04-03-2019, 03:31 15
Eccoci qua. Manchiamo da tanto, pupetta ed io.
Pupetta ora ha 5 anni, e voglio "fare il punto", sperando che possa aiutare qualcuno che si domandi come evolve la situazione.
Per la nostra famiglia l'autosvezzamento è stato la scelta più naturale, ed è stato un successo, mi sento di dire. Ci ha anche costretto a migliorare i pasti di tutta la famiglia, che prima erano troppo sbilanciati verso carne e insaccati: ne abbiamo beneficiato tutti.
Ha lasciato definitivamente il seno a 3 anni e mezzo, ma già da quasi due anni lo usava solo come coccola pre-nanna.
Da piccola tendeva ad essere rotonda, perché mangiava tanto e si muoveva poco, si concentrava più sul linguaggio e sui movimenti fini. Nel tempo è scesa di peso, alzandosi, ed è diventata più attiva. Continua a mangiare, ma porzioni più contenute.
Da piccola le prendevano le fisse: brevi periodi in cui mangiava solo carne e formaggi, o solo pane e frutta. Ormai non succede praticamente più, può capitare un giorno o due ogni tanto (perché sta poco bene o perché boh).
Quando ha cominciato la scuola dell'infanzia, e la mensa, ha iniziato a fare un po' la schizzinosa, per imitazione dei compagni: solo pasta in bianco eccetera. È stata una fase, ma si è conclusa dopo qualche mese.
Da piccola mangiava tutto, di gusto, nulla la fermava. Ora ha i suoi gusti: questo le piace, quello no.
Quando c'è qualcosa che non le piace, ma che viene presentato più volte in tavola perché piace ai genitori, lei a volte lo rifiuta a prescindere, altre chiede di assaggiare e poi conferma il rifiuto. Ma è successo in vari casi che dopo un tot di assaggi il giudizio sia cambiato in "mi piace, lo voglio anche io".
Viceversa, è capitato anche che alcuni suoi cibi favoriti siano caduti in disgrazia perdendo la sua preferenza.
In generale, però, mangia ancora di tutto: verdure, pesce, carne, legumi, eccetera.
Si è appassionata ai dolci. Li lascio accessibili e in vista, e li mangia, ma non esagera.
Se mangia qualcosa e ad un certo punto si sente sazia, si ferma. Fosse anche solo un cucchiaino di cibo. Fosse anche un dolce di cui è ghiotta. In questo la invidio: il condizionamento che ho ricevuto io da piccola, a vuotare il piatto, ancora me lo porto dietro.
Un altro condizionamento che ho ricevuto è a mangiare sempre il pane con il secondo e il contorno. Sempre. Lei no. Lei a volte mangia il pane, altre no. Lascio fare, è giusto così.
Mangia da sola da tanto tempo che ormai ho dimenticato. Precisa, un piacere per gli occhi vederla mangiare, anche se con l'insalata spesso si arrende e usa le mani.
A tavola non c'è mai stata tensione, è bellissimo.
Nessun ricatto "mangia questo sennò non avrai quello", nessun baratto "assaggia questo e poi potrai prendere quello". Applichiamo la regola della divisione di responsabilità: noi decidiamo cosa e quando mangiare, lei decide se e quanto mangiare. Se non mangia, così sia. Non morirà per un pasto saltato. Poi non è mai successo che non mangiasse nulla: almeno un pezzo di pane o un frutto, che in tavola ci sono sempre, li mangia anche se snobba il resto del menu.
Quando preparo qualcosa di elaborato e lei neanche lo assaggia sento che in un angolino del mio cervello qualcosa mi rode, ma reagisco piuttosto bene, con calma e senza insistenze o musi lunghi (poi c'è mio marito che mi dà sempre soddisfazione apprezzando tutto).
Noi siamo soddisfatti del suo rapporto col cibo ed è stato bellissimo vederla crescere con i suoi tempi anche in questo come è stato per il linguaggio, per il camminare, ...
