[lora]

Il problema sono proprio alcuni protocolli... se ci entri dentro sei perduta!
Volevo un parto in casa e mi sono ritrovata un cesareo d'urgenza!
Ho rotto il sacco prima delle contrazioni con il tampone dello streptococco positivo. Mi hanno avvertito subito che dovevano indurmi il parto entro tot ore (era scritto in protocollo). Ho tentato di oppormi, perchè sentivo che le contrazioni iniziavano, anche se lentamente, e mi hanno fatto sentire in colpa ("signora se succede qualcosa alla sua bimba è lei la responsabile") e così ho accettato il famoso gel. In 3 ore avevo contrazioni fortissime ma la dilatazione non procedeva, la bimba era alta e ad ogni contrazione il suo cuoricino andava giù. Mi sono sentita dire anche che era colpa mia perchè non respiravo bene. Poi la situazione è degenerata: tutti di corsa, volevano intubarmi, poi no, non sentivano più la bimba ed io piangevo dalla preoccupazione e dal male! E' nata e le hanno fatto anche un bel massaggio.. l'ho baciata veloce e non l'ho vista per 2 ore! Io sono rimasta giù ad aspettare un responso del mio ecg perchè problematico.
E mi resta questo dubbio: forse, se avessero aspettato, sarebbe nata naturalmente.... Maledetto protocollo!

la mia storia è molto simile alla tua con la differenza che si è rotto il sacco il giovedì e ho fatto il taglio il martedì perchè non volevo andare in ospedale...come vedi anche aspettando non è successo nulla(nè in bene non mi sono dilatata, nè in male visto il pericolo infezioni), semplicemente non eravamo pronti!

[disappear]

storia simile alle altre...
al 41+2 ricovero per induzione. primo tentativo: fettuccia. partono le contrazioni, ma appena tolta la fettuccia spariscono.
secondo tentativo: gel. alla prima somministrazione contrazioni irregolari e sopportabili. alla seconda contrazioni regolari che iniziavano ad essere insopportabili. il tracciato però era piatto e alla visita, dopo 24h dilatazione zero.
alla fine a 41+5 cesareo d'urgenza.
io ero sconvolta. avevo paura e non volevo farlo. ma i medici mi dicevano di essere preoccupati. fatto sta che non c'era sofferenza fetale e io stavo bene. ero però particolarmente provata da 3 gg di tentativi falliti e le contrazioni del giorno prima mi avevano affaticato. l'unica alternativa, propostami di soppiatto da un'ostetrica (che forse giudicava il ricorso a cesareo troppo affrettato) era di riprovare con la fettuccia....non ce l'ho fatta e alla fine ho ceduto al cesareo...
il post operatorio è stato duro, ma devo dire che me la sono cavata, mi hanno portato il bambino un'oretta dopo il cesareo e me lo hanno lasciato praticamente sempre fino a quando non mi hanno dimessa.
col senno di poi penso che se non fossi stata così stanca forse la cosa giusta da fare sarebbe stata tornare a casa e aspettare che la natura facesse il suo corso...
purtroppo oltre alla eccessiva medicalizzazione del parto c'è da evidenziare l'assenza di una forma di accompagnamento della donna al parto...non dico che ci dovrebbe essere una figura preposta a farlo, ma che i medici e/o le ostetriche che operano nelle strutture pubbliche dovrebbero essere formati anche a questo. una mia amica ha partorito in casa e le ostetriche che l'hanno seguite si sono occupate anche di questo aspetto, aiutandola anche nell'affrontare con serenità anche un parto difficile.

[isottablu]

io sto un pò a metà (e da medico sono già brava ad essere a metà dai ), con ale ho aspettato fino a 41+5 poi avrei accettato l'induzione se non ce avesse pensato lei (o l'olio di ricino), comunque il limite delle 42 sett non è che se lo sono sognato di notte, l'hanno messo perchè dopo diventa decisamente maggiore il rischio di sofferenza fetale e morte

[Laurag]

Hai usato la parola giusta Isotta.....accettato! perchè il problema è, mi sembra, non solo quello che avviene ma il come e cioè che molti dottori (non te di certo!) si arrogano il diritto di trattare i pazienti come cretini e bambini senza spiegare e coinvolgere nella decisione. Che poi ci siano decisioni urgenti da prendere è sacrosanto (ed in questo non vorrei mai essere un medico che deve prendere la decisione migliore per la vita di un altro) ma, come nel tuo caso, un medico può spiegare e dire la propria, spiegare i rischi di tutte e due le situazioni e valutare con il paziente. Una mia amica di Catania ha dovuto scegliere l'ospedale in base a dove non avrebbe avuto "sicuramente" il cesareo, ha superato il termine e i medici gli hanno detto che dovevano fare l'induzione. Lei si è rifiutata accettando però di fare due monitoraggi al giorno a pagamento e poi il bimbo è nato spontaneamente e senza problemi.Questo per dire che attraverso una comunicazione corretta (e la testardagine della mia amica) si è arrivati ad un compromesso accettabile da tutti i punti di vista, quello della mamma e quello della tutela del feto

