Io vado in controtendenza. A me il problema sembra solo la condivisione del pasto che tuo marito rifiuta. Il "problema" della pulizia ossessiva è una forma nevrotica molto diffusa ma sostanzialmente innocua (non credere che tuo figlio segua il suo esempio più di tanto, a quell'età i bimbi sono molto affascinati dall'ordine e dalla pulizia. Anche il mio fa come il tuo e ti garantisco che io non sono per nulla una fissata con queste cose
). L'unica conseguenza potrebbe essercii al momento del vasino...ma magari occupatene tu.
Io penso che "il professionista" sia del tutto inutile: una figura professionale (a trovarlo davvero competente, poi!) è utile SOLO nel momento in cui è il paziente a scegliere di rivolgersi a lui. Altrimenti è come imboccare un bambino di tre mesi che ha ancora il riflesso di estrusione, per usare un paragone che tutti qui condividiamo.
Poi che tuo marito pensi che il bimbo sia di prevalente competenza tua, mi sembra che lo faccia rientrare nella media dei maschi italiani i quali, al di sotto dei tre anni, vedono i bimbi come alieni.
Insomma, io non drammatizzerei più di tanto, sinceramente.
L'unica accortezza è nei pasti, perchè in quelli il bimbo può subire influenze un po' devianti. E secondo me, se lui proprio non riesce, fallo mangiare da solo.
Ma al ristorante come fa? Immagino anche che non abbia mai frequentato una mensa nè fatto il militare
!
Comunque, un po' fissati e nevrotici lo siamo tutti, chi per un verso chi per un altro. Non penso che la situazione sia così tragica. Certe manie vanno curate quando portano a conseguenze estreme (violenza ed aggressività verso sè o gli altri). Se affettivamente il tuo compagno riesce a mostrare i suoi sentimenti, che male vuoi che faccia uno scafandro in più? Casomai ironizza col bimbo, in modo che capisca che suo papà è un simpatico esagerato (tipo Furio di Verdone), ma nulla di più.
Magari quando lo vedi tutto bardato chiedigli se sta andando a bonificare qualche zona radioattiva.... Non caricarlo di complessi ulteriori: accettare le persone per quello che sono fa parte dell'amore, a meno che i difetti non siano appunto lesivi per gli altri.
Allora tocca separare gli atteggiamenti potenzialemente lesivi, ma mica si butta il bimbo con l'acqua sporca, vero?!