23-02-2010, 12:10 00
Perdonate il ritardo nel rispondere (ho ricominciato a lavorare e il tempo scarseggia!).
Innanzitutto il dottore dice che gli sembra ci sia un po' di confusione, essendo in realtà pochissime le famiglie che fanno davvero alimentazione complementare a richiesta... Ci invita a leggere qualcosina per capire bene ci che cosa stiamo parlando.
Ho delle letture da mettere qui a disposizione di tutti, come vi dicevo, provo a farlo da stasera stessa o domani al massimo! Abbiate pietà...!
Qui riporto le sue parole (spero non me ne voglia, essendo una conversazione personale):
"Una piccola precisazione. Bisogna distinguere la fase strettamente iniziale, quando il bambino non sa neanche che sta mettendo in bocca cibo, e quindi sta semplicemente facendo una sperimentazione come tante altre, spinto dalla curiosità e dalla necessità di imitare i genitori, dalla fase seguente di consapevolezza che si tratta di cibo. La prima fase è necessariamente opportunistica, casuale, caotica, ludica, non regolabile. La successiva, ohé qui si mangia e di che tinta!, può e, secondo la mia opinione, per il benessere e la felicità della famiglia tutta, bambino compreso (quale bambino si metterebbe a giocare quando ciuccia voracemente al seno), deve diventare organizzata secondo le regole di quella specifica famiglia. Per cui all'inizio dell'esperienza sarà impossibile non tenersi il bambino sulle ginocchia etc, ma dopo non sarà più utile a nessuno continuare a farlo sistematicamente, ma solo occasionalmente, come capita, per il piacere di farlo."
Ora vediamo se ha voglia di dirci dell'altro, anche dato il fatto che non era previsto che quanto sopra finisse qui.
Innanzitutto il dottore dice che gli sembra ci sia un po' di confusione, essendo in realtà pochissime le famiglie che fanno davvero alimentazione complementare a richiesta... Ci invita a leggere qualcosina per capire bene ci che cosa stiamo parlando.
Ho delle letture da mettere qui a disposizione di tutti, come vi dicevo, provo a farlo da stasera stessa o domani al massimo! Abbiate pietà...!
Qui riporto le sue parole (spero non me ne voglia, essendo una conversazione personale):
"Una piccola precisazione. Bisogna distinguere la fase strettamente iniziale, quando il bambino non sa neanche che sta mettendo in bocca cibo, e quindi sta semplicemente facendo una sperimentazione come tante altre, spinto dalla curiosità e dalla necessità di imitare i genitori, dalla fase seguente di consapevolezza che si tratta di cibo. La prima fase è necessariamente opportunistica, casuale, caotica, ludica, non regolabile. La successiva, ohé qui si mangia e di che tinta!, può e, secondo la mia opinione, per il benessere e la felicità della famiglia tutta, bambino compreso (quale bambino si metterebbe a giocare quando ciuccia voracemente al seno), deve diventare organizzata secondo le regole di quella specifica famiglia. Per cui all'inizio dell'esperienza sarà impossibile non tenersi il bambino sulle ginocchia etc, ma dopo non sarà più utile a nessuno continuare a farlo sistematicamente, ma solo occasionalmente, come capita, per il piacere di farlo."
Ora vediamo se ha voglia di dirci dell'altro, anche dato il fatto che non era previsto che quanto sopra finisse qui.