[BeaG]

comunque il limite delle 42 sett non è che se lo sono sognato di notte

Sì, appunto, 42 settimane. In quanti ospedali si aspettano serenamente le 42 settimane? A 40 iniziano a dirti che sei "scaduta", manco fossi uno yogurt, ti martellano con presunti pericoli e scenari apocalittici quando ancora hai due settimane di fisiologica attesa. La DPP è solo una media, si dovrebbe parlare di Periodo Presunto del Parto (PPP), ovvero del periodo tra 38 e 42 settimane, di cui appundo la DPP a 40 settimane è solo un giorno medio preso per comodità, ma nessuno te lo dice.
"Signora, se entro il giorno tale non partorirà da sola, dovremo fare un'induzione..." ... "signora, magari faccia le scale, lavi i pavimenti, faccia sesso, si beva l'olio di ricino, si lasci smucinare dall'ostetrica, se no questo bambino non nascerà MAI!"
Oddio, sai l'adrenalina che va in circolo, io così davvero partorirei a 50 settimane!

Un medico che aspetta "quasi" il termine fisiologico non è da poco, vero
E da medico concorderai con me che la "proposta terapeutica" implicherebbe in sè il rispetto della libera scelta della donna (scusa ma nun je la fo a chiamare "paziente" una gravida) senza pressioni e senza terrorismi gratuiti. Invece spesso per farci ascoltare dobbiamo lottare con
le unghie e con i denti, tapparci le orecchie, accettare offese ed umiliazioni ("signora lei non ci tiene alla vita di suo figlio!" Ah sì certo, che me ne frega... ).

[Alexandra]

Ma questo è anche un bel pò colpa degli avvocati ... (io sono avvocato): se non si facessero processi per danni miliardari, nonché vilipendi sulla mediatica piazza, ai dottori che hanno commesso un qualche errore (spesso dimenticando che l'uomo NON è un macchinario, non è prevedibile, e la Natura anche fortemente capace di bruttissime sorprese), forse le strutture non si riparerebbero così tanto dietro a protocolli, procedure, interventi risolutori fatti con troppo anticipo o non del tutto necessari. Il "qualcuno deve pagare" (che, per carità, a volte è anche giustissimo) a tutto spiano fa sì che la buona fede, la coscienza professionale, l'istinto diagnostico, il contatto umano, vengano trattati come roba sospetta e rischiosa. Non essendo controllabili con criteri "ingegneristici" di tipo "segna la casella si o no", non vanno più bene. Paura e diffidenza sempre e ovunque.

[BeaG]

Giusto Alexandra, la medicina difensiva, i protocolli fatti non dai clinici ma dai medici legali...

E' tutto un circolo vizioso, la gente "affida" alla medicina un processo naturale e pretende un "prodotto" perfetto, i medici si sentono investiti di responsabilità e quindi hanno tendenza ad esercitare un potere con i mezzi che hanno e che sanno usare, il travaglio naturale fa paura perchè sfugge alle regole, alle medie, alle statistiche e al controllo.
E allora il ginecologo, anzichè lasciare che la madre guidi con la sua (del ginecologo) patente, ficca la madre e il bambino sul sedile posteriore e ce li porta lui a destinazione, a modo suo, con i suoi tempi e parcheggiando dove gli fa più comodo. Tanto, l'importante è che vada "tutto bene", no? Mamma viva, figlio sano... è andato tutto bene. Ma non è sempre vero e molte di noi lo hanno imparato sulla propria pelle.

[AntonellaC]

l'importante è che vada "tutto bene", no? Mamma viva, figlio sano... è andato tutto bene. Ma non è sempre vero e molte di noi lo hanno imparato sulla propria pelle.

E già. Tranquilla, non mi metterò a piangere pure qui!
Ciao Bea!
A.

[Alexandra]

A proposito, vedete questo articolo: http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013...-53524067/

nota bene la foto dei camici bianchi con le braccia incrociate, e come viene sottolineata la "scelta dei medici" che hanno deciso di aspettare il parto naturale (e la mamma cosa diceva? secondo voi, se la mamma avesse chiesto l'intervento, gliel'avrebbero rifiutato?), mentre la povera donna, alla 41a settimana, veniva tenuta in ospedale per 6 giorni "senza poter partorire" (quindi colpa dei medici se non hanno forzato in qualche modo il corso degli eventi). Eppure, fino all'ultimo monitoraggio, il bimbo stava bene.

Poi, chi si stupisce se tutti corrono al cesareo, all'induzione, ecc.?

[BeaG]

Ah quell'articolo l'ho letto, il titolo è assurdo, in utero non si respira quindi non si soffoca.
Ci sarà stato un nodo vero, una compressione del funicolo, o chissà che altro... Le morti endouterine imprevedibili purtroppo accadono, il problema è che si vuole cercare sempre a tutti i costi un responsabile.
Io ho avuto un'appendicectomia in emergenza, peritonite improvvisa, a 17 anni, potevo mica prendermela con chi non me l'ha tolta quando stavo bene e non avevo alcun sintomo! Invece c'è l'idea che per il cesareo sia diverso, che vada fatto prima possibile anche quando non ci sono motivi.
Più che altro, che ci faceva quella povera donna ricoverata da 6 giorni??? Bah...