14-02-2011, 10:26 22
Diffilcile la scelta. Ogni bambino reagisce diversamente.
Tra nido e baby-sitter tutto dipende chi si occupa di lui. Io ti dico la mia prima baby-sitter un disastro. Dario piangeva sempre e lei, giovanissima (23 anni con figlio piccolo, quindi "esperta") entrava nel panico. Io andavo a lavorare (anche se poche ore) con il magone. Quindi l'ho cambiata. La seconda una donnona dolcissima, più nonna che tata, ma dopo un po' mi sembrava troppo nonna. Grandi passeggiate, Dario non scendeva mai dal passeggino, insomma, noia. La terza era un'assistente maternelle, qui in Francia sono tate diplomate che tengono in casa al massimo quattro bambini. Meravigliosa, ma aveva posto solo per tre mesi. Glieli ho fatti fare in attesa di una risposta del nido che è arrivata a fagiolo. Al nido Dario dorme, mangia (con ritmi diversi, è vero, ma ti assicuro che cercano di fare di tutto per non scombussolarli troppo) ascolta le canzoni, fa poche attività ancora perchè è piccolo (14 mesi) ma insomma, non credo che sia totalmente impermeabile a ciò che lo circonda; le tate mi dicono che è la gioia di vivere in persona. Ma lui piange sempre quando vado via; l'ha sempre fatto con tutte, tranne rarissimi casi. Ho sempre aspettato fuori dalla porta e ho sempre sentito che dura al massimo 20 secondi. E ti dico. Io sono contenta che faccia un piantino. Secondo me sarebbe più grave se non lo facesse. Così esprime invece di tenere tutto dentro (certo se piange per un'ora è un'altra cosa). E poi quando vado a prenderlo lo trovo sempre tranquillo, gioioso che gioca con la tata. Mi viene incontro con quello che ha in mano e ce ne stiamo lì ancora un quarto d'ora prima di partire. Insomma. Io sono tranquilla. Ma di casi ne sento tanti. Comunque io non generalizzerei dicendo troppo che fino a 3 anni è meglio tenerli a casa. Sarebbe bello se in casa ci fosse gente, nonni, vicini, amici o insomma la famiglia allargata di un tempo. Ma il rapporto stretto mamma-bimbo per tre anni non è mica detto che sia la cosa migliore del mondo. Né per il bimbo, né per la mamma: perché diciamocelo: bello essere mamme, ma anche molto stancante, e per esempio per la mia salute mentale io ho bisogno di un po' di spazio per me, così poi quando sono con il piccolo ci sono veramente! Ti dico tutto questo perché anche io mi sto facendo delle domande (dai un'occhiata al post "primi segni di affermazione del proprio IO"), perché non lavoro moltissimo, ma nonostante ciò ho deciso di mandarlo al nido, e piano piano vedo che fa bene a tutti. Ma di fondo e sopra ad ogni cosa, TU devi essere tranquilla e serena. Se ti si spezza il cuore a sentirlo piangere quando te ne vai, sarebbe meglio cambiare perché si sta troppo male. Se hai la possibiltà di provare un'altra via, fallo. Non è detto che sia la baby-sitter la soluzione, magari è la nonna, la vicina, un altro asilo. Chissà...
Tra nido e baby-sitter tutto dipende chi si occupa di lui. Io ti dico la mia prima baby-sitter un disastro. Dario piangeva sempre e lei, giovanissima (23 anni con figlio piccolo, quindi "esperta") entrava nel panico. Io andavo a lavorare (anche se poche ore) con il magone. Quindi l'ho cambiata. La seconda una donnona dolcissima, più nonna che tata, ma dopo un po' mi sembrava troppo nonna. Grandi passeggiate, Dario non scendeva mai dal passeggino, insomma, noia. La terza era un'assistente maternelle, qui in Francia sono tate diplomate che tengono in casa al massimo quattro bambini. Meravigliosa, ma aveva posto solo per tre mesi. Glieli ho fatti fare in attesa di una risposta del nido che è arrivata a fagiolo. Al nido Dario dorme, mangia (con ritmi diversi, è vero, ma ti assicuro che cercano di fare di tutto per non scombussolarli troppo) ascolta le canzoni, fa poche attività ancora perchè è piccolo (14 mesi) ma insomma, non credo che sia totalmente impermeabile a ciò che lo circonda; le tate mi dicono che è la gioia di vivere in persona. Ma lui piange sempre quando vado via; l'ha sempre fatto con tutte, tranne rarissimi casi. Ho sempre aspettato fuori dalla porta e ho sempre sentito che dura al massimo 20 secondi. E ti dico. Io sono contenta che faccia un piantino. Secondo me sarebbe più grave se non lo facesse. Così esprime invece di tenere tutto dentro (certo se piange per un'ora è un'altra cosa). E poi quando vado a prenderlo lo trovo sempre tranquillo, gioioso che gioca con la tata. Mi viene incontro con quello che ha in mano e ce ne stiamo lì ancora un quarto d'ora prima di partire. Insomma. Io sono tranquilla. Ma di casi ne sento tanti. Comunque io non generalizzerei dicendo troppo che fino a 3 anni è meglio tenerli a casa. Sarebbe bello se in casa ci fosse gente, nonni, vicini, amici o insomma la famiglia allargata di un tempo. Ma il rapporto stretto mamma-bimbo per tre anni non è mica detto che sia la cosa migliore del mondo. Né per il bimbo, né per la mamma: perché diciamocelo: bello essere mamme, ma anche molto stancante, e per esempio per la mia salute mentale io ho bisogno di un po' di spazio per me, così poi quando sono con il piccolo ci sono veramente! Ti dico tutto questo perché anche io mi sto facendo delle domande (dai un'occhiata al post "primi segni di affermazione del proprio IO"), perché non lavoro moltissimo, ma nonostante ciò ho deciso di mandarlo al nido, e piano piano vedo che fa bene a tutti. Ma di fondo e sopra ad ogni cosa, TU devi essere tranquilla e serena. Se ti si spezza il cuore a sentirlo piangere quando te ne vai, sarebbe meglio cambiare perché si sta troppo male. Se hai la possibiltà di provare un'altra via, fallo. Non è detto che sia la baby-sitter la soluzione, magari è la nonna, la vicina, un altro asilo. Chissà...