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autosvezzamento per tutti


Lady Oscar: un desiderio inconfessabile?

I problema non è nel gioco in sé (anche se se ne potrebbe discutere...), me nel fatto che i bambini sono categorizzati a seconda del sesso, e che ai bambini di un sesso vanno quei giochi, ai bambini dell'altro, gli altri (vedi i negozi di giocattoli e anche i negozi di libri)
Il tutto andrebbe ancora bene se la scelta fosse effettivamente libera, ma non redo sia così in quanto è pilotata in modo, oserei dire, inesorabile dal mondo che ci circonda, i genitori in primis che da quando il bambino è nato lo trattano/vestono diversamente a seconda se è maschio o se è femmina. Crescendo, quando, verso i 3 anni, il bambino si rende conto che che è maschio/femmina rielabora le informazioni che finora ha ricevuto e le usa nel desiderio di conformarsi a quello che gli alttri (i genitori, gli amichetti, la TV) si aspettano da lui, si conforma.

L'altro giorno quando BM si lamentava perché non gli andava di sistemarsi i capelli (e come darle torto...) le ho suggerito di farseli tagliare (più) corti. A lei non è andata minimamente giù l'idea. Dopodiché le ho fatto presente che io li avevo corti, per cui avrebbe avuto i capelli come i miei e se a me andavano bene, forse sarebbero andati bene anche a lei. Lei però ha ribattuto che così i suoi compagni l'avrebbero presa in giro perché così sembrava un "boy" (sic). Quindi la scelta di avere i capelli (più) lunghi non è dettata da un desiderio suo o dal fatto che le piacciano di più, ma dal fatto che pensa che ai compagni di asilo non sarebbero piaciuti e che l'avrebbero presa in giro.

BM 06-09
C (ex PA) 20-10-11
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falle vedere foto di Winona Ryder ... il mio parucchiere la cita sempre come modello assoluto di femminilità e argomento di propaganda per i capelli corti.
Io da piccola sognavo capeli lunghi, per me erano il simbolo di tante cose a cui aspiravo, tra cui l'affermarsi come femmina. e me li pettinavo.
D'altronde, i bambini "prendono le misure" del mondo collettivo e si adeguano, per loro ha molto più valore la realtà delle regole astratte (per questo è così fondamentale l'esempio e l'assenza di ipocrisia e contraddizione tra quello che si dice e quello che si fa). Ma non credere che siano privi di senso critico e che questo loro adeguarsi (indispensabile in una società civile) escluda la libertà di pensiero e la creatività.

Ale e Cucciola (1/1/11)
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Se è per quello alla c'è pure Audrey Hepburn in Vacanze Romane che all'epoca fece davvero tendenza.

PS
Qualcuno mi dovrà poi spiegare qual è il bello di dover passare 4 ore dal parrucchiere spendendo un pozzo di soldi. Sarà che per me 20 dal baskets sono già una tortura Smile

BM 06-09
C (ex PA) 20-10-11
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semplice: Qualcuno Che Si Prende Cura Di Te e Tu Non Devi Fare Niente.
La tua missione di padre è fare sì che per le tue figlie non ci sia bisogno di andare dal parrucchiere o dall'estetista per ottenere una piccola dose di questo essenziale benessere.

Ale e Cucciola (1/1/11)
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(11-07-2014, 07:07 19)Alexandra Ha scritto:  semplice: Qualcuno Che Si Prende Cura Di Te e Tu Non Devi Fare Niente.
La tua missione di padre è fare sì che per le tue figlie non ci sia bisogno di andare dal parrucchiere o dall'estetista per ottenere una piccola dose di questo essenziale benessere.

Mon dieu Alexandra, io le tue frasi me le scrivo e le appendo in casa. Giuro!

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Parrucchiere= un bel massaggio del cuoio capelluto, e infine capelli morbidi e pettinati... Per me è una coccola (però io ci metto 1h).

Io penso che i bimbi possano giocare con quello che vogliono. Al mio maschietto do tranquillamente le bamboline, certo adeso ha 11 mesi ma per quando sarà più grande ho già adocchiato delle splendide pentoline + cibi con cui potrà giocare... Comunque sarà inevitabile ad un certo punto che ripudierà i giochi "da femmina". Penso sia il momento in cui si accorge della differenza di sesso, il che è una tappa fondamentale nello sviluppo della psiche di una persona. Basterà evitare di rincarare la dose... E magari spiegargli che le femmine non fanno "schifo", come iniziano a dire i maschi verso i 4/5 anno.
Per i vestiti invece è solo un fatto commerciale... Ho provato a cercare un paio di scarpine unisex ma è stato impossibile... Gli ho dovuto prendere un paio di scarpe col pallone :-S

Michela&Leo
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pronti a urlare? http://d.repubblica.it/attualita/2014/07...ef=HRLV-10

questo è l'infamia pura: educare sin dall'infanzia una bambina ad identificarsi a prodotti di consumo. Qui non c'entra il sesso e la relativa identità, ai maschietti propongono altri prodotti di consumo, solo perché così si moltiplicano le occasioni di profitto.

