mi sa che è venuto il momento del racconto dei 10 parti!
e sì mi riferivo al dolore del parto, io ne farei dieci di figli tutti uno dietro l'altro piuttosto che ripete l'esperienza che abbiamo avuto di inserimento in una scuola dell'infanzia. Il racconto è un po' lunghetto.
La storia ha inizio a ottobre quando Francesco che come avevo già raccontato precedentemente frequentava un nido meraviglioso, creato in sostanza da noi mamme con maestre meravigliose ecc ecc. Bè lui mi comincia a chiedere di voler stare con bambini più grandi, in effetti al nido c'erano soltanto lui e altri due bimbi che avrebbero compiuto 3 anni nel 2012, di cui una bimba scassazebedei, nuova molto carina ma con un caratterino con cui mio figlio non riusciva davvero a legare e in più un altro bimbo mezzo giapponese nuovo ma molto molto introverso. Alla fine Francesco stava sempre solo, gli altri bimbi più piccoli cominciava a snobbarli, in più è sempre stato più avanti della sua età e allora, a malincuore, tristemente mi sono decisa ad accontentarlo e ad abbandonare un porto sicuro per l'ignoto. Avevo fatto l'iscrizione alla materna pubblica ma poi ci eravamo cancellati dalla lista perchè dovevamo trasferirci all'improvviso in australia ( ma anche questa volta partenza rimandata) e dunque a fine ottobre mi sono ritrovata a cercare una scuola decente da qualche parte considerato che le pubblcihe erano strapiene e con liste lunghissime. Fra le scuole private ce ne era una che mi era sembrata niente male: la direttrice molto gentile, tutti sorridenti, l'edificio vecchio, ma cmq ricco di foto dei bambini impegnati in visite, attività ecc. Ma anche là mi mettono in lista. Mio marito tramite un suo amico decide di "forzare" un po' la cosa e alla fine ci chiamano per l'inserimento. Cominciamo a novembre, Francesco era felicissimo e io pure perchè mi sembrava un'ottima scuola, in più il suo amichetto vicino di casa era nella sua stessa classe! Avevo specificato alla direttrice che volevo un inserimento proprio come quello descritto da Isotta "nontogliermilsorriso" ed ero stata rassicurata sulla questione, la direttrice mi aveva detto che non c'era nessun problema che da loro gli inserimenti potevano durare anche un mese.Il primo giorno rimango per un'oretta, il secondo per un paio di ore...il terzo comincio a notare delle cose che non mi piacciono ma cmq sorvolo e rimango là un quarto d'ora poi vado via e Francesco rimane là cmq sereno e mangia anche a scuola. Il quarto giorno Francesco mi chiede di stare un pochino in classe con lui prima di andar via.....e là cominciano i guai. La maestra mi dice di no, che cmq il bambino è sempre stato sereno che anche se fa storie adesso è sicura che dopo starà tranquillo ecc ecc. Fidandomi della maestra vado via ( ma aspetto in corridoio) e Francesco effettivamente dopo le proteste iniziali e un po ' di pianto smette subito. Quando lo vado però a riprendere è arrabbiatissimo con me e da là in poi comincia il rifiuto per la scuola. Se la mattina si alzava con la voglia di andare, poi non più, non si vuole svegliare e mi supplica di stare con lui. Decido di parlare della cosa alla maestra e lei mi dice "tranquilla, poi sta benissimo, non piange", il che è vero, mi dice che se io poi cedo lui capisce che può farlo e il bambino dopo ne approfitta. Ma a casa cominciano i guai, non mi posso più allontanare, non posso più andare in palestra che Francesco comincia a piangere disperato, non posso allontanarmi nemmeno in un'altra stanza e la notte ci ritroviamo un bambino in preda ad una lunga serie di incubi e risvegli infiniti. Ora non voglio dare la colpa a nessuno ma davvero per la prima volta hanno avuto la capacità di farmi sentire inadeguata come madre, sembrava quasi che io fossi una madre terribile se comunque decidevo di non far piangere mio figlio...e io come una stupida ci ho creduto, andando anche contro tutto quello in cui ho sempre creduto! Per fortuna poi Francesco si è ammalato ed è rimasto una settimana a casa. la settimana dopo