03-03-2011, 12:59 12
(02-03-2011, 07:39 19)Maryluisette Ha scritto: Ho imparato a seguire una scia un pó personale in questi ambiti dal parto: dopo ore e ore di yoga, meditazione, gravidanza felicissima e letture di ogni tipo sul parto naturale, mi sentivo felicissima di partorire con tutto il mio dolore, e mi sentivo già arrivata e ferma nella mia idea di nascita. In realtà ho avuto un cesareo d'urgenza, x un rischio oggettivo per entrambi, e mi sono sentita fallita. Per molti mesi ho sfiorato la depressione e anche ora mi scontro contro quel ricordo cosí lontano dalle mie aspettative, nonostante il risultato non poteva essere più magnifico di questo: entrambi vivi,sani e pieni d'amore. Da questa preziosa esperienza ho capito che sposare delle teorie ignorando i limiti che a volte ci pone la vita non é una scelta saggia. Preferisco essere informata e poi equilibrare il piú possibile, quando possibile.Cara Maryluisette,
credo di poterti capire molto da vicino, anche se poi ogni esperienza è unica. Io ho avuto un parto molto difficile, lungo, dopo poche ore da quando mi si erano rotte le acque mi ero dilatata parecchio, le contrazioni erano frequenti e tutti eravamo ottimisti. Poi però è iniziato tutto a rallentare, le contrazioni arrivavano una volta ogni quarto d'ora ed io crollavo sfinita tra una e l'altra... Era notte, eravamo soli mio marito ed io, c'erano altri 4 parti quella notte però, e le ostetriche erano con le partorienti "più veloci". Quando si sono riavvicinate ero poco dilatata, le ore passavano e io, con un passato di yoga, con un'alta sopportazione del dolore e fermamente convinta del parto naturale, ho invece iniziato a "sbarellare", ho letteralmente perso il controllo. Urlavo "ostetrica, non mi lasci", "ostetrica, torni qui, mi aiuti" (anche solo a respirare bene, ad incoraggiarmi, ad aiutarmi a trovare una posizione idonea). Mio marito ha fatto il possibile, ma era esausto come me e scioccato più di me. Addirittura ho iniziato ad urlare "datemi l'ossitocina!"... Quando finalmente me l'hanno data ho iniziato ad essere almeno un po' più "calcolata" anch'io! Poi però le spinte sono durate praticamente un'ora, al che lì ho iniziato persino ad invocare il cesareo! Il ginecologo si è letteralmente messo a "saltare" sopra la mia pancia (ci aveva provato anche l'ostetrica a fare quella manovra, ma era evidentemente troppo "leggera" o inesperta), non so quante volte e mi diceva "spinga quando le fa più male" ed io stavo per mandarlo a c@x@xe!!! Insomma, quasi 12 ore con ossitocina, ventosa, episio enorme! In tutto questo, l'ostetrica era super scazzata, sembrava schifata (non ti dico poi con che delicatezza "ricamava" poi il mio corpo o "ravanava" dopo che era uscita la plancenta), qualcuno mi ha attaccato (letteralmente) Giorgia al seno, ma quasi con forza (altro che brest CRAWLING) ed io ero sfinita (volevo dire "fate piano", "siate delicati", "lasciateci soli"), ma non mi usciva la voce, piangevo per la fatica e l'emozione e non capivo nulla, se non vedevo da lontano come in un film offuscato Riccardo che ce l'aveva poi in braccio commosso e telefonava ai nonni (e sclerava emozionato e piangendo perchè la macchina fotografica che fino alla sera prima andava, aveva problemi al cmos!). Per fortuna poi ci hanno lasciati tranquilli soli noi 3 in un'altra sala per un'oretta credo, forse ci avrebbero lasciato di più, ma poi ho iniziato a perdere sangue, tanto sangue, e mi hanno portato via la piccina con il marito, dandomi la scusa dei controlli dal pediatra. Ho avuto un'emorragia post partum, ho perso più di 2l di sangue in due/tre ore, mi hanno fatto tante di quelle flebo, ma non bastavano, ero solo gonfia come un pallone, mi hanno fatto 2 sacche di trasfusione, mi hanno operata d'urgenza, sembravo in una scena di Doc.House, luci da sala, telini verdi, intorno due ginecologi, due anestesisti, un'ostetrica/infermiera di sala e non so chi altro. O almeno credo sia andata così, non ricordo... Ho rivisto Giorgia dopo quasi 12 ore dal parto, dormiva e ho dormito qualche ora anch'io... Il giorno dopo però ho subito provato ad attaccarla al seno, ma avevo almeno 4 aghi nelle braccia e non avevo la forza di tenerla vicino a me, nemmeno di abbracciarla. Allora mi facevo aiutare e tenerla sul petto in equilibrio, e piangevo dalla gioia e dai dolori. Ma continuavo ad avere perdite più abbondanti del dovuto e a tre giorni dal parto ho fatto un altro raschiamento e si è resa necessaria un'altra trasfusione. Intanto