COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


Ciao ma'... io esco
#11

Sí, anche io andavo a piedi da sola a scuola (molto vicina e con una sola strada da attraversare, davanti a casa, che mi facevano attraversare i miei).
Non so, non so se il pericolo é realmente aumentato o la percezione del pericolo é aumentata. Anche io ho avuto un incontro poco piacevole, credo a 13-14 anni. E anche uno prima, alle elementari, solo che io non me ne sono resa conto, é stato il nonno, che era con me a reagire. E non so neanche, pensandoci ora, se abbia reagito in modo esagerato o se io non abbia calcolato il pericolo al tempo.
Come (forse) sapete, abito in Germania, qui mi sembra di vedere bambini in giro da soli soprattutto in orari da scuola, faccio peró fatica a identificare le etá, ma direi elementari sicuramente. Qui c´é di buono che le strade sono (abbastanza) sicuro e sulle strisce si puó attraversare (quasi) ad occhi chiusi, cosí come ci sono piste ciclabili. Su altri pericoli, peró, che mi preoccupano di piú, non so bene, non leggo i giornali locali, quindi non ho percezione del pericolo. Comunque ho un po´di anni per pensarci...

001_wub Sofia 9/9/10
Olivia 6/7/13 001_wub
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#12

c'era un bell'articolo a questo proposito su UPPA. E concordavo. Diceva sostanzialmente che le città potrebbero essere fatte a misura di bambino e che non è giusto nei confronti dei nostri figli questa totale mancanza di autonomia per rischi che non sono sotto il nostro diretto controllo. In fin dei conti non facciamo uscire solo i bambini non perchè non ci fidiamo dei bambini stessi, ma per il mondo esterno.
Qui qualcosa ma nn era questo l'articolo, l'avevo letto su carta http://www.uppa.it/rubriche/educazione/i...compagnati
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#13

Io penso che siamo diventati paranoici e pure oltre :-(. E teniamo ingabbiati questi poveri bambini oltre ogni dire :-(. Ma mi sento molto sola nel mio pensiero: i bambini vengono accompagnati dovunque e non fanno niente da soli ormai. Una tristezza. Io da piccola andavo a scuola da sola dalla seconda elementare. E attraversavo. Una strada non trafficata di un quartiere di periferia, ma di una grande citta. E dagli otto anni andavo a tenni con mio fratello piu piccolo. Almeno 15 minuti al passo di bambini. Sicuramente la storia traffico è peggiorata tantissimo ma secondo me non è una giustificazione. La pedofilia non è aumentata ma la nostra percezione del pericolo si. Io mi ricordo che verso i dieci anni ho avuto il "discorsetto" da mia madre su come comportarsi con gli esibizionisti. Poi ricordo qualche episodio spiacevole in autobus affollati. E poi ricordiamo che le statistiche dicono che gli abusi sono quasi sempre in famiglia o da persone conosciute. L'esempio di chiarac: io appunto in Germania ho visto ragazzini soli al parco, vanno a scuola soli. Come per lo svezzamento mi chiedo quindi quanto ci sia una questione di mentalità piuttosto che oggettiva. Ma avete notato che ai parchi gioco solo in itslia i genitori stanno tutti intorno alle giostrine ad "aiutare" e "incoraggiare"? Quindi mi sforzo di mandare mio figlio (quasi nove) in giro da un po' da solo da un anno anche se l'attraversamento è da panico (mette in crisi anche me) e sono preoccupata perché ha senso dell'orientamento zero!!

Ah il grande ha incominciato alla scuola dell'infanzia ad "organizzarsi" con i suoi amici: lo si andava a prendere: ah mamma oggi vado a casa di chiara! E mi lasciava con un palmo di naso :-). Crescono più velocemente di quanto noi si sia preparati :-)

Alessandra + Daniele Giaime (7/10/2004) + Giorgia Diana (15/06/2010)
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#14

In questo studio fatto dal comune di Roma si erano fatti anche corsi di educazione stradale ai bambini....che avevano creato degli adesivi da mettere nelle auto dei genitori con un loro disegno e poi la scritta "mamma vai piano" o cose simili. Perchè spesso chi non rispetta il semaforo o le strisce pedonali sono proprio i genitori che urlano quando sono sulle stesse con i figli, magari difendendosi dietro al fatto di dover correre a prendere il figlio al nido. Queste mamme e papà dell'esperimento avevano detto che, in effetti, il monito funzionava più di mille multe.
Per la questione sicurezza io credo che il gruppetto di 2-3 bambini sia già una difesa. E' il bambino solo ad essere più vulnerabile anche perchè più indeciso sul da farsi.

