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Sapere di essere così indispensabile per una creatura così esigente come un bimbo dà una sensazione di forza e/o di smarrimento. Ci si può sentire come una quercia o come un fuscello trascinato dal vento...
Si può perdere il proprio baricentro perchè ora c'è un fagotto in più da sostenere.
Credo che ci siamo passate o ci passeremo tutte, chi più chi meno. Magari chi è molto stanca (per mancanza di sonno, lavoro stressante, situazioni affettive anomale) ne risente di più. Ma l'importante, secondo me, è riuscire a ritrovare gli equilibri giusti ... accettando che non si è e non si può essere più quelle di prima.
Lo yoga credo sia fantastico per ritrovare l'equilibrio, così come gli sport di equilibrio, appunto (bici, pattini, etc.).
Io ricordo che in un periodo molto difficile per me, mi aiutò moltissimo imparare a pattinare sui roller-blade.
Capisco che manca il tempo.... ma effettivamente lo yoga si può fare anche a casa.
Magari quando non prendi sonno e la bimba riesce a dormire, anzichè rigirarti nel letto puoi provare....
Comunque, sbaglierò, ma io continuo a credere che una società che sfrutta così tanto le donne da portarle a tale soglia di stress è una società malata. So che molti non la pensano come me. Ma una donna dovrebbe almeno poter scegliere se lavorare o andare in maternità finchè è necessario, finchè il bimbo non è pronto (almeno tre anni per me).
Davvero non mi spiego come si è potuti arrivare a questo.... nonostante i movimenti femministi.
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Avete letto il post sul blog? Vorrei sapere che pensate dei suggerimenti del Vate
Iris 17/03/2011
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Lo appena letto. Non sono d'accordo e vado a postare.....
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anche io non sono d'accordo col Vate ma forse voleva dire che alla fine bisogna trovare un compromesso tra benessere del bimbo e benessere della mamma.Una mamma esaurita non va bene.E secondo me il caso di Madregeisha non rientra nel fisiologico sonno dei bimbi.
Ale 17/07/2010
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Io pure, dopo averci pensato a lungo, penso che il succo del discorso del vate sia quello. E concordo con quello che ha commentato Ax nel blog: spesso i genitori che arrivano al metodo sono alla frutta, dove la frutta e' un livello di soglia diverso per ognuno. Io ad esempio non "reggerei" un bambino che urlasse fino all'una di notte. Non ce la faccio, io crollo, mi sono addormentate nelle discoteche e ai concerti jazz con gli strumenti nelle orecchie; allo stesso tempo mi posso alzare alle 5:30 del mattino e mettermi a fare lavatrici, senza colpo ferire. Fortunatamente le "coliche" di mio figlio erano tra le 15 e le 19 di pomeriggio....
Anche io mi sono "preoccupata" quando ho letto di madregeisha: secondo me lei ha abbondantemente superato la soglia dell'"accettabile", per lei, per la figlia, per la loro famiglia. A volte devi anche accettare che hai fatto tutto quanto era in tuo potere fare ed esplori altre strade.
Io non sono una totale denigratrice dei "metodi" perche' comunque a volte ti fanno vedere le cose da prospettive diverse, ed una cambio di prospettiva serve. Poi appunto dipende anche dalla capacita', come dice Piermarini, di riposare del genitore, nonostante i molti risvegli. Ha senso pensare che ci sono tutte individualita' in gioco, ognuna con le sue peculiarita' e che bisogna trovare una soluzione che vada incontro un po' ai bisogni di tutti. E' chiaro che il piccolo e' quello i cui bisogni sono i piu' forti, ma i genitori sono esseri umani, e non ha senso che si annullino, perche' non e' di questo che i bambini hanno bisogno. Mio fratello era cosi', piangeva sempre. Mia madre si ricorda come un incubo i suoi primi due anni di vita e ricorda che una volta esasperata gli ha urlato in testa e lo ha scosso, quasi "lanciandolo" nella culletta. Poi si e' sentita un verme. E' stato UN episodio e lei ancora se lo ricorda e si rimprovera, e si ricorda la sensazione di rabbia e impotenza di quando lo ha fatto. Ma quanti "abusi" sui bambini non sono anche figli di situazioni cosi'?
ieri giorgia ha urlato per piu' di mezz'ora per addormentarsi, ci ho provato con il contatto, con la fascia, con la consolazione, alla fine stavo sclerando, ha cominciato a montarmi l'aggressività nei suoi confronti, e cosi' l'ho "lasciata piangere" da sola, inconsolabile, anche se con me presente. Si e' addormentata. E ha dormito tre ore e mezzo. La sua media e' due ore. Vuol dire che era distrutta. E allora, col senno di poi, e' stato uguale a impormi e toglierle il coltello, o impedirle di arrampicarsi su un muretto pericoloso.
In parte concordo con Giuliee quando dice che la nostra e' una societa' "ingiusta" nei confronti della coppia madre-figlio. Ma la societa' industrializzata e basata sul mercato in cui viviamo e' ingiusta. E' ingiusta rispetto a tutti i "deboli" di questo pianeta, e' ingiusta nei confronti di coloro che lavorano per paghe da fame per permettere a noi di vivere nel benessere, e' ingiusta per coloro che non hanno abbastanza per sopravvivere, è ingiusta per coloro che si beccano le tossine che produciamo noi e che esportiamo, e' tutta ingiusta. E allora non so, a me l'ingiustizia verso le donne occidentali, che mangiano tutti i giorni, che riescono ad avere cure mediche, mi sembra quasi una delle piu' piccole.
Io comunque "conosco" Sara Letardi (via web) e un'occhiata al suo libro la darei :-)
Alessandra + Daniele Giaime (7/10/2004) + Giorgia Diana (15/06/2010)