tornato di nuovo all'asilo, dove però ho chiesto di rimanere in classe spiegando che c'erano state forti ripercussioni negative a casa e che cmq il bambino la mattina continuava a dire sempre di non voler andare all'asilo. Hanno cominciato a guardarmi come un'aliena, viene anche fuori la storia dell'allattamento fino a 33 mesi: la maestra d'inglese mi dice di non preoccuparmi e che lei ha tre figli , di cui uno all'inzio faceva così, anzi addirittura mi racconta ridendo che suo figlio aveva tirato un pugno in faccia alla maestra perchè non voleva stare ma che alla fine dopo un anno finalmente si era convinto e che ora andava volentieri ( O_o). Le altre maestre che continuano a dirmi che devo stare tranquilla...ma come faccio a stare tranquilla se mio figlio là non vuole stare e a casa succede di tutto e di più??? Poi per fortuna avevamo prenotato un viaggio e siamo partiti per una settimana di vacanza. In quella settimana Francesco all'inizio era terrorizzato e nervosissimo, poi piano piano si è tranquillizzato, ha ripreso fiducia in me e andava anche al kidsclub tranquillamente. Ma tornati a casa punto e a capo. Chiedo colloquio con la direttrice e mi suggerisce magari di parlare con la psicologa della scuola per trovare una soluzione. Accetto di buon grado. Al momento di conoscerla mi ritrovo una tizia che sembrava crudelia demon e che non spiccicava un sorriso manco a chiederglielo in ginocchio! Durante il colloquio ad un certo punto mi chiede dove dorme il bambino...quando sente che dorme con noi nel lettone potete immaginare la sua faccia e quello che mi ha detto! Ecco la causa di tutti i mali! Con tutto il mio self control potete invece immaginare la mia risposta!
Torno a casa e racconto l'incontro e la diagnosi della psicologa a mio marito...ha davvero riso di gusto!
Nel frattempo arrivano le vacanze di Natale. A mente lucida esamino la situazione: "mi sono sempre fidata di mio figlio e ha sempre avuto "ragione"...possibile che ora si stia sbagliando? possibile che abbiano ragione la maestre? Ma io con lui non ho mai avuto questi problemi...Ho sempre creduto che i bambini siano competenti! Ma poi anche se adesso si fa un passo indietro e si ricomincia l'inserimento ma sono proprio sicura di volerlo mandare là? Cioè in questi giorni che sono stata là dentro ho visto che i bambini hanno 3000 giocattoli ma di fatto non fanno nulla...nessuna attività, nessuna manipolazione....hanno solo giocattoli! Ho dovuto chiedere alla maestra di non dare caramelle a Francesco, lei pensa che quelle servano per un inserimento, io no, se un bambino vuole stare in un posto caramelle o meno ci sta volentieri! ho sentito la maestra rimproverare i bambini più grandi ai quali diceva che il loro non era un disegno da bimbi grandi e che dovevano rifarlo! Ho sentito dire la maestra a mio figlio che lui ora è grande e i bimbi grandi non piangono, l'ho sentita dire che se lui piange la mamma non torna a prenderlo..." Dopo le vacanze di natale mi era tutto chiaro, mio figlio a costo di tenerlo a casa fino a giugno, non sarebbe tornato in quella scuola! Il caso ha poi voluto che un'amica mi ha raccontato della figlia di una sua amica che va in un asilo dove si trova benissimo...decido di andarlo a vedere e .....amore a prima vista!
Scottata dalla precedente esperienza mi prendo del tempo per decidere, telefono alla proprietaria diverse volte per togliermi dei dubbi e... ora Francesco va là! stiamo facendo inserimento, nessuno ci mette fretta, non ci sono giochi, ma solo libri, materiali, legno, stoffe...è un asilo a metodo Reggio e i bambini sono trattati come esseri umani non come oggetti privi di sentimenti! Francesco la mattina si sveglia felice di andare all'asilo, vuole fare la caccia al tesoro in inglese, vuole andare a dipingere il suo quadro dove ha disegnato un giardino, vuole andare a fare musica....
Non ancora rimane per pranzo, stiamo facendo le cose con calma ma d'altronde in questa scuola i bambini sono competenti e sanno loro quando è il momento giusto !