[Immagine: 67rgp1.png]
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#15

un altro fatto è che per es. nella mia zona di residenza non si potrebbe creare questo gruppetto, nella via di quell'età e che andrà a scuola in paese e non fuori (cioè alla scuola pubblica e non alla privata) c'è solo lei! Comunque avete ragione, qualche esperienza negativa l'ho avuta anche io da piccola, si impara a difendersi.
Ieri c'era una nonna al parco... aiuto! Nipotina di tre anni compiuti: la teneva quasi sempre in braccio, la aiutava dandole la mano a scendere dagli scivoli più "pericolosi" (sono un po' alti, è vero, ma Daniele e Amelia li fanno dall'anno e mezzo da soli!), come merenda le ha portato il prosciutto cotto perchè così almeno mangiava un po' di "sostanza" e la rincorreva per il parco per farla mangiare (era magra è vero, molto magra, ma secondo me ci giocava proprio anche grazie a questo atteggiamento iper protettivo della nonna), l'ha portata via perchè c'erano le zanzare e stava andando via il sole quindi faceva "freddo" (aveva un maglia di cotone a maniche lunghe e sopra un piumino senza maniche, i miei erano uno a mezze maniche e l'altra con le maniche di cotone lunghe e basta, perchè correndo sudano e ho sempre paura che si ammalino. Un po' di buonsenso, daiiiii!
Ah, e comunque accompagnando sempre dappertutto non si responsabilizzano i bambini, con il risultato che dopo da grandi, quando si devono responsabilizzare per forza, fanno dei gran casini.
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#16

Che dire, a parole sono d´accordo con Alessimdon e Ameliaedaniele.. ma ai fatti? Vedremo tra qualche anno. Sui parchi giochi, devo dire, l´estate scorsa ero in un parco giochi in Italia e lo spettacolo era imbarazzante, in alcuni casi... bambini piú grandi della mia a cui veniva continuamente detto di non fare questo o quello perché pericoloso (cose che anche mia figlia fa, poi capisco che il concetto di pericolo sia personale..). Genitori che non si discostano di piú di due metri... devo dire che peró per me é stato facile, perché qui ho l´esempio continuo di bambini lasciati razzolare in libertá e genitori che osservano a distanza. Certo un conto é rischiare un bernoccolo al parco, un conto é rischiare ben altro perché sono in giro da soli... mamma mia, cosa ci aspetta..
C´era un bell´articolo su un blog a questo propostito (in inglese), questo il link:
http://alameda.patch.com/groups/kate-bas...lp-my-kids
Credo che comunque sia piú una questione di pericolo maggiormente percepito che pericolo realmente aumentato.

001_wub Sofia 9/9/10
Olivia 6/7/13 001_wub
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#17

Concordo con l'idea di pericolo "maggiormente percepito", anche se secondo me dipende molto da dove si abita: sono nata e cresciuta in un paesino di 200 abitanti in Alto Adige, e sono sempre uscita da sola (per andare a scuola ma anche il pomeriggio per andare a giocare)...certo eravamo sempre tutti sotto l'occhio vigile degli abitanti, che in caso fosse successo qualcosa sapevano esattamente chi fossimo e quali genitori avvisare! Ora vivo in cittá e all'idea di far uscire mio figlio da solo non riesco a non pensare che se succedesse qualcosa nessuno potrebbe avvisarmi (ed é da qui che poi vediamo bimbi alle elementari con cellulari in mano, ma sto andando OT...).
Per il discorso parco giochi nel mio caso é il contrario: vorrei stare seduta almeno un pochino su una panchina, visto che la mia pancia sta diventando un pallone, ma il mio cucciolo "grande" mi chiama ennemila volte!! Wink "mamma veni, mamma guada, mamma veni quiiiiiii!!!" (a meno che non troviamo qualche coetaneo con cui si possa sfogare, ma é raro...)

Marta + Leonardo (26-04-2011) + Alessandro (10-10-2013)
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#18

ci sono dei braccialettini su cui si può scrivere nome del genitore e cellulare o indirizzo; basta fargli mettere uno di quelli. Credo anche che alle elementari sonon in gradi di dire perfettamente il nome dei genitori e il numero di telefono glielo si può insegnare. Sul cellulare a scuola non sono per niente d'accordo, anche se confesso che quando ho iniziato a prendere il bus per andare a scuola (superiori) sarebbe stato in effetti comodo. E' capitato che si fermasse il bus, o prendessimo quello sbagliato, o lo perdessimo e mia nonna a casa giustamente si preoccupata. Lì però scattava il giro telefonate alle altre mamme e se nessuna era ancora tornata era facile: era successo qualcosa a tutte insieme e questo rassicurava. Penso sia importante quindi il gruppo.
Altra considerazione: io sono una di quelle che parla bene, ma non so se razzolerà altrettando bene; sul parco magari anche si (non devono nemmeno attraversare la strada!), ma sulla scuola no, perchè la mattina ci passo davanti in auto per andare al lavoro. Almeno i primi anni mi pare stupido mandarla da sola.
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#19