Buon autosvezzamento a tutti :-)
Pupetta ora ha 5 anni, e voglio "fare il punto", sperando che possa aiutare qualcuno che si domandi come evolve la situazione.
Per la nostra famiglia l'autosvezzamento è stato la scelta più naturale, ed è stato un successo, mi sento di dire. Ci ha anche costretto a migliorare i pasti di tutta la famiglia, che prima erano troppo sbilanciati verso carne e insaccati: ne abbiamo beneficiato tutti.
Ha lasciato definitivamente il seno a 3 anni e mezzo, ma già da quasi due anni lo usava solo come coccola pre-nanna.
Da piccola tendeva ad essere rotonda, perché mangiava tanto e si muoveva poco, si concentrava più sul linguaggio e sui movimenti fini. Nel tempo è scesa di peso, alzandosi, ed è diventata più attiva. Continua a mangiare, ma porzioni più contenute.
Da piccola le prendevano le fisse: brevi periodi in cui mangiava solo carne e formaggi, o solo pane e frutta. Ormai non succede praticamente più, può capitare un giorno o due ogni tanto (perché sta poco bene o perché boh).
Quando ha cominciato la scuola dell'infanzia, e la mensa, ha iniziato a fare un po' la schizzinosa, per imitazione dei compagni: solo pasta in bianco eccetera. È stata una fase, ma si è conclusa dopo qualche mese.
Da piccola mangiava tutto, di gusto, nulla la fermava. Ora ha i suoi gusti: questo le piace, quello no.
Quando c'è qualcosa che non le piace, ma che viene presentato più volte in tavola perché piace ai genitori, lei a volte lo rifiuta a prescindere, altre chiede di assaggiare e poi conferma il rifiuto. Ma è successo in vari casi che dopo un tot di assaggi il giudizio sia cambiato in "mi piace, lo voglio anche io".
Viceversa, è capitato anche che alcuni suoi cibi favoriti siano caduti in disgrazia perdendo la sua preferenza.
In generale, però, mangia ancora di tutto: verdure, pesce, carne, legumi, eccetera.
Si è appassionata ai dolci. Li lascio accessibili e in vista, e li mangia, ma non esagera.
Se mangia qualcosa e ad un certo punto si sente sazia, si ferma. Fosse anche solo un cucchiaino di cibo. Fosse anche un dolce di cui è ghiotta. In questo la invidio: il condizionamento che ho ricevuto io da piccola, a vuotare il piatto, ancora me lo porto dietro.
Un altro condizionamento che ho ricevuto è a mangiare sempre il pane con il secondo e il contorno. Sempre. Lei no. Lei a volte mangia il pane, altre no. Lascio fare, è giusto così.
Mangia da sola da tanto tempo che ormai ho dimenticato. Precisa, un piacere per gli occhi vederla mangiare, anche se con l'insalata spesso si arrende e usa le mani.
A tavola non c'è mai stata tensione, è bellissimo.
Nessun ricatto "mangia questo sennò non avrai quello", nessun baratto "assaggia questo e poi potrai prendere quello". Applichiamo la regola della divisione di responsabilità: noi decidiamo cosa e quando mangiare, lei decide se e quanto mangiare. Se non mangia, così sia. Non morirà per un pasto saltato. Poi non è mai successo che non mangiasse nulla: almeno un pezzo di pane o un frutto, che in tavola ci sono sempre, li mangia anche se snobba il resto del menu.
Quando preparo qualcosa di elaborato e lei neanche lo assaggia sento che in un angolino del mio cervello qualcosa mi rode, ma reagisco piuttosto bene, con calma e senza insistenze o musi lunghi (poi c'è mio marito che mi dà sempre soddisfazione apprezzando tutto).
Noi siamo soddisfatti del suo rapporto col cibo ed è stato bellissimo vederla crescere con i suoi tempi anche in questo come è stato per il linguaggio, per il camminare, ...
Buon autosvezzamento a tutti :-)
Pupetta è nata a febbraio 2014