(tutto ciò senza minimamente rinnegare il gran divertimento che ho avuto da piccola a giocare con le barbie, il giocattolo di per sé non ha niente di male, è il merchandising ad oltranza che fa dei bambini dei consumatori su TUTTO che mi inorridisce)

Ale e Cucciola (1/1/11)
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Il hiocattolo ha di male, come spiega l'articolo, che nn é un giocattolo....non va incontro alle necessitá del bambino ma crea nel bambino bisogni e fantasie nn funzionali alla sua crescita

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Allora... invece di aprire una uova discussione continuo qui.
Stamane siamo andati a vedere l'ultimo Tarzan, ovvero questo: http://www.imdb.com/title/tt1705952/?ref_=fn_al_tt_2
(premetto che tutti gli altri film li avevamo già visti, quindi questo era l'unico).

Invece di parlare del film (un mezzo schifo, ma meglio di quanto non mi aspettassi. Non davvero adatto forse a un bambino piccolo se non con la supervisione di un adulto) voglio rimanere in tema con questa discussione.
Il simbolismo usato in q uesto film dall'inizio alla fine è davvero chiarissimo... alcuni esempi:
1) All'inizio ci sono papà, mamma (casalinga) e bambino che vivono nella giungla. Il padre parte per una spedizione e dice al bambino "che ora lui è l'uomo di casa"

Successivamente c'è il disastro e il bambino finisce da solo nella giungla
2) Anche nella giungla si capisce chi è la gorilla e chi il gorilla (o quello che erano), in quanto la femmina è quella che chiaramente accudisce i piccoli e bada alla tana - magari è anche così, ma se gli mettevano pure le ciglia sembrava di stare a guardare un episodio di Peppa Pig. Smile

Passano gli anni e il nostro Tarzan, ora un teenager, incontra la figlia di un collega del padre morto che è rimasto nella giungla.
3) nell'arco di 5 minuti di film tarzan salva la vita alla suddetta ragazza non so quante volte senza che lei faccia niente.

Passano ancora gli anni. Ora Tarzan ha circa 20 anni e la ragazza di cui sopra ricompare in quanto ora fa parte di una qualche organizzazione ambientalista che vuole salvare la giungla.
4) La ragazza, con un riccone che ha detto che l'avrebbe aiutata (ma poi si scopre essere il cattivissimo), va nella giungla dove si ricongiunge con il padre. APPENA scesi dall'elicottero il padre e il riccone vanno a parlare del progetto, mentre lei va IMMEDIATAMENTE nella sue tenda - questo credo sia il pezzo che mi ha sconvolto di più.

5) successivamente la ragazza si mette sempre più nei guai, ma Tarzan la salva ogni volta.
6) Il cattivo lega padre e figlia a un palo in attesa della morte, ma poi arriva Tarzan che li libera, e la ragazza, che non è ancora in salvo, in quanto sta per esplodere tutto, guarda Tarzan con occhi a cuoricino e si ferma a baciarlo, abbracciarlo, ecc. ecc. (qui mi stavo sentendo male)
7) Tarzan prende in braccio la ragazza e fuggono via.
8) Il padre è rimasto indietro a disinnescare le cariche, però poi tutto crolla e si teme che il padre sia morto, ma alla figlia la cosa non sembra minimamente interessare perché la voce fuori campo ci informa che ha trovato l'amore (che è "più forte della giunga", o parole di questo genere). Poi però scopriamo che il padre se l'è miracolosamente cavata.

Ok, a parte il vomito a schizzo (e mi dispiace per il personale del cinema che l'hanno dovuto pulire Big Grin) mi chiedo... ma questo film lo avrebbero potuto girare negli anni 30. Anzi, i ricordi che ho dei primi Tarzan, sono grosso modo così. Possibile che negli ultimi 80 anni o giù di lì non sia cambiato niente nel modo in cui vengono rappresentati i generi?

BM 06-09
C (ex PA) 20-10-11
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La storia è quella.... Prima di essere un film è un libro... Che te devo dì...

Michela&Leo
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