Si, beh, anche mia figlia mi chiama, perché vuole giocare assieme o essere spinta sull´altalena, ma altre volte si perde via o gioca con gli altri bambini, e io osservo da un po´in lá.... intervengo solo se diventa molesta con bambini, soprattutto piú piccoli di lei, o se lo diventa con adulti (del tipo che chiede ad altri genitori di farle le formine di sabbia... non mi sembra carino..). Una volta sono dovuta intervenire perché un bambino ha iniziazo a spingerla in malo modo, e la sua mamma non si é vista, quindi ha preso su anche il bambino da me.
Comunque anche io alle scuole medie e al liceo andavo da sola, in bici o a piedi, tanto era vicino, per autonomia personale, ma mia mamma insegnava alle medie, quindi spesso andavo con lei se gli orari coincidevano.
E i bei tempi senza cellulare? Mi chiedo anche io quando sará l´ora di comprarglielo (no di sicuro alle elementari), ma come siamo sopravvissute noi senza cellulare? Io il primo l´ho avuto che andavo giá all´universitá. Ora mi sembra impossibile riuscire per esempio ad andare a un appuntamento senza... "sono qui", "arrivo tra 5 minuti" "sono nel traffico", ma come facevamo una volta a trovarci??

001_wub Sofia 9/9/10
Olivia 6/7/13 001_wub
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#20

Io ho provato a stare senza cellulare. Devo dire che per me non ci sono stati grossi problemi. Lo è stato per gli altri "ma non potevi avvisare??". Un po' ci hanno fatto il callo perché sono una distratta cronica e quindi dimentico cellulare e occhiali ovunque, poi mi dimentico di caricarlo. in più non porto orologi. Ma da quando ci sono le piccole sono tutti un po' più apprensivi.
Io cerco di lasciare che LaPiccola cresca decidendo quando e come lasciarmi. Cioè resto a disposizione e seguo il suo crescere cercando di sostenere la sua autonomia (a proposito: ma quand'è che si vestirà da sola anche a casaaaaaa?????) dandole un colpetto quando mi sembra pronta. Perciò, sebbene con un po' di stupore, ho assecondato la sua decisione di andare a trovare la sua amichetta - l'amichetta della pancia che vola ahahahahaah! son già fuori come grondaie e fanno acqua da tutte le parti da piccole, voglio vederle da grandi!! -
Spero proprio di riuscire a stare manza quando tra qualche anno mi chiederà di andare sola. Forse sì, prenderò un cellulare per l'emergenza. Le parlerò, lo farò ancora perché già adesso lo faccio.
Ad esempio cerco di istruirla sul seguire le cose che desidera fare senza farsi influenzare dalle insistenze. Al momento 'sta cosa mi si rivolta contro ma cerco la mediazione. ("non importa se non vuoi proprio fare quel lavoretto a scuola. E' bello fare le cose con gli altri e scoprirai che lavorare in gruppo dà grandi soddisfazioni ma se un giorno proprio non vuoi saperne di ritagliare è sufficiente che tu vada onestamente dalla maestra e gliene parli. Ti dirà di fare altro purché non disturbi le attività degli altri" Sono d'accordo con la maestra, anche lei sostiene questo aspetto ma anche dice che poi tutti i bimbi convergono verso le attività comuni)
E le comunico sempre cosa accadrà nella giornata, chi la andrà a prendere e cosa accadrà: e se dovesse verificarsi diverso glielo dirà la maestra. E di non muoversi se non ha mie notizie.
Mi piacerebbe vivere in un luogo meno affollato di macchine. Questo è cambiato davvero nelle nostre città. Io nasco in due ruote, ho usato motorini, scooter e moto da sempre. Dopo diversi anni ho ricominciato ad usare un cinquantino (dio che bello!!!!) ma mi sono resa conto che DAVVERO gli automobilisti non ti calcolano di pezza. Io sono sempre la solita spericolata (vado piano ma sono incredibilmente agile, alla faccia dei miei venti chili di troppo) ma gli automobilisti sono molto più nervosi di una volta.
Uff... non pensavo che questo thread avrebbe preso una piega così pesa... ora son preoccupata.

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