ho avuto la montata lattea, almeno quello, e Giorgia poppava! A dire il vero, non ho nemmeno potuto assistere alla sua prima poppata, mi era arrivato il latte, ricordo che mi sono guardata allo specchio (allora riuscivo ad alzarmi) e pensavo "sembro pamela anderson, sono enormi, tonde e sta su da sole!" e ridevo e cercavo di tirarmi su... ma mi volevano rioperare subito, ho fatto avvisare mio marito di cosa stava accandendo dalla mia vicina di camera, ho fatto appena in tempo a tirarmelo (per mia fortuna, un bel 90ml al primo colpo!) e così hanno dato il latte a Giorgia nel biberon. E' bastato anche per una seconda e quasi una terza poppata (che ha potuto dare Riccardo, ancora piango dalla commozione a ripensarci!!!), poi però Giorgia aveva fame e il LA lo rifiutava in toto! Morale, anche se dovevo stare qualche ora in più senza allattarla (per via dell'anestesia) hanno deciso di anticipare e così ho potuto per la prima volta vederla prendere il mio latte da me. Anche i giorni seguenti però sono stati durissimi (per fortuna, da un certo punto di vista, che ero in ospedale, avevo chi mi faceva da mangiare, chi cambiava Giorgia -io non riuscivo molto a stare in piedi- chi mi aiutava un po' la notte). Ricordo un paio di notti dopo il secondo intervento, Giorgia piangeva, io cercavo di attaccarla a me ma avevo troppi dolori ai punti, al mio utero "tormentato" da visite più che quotidiane, sonde dell'eco, bisturi. Così l'ho passata in piedi, con lei che poi si calmava ed io che piangevo in silenzio, nel silenzio dell'ospedale, con i piccini delle altre mamme (o quanto meno della mia vicina di stanza) che dormivano e Giorgia inquieta, già tremando all'idea che sarebbe stata una bimba che avrebbe dormito poco. Al 7o giorno sono uscita, ma le difficoltà i dolori non si sono certo conclusi lì e dopo quasi 3 mesi dal parto, quando ad un incontro post-partum hanno chiesto di raccontare la propria esperienza, tutte le altre mamme erano felici e serene, chi più o chi meno stanca, io... ho raccontato, piangendo e vergognandomi, lasciando tutte senza parole, se non la psicologa, che è stata la prima e l'unica a trovare delle parole da esprimere a valle delle mie. Vergogna perchè mi sentivo anch'io sbagliata, mi sentivo di aver fallito come madre (chissà in cosa poi)... Ci ho messo forse 6-7 mesi a riprendermi e a parlare della mia esperienza a testa alta... Perchè poi nel contempo erano venute le coliche, e giù a dirmi che vengono ai figli che hanno madri ansiose (io non mi sentivo tale, ma anche questa era una scusa per vedermi ulteriormente sbagliata e darmi di colei che non sa fare autocritica ed ha una visione distorta di sé). Poi ai 6-7 mesi ha iniziato ad andar malissimo lo svezzamento (classico) a svegliarsi in continuazione e... il resto qualcuna di voi lo sa, l'ho già raccontato in questo forum...
Scusa il lungo, lunghissimo racconto. Riparlarne mi ha fatto bene una volta di più (anche se devo cmq ricacciar dentro i lacrimoni ancora adesso) e spero sia di conforto alle mamme che pensano che si sia fallite solo perchè si ha fatto (subìto, direi!) un cesareo... Non solo -lo sanno tutti, ma lo si capisce dopo- NON E' COSI', ma anche chi non l'ha avuto può aver provato quella tremenda sensazione. Per cui sì, anch'io vado cauta, anch'io in altri post solo qualche mese fa "sbarellavo" esausta dalle necessità di Giorgia e dalla mancanza di sonno. Tuttavia NOI (quindi non generalizzo, parlo di Riccardo, Giorgia ed io) alla fine abbiamo trovato che l'attuale soluzione sia la migliore, o la meno peggio (a seconda di come sto io, del mio umore, di come è andata la notte!) compatibilmente con la NOSTRA vita... Perchè abbiamo provato a cambiare qualcosa (fermo restando che non ero disposta per Giorgia a smettere di allattare per dormire noi, ammesso che poi funzionasse proprio così), ma nel nostro caso tra l'altro andava solo peggio.
Ora sto pensando di allattare "a termine", anche se ho paura che questo non mi consenta di avere un altro bimbo senza aspettare troppi anni (tra l'altro, non ho ancora avuto il ciclo... Mi sa che ho perso sangue per un anno intero e oltre!). Ma questo è un altro pensiero e allora, senza aspettative, senza farmi troppi "film mentali", cerco di non pensarci adesso e di vivere appieno alla giornata, senza illudermi né coltivare aspettative irrealistiche, facendo solo del mio meglio per Giorgia e per la nostra famiglia.
Un caro abbraccio Maryluisette, resto ora in attesa di leggere di te e della tua ricerca