Io mi sono ribellata, le ho detto che avevo letto le linee guida (grazie al cielo le avevo lette!)
In sala operatoria ho cominciato a agitarmi....vedere la sala operatoria, il lettino, i ferri non è che mi rendesse tranquilla. Mi hanno fatto la spinale e poi mi chiedevano di mettere le gambe sul lettino....ovviamente non ci riuscivo! La cosa mi ha agitatao ancor di più...grazie al cielo è intervenuto un infermiere che me le ha tirate su.
Dopo un po', forse l'agitazione, forse il mio soffrire di cervicale ho iniziato a perdere i sensi e a urlare come un'aquila....Per fortuna l'anestesita era una ragazza veramente in gamba che mi ha dato l'ossigeno e tranquillizzata! Da allora ho cercato di capire tutto quello che stavano facendo e di partecipare il più possibile!
Quando lo hanno tirato fuori ho dovuto essere io a chiedere se me lo facevano vedere così come era prima di portarlo a lavare. Così me lo hanno avvicinato ma non me lo hanno messo addosso come avrei voluto ...va bene lo stesso.... Dopo 15 minuti ci hanno messo in una stanzetta con mio marito e l'ho attaccato al seno.
Nei giorni seguenti grandi dolori per fortuna non ne ho avuti rispetto alle mie compagne cesarizzate che avevano bisogno del toradol in continuazione....io me lo son fatto dare solo prima di uscire per esser sicura di star bene a casa.