è da una vita che non scrivo ragazzi. vi volevo aggiornare su tante cose, e da qualche giorno mi ero promessa di venire a raccontarvi come procede.
ora vi racconto qualcos'altro che invece non era nei miei piani...
A 25 mesi di Marina, va tutto benissimo per quanto riguarda la sua alimentazione; è stata svezzata a richiesta, ha sempre scelto i cibi e le quantità che voleva, senza imposizioni o ricatti o minacce.
Io, con la mia sacrosanta pazienza (oramai inesistente), ho sempre difeso le mie scelte e spiegato ben benino a tutti (leggasi parenti di mio marito), rinforzando ogni volta che gli vedevo insistenti o manipolatori nei confronti di Marina. A mia suocera in particolare (con cui sapete il rapporto non è dei più facili, anzi), non solo spiegavo tutto ciò che imparavo man mano (da quando sono approdata in questo forum, che Marina aveva 5 mesi), e dalle letture che ho fatto, ma anche dalle mie esperienze giornaliere con la piccola, da come la vedevo reagire con i cibi, etc.etc.etc..
Lo scorso weekend abbiamo passato al mare, alla casa della mamma di mio marito. Parlando a pranzo mia suocera tira fuori che deve fare un viaggio all'estero e che è preoccupata perché siccome ha scoperto delle intolleranze e sta sotto controllo, deve seguire una alimentazione priva di pasta, pane e legumi, o almeno ridurli sensibilmente. Ma che era stata ad un compleanno la sera prima e che non ha potuto resistere e si è mangiata delle cose. Poi dice che con questo possibile viaggio, dove in 10 giorni ha tutto incluso tra colazione pranzo e cena, ha la paura di mangiare delle cose che non deve e accumulare ulteriori kg, e che lei ha una debolezza nei confronti dei cibi, perché quando si sente in una certa maniera si sfoga mangiando nervosamente.
Siccome IO ho lo stesso problema e lei ha potuto notare che da novembre, da quando è morta mia nonna io, in 2 settimane mi sono ingrassata di 6 kg; mi ha detto che mi capisce e che sa quanto è dura uscire da questa situazione.
Io gli ho detto che tutto ciò, da quel che ho imparato, deriva dalla tipologia di svezzamento che uno ha avuto, dai ricatti per mangiare, dalle promesse di dolci, yogurt e altri variati premi dopo un pasto, dalle minacce, e specialmente dal gioco dei sensi di colpa (dalla serie mangia che fai felice la mamma/nonna/zia/etc.), e che questo inculca nei bambini delle dinamiche inconsce dalle quali è difficile liberarsi da adulti, e che non si mangia più per soddisfare un bisogno fisiologico, ma per altri scopi che nulla c'entrano. Lei mi ha subito bloccata, dicendo che il suo era un altro punto di vista, ha messo il broncio e ha detto che ha fatto molta fatica a leggere il libro che le avevo prestato (il mio bambino non mi mangia). E ha cercato di cambiare argomento.
Marina quel giorno ha mangiato poco a pranzo, c'era la pasta con le zucchine, prima eravamo estati al mare, faceva un caldo boia, e aveva mangiato già 2 pizzette al mare, 2 albicocche e un cornetto. La nonna rompeva dicendo che la bimba non mangia abbastanza, che sicuramente ha delle carenze, ecco perché sta sempre male, etc.etc.etc. Effettivamente M mangia sempre poco quando in presenza della nonna (ovviamente ne percepisce l'ansia da prestazione e il mio nervoso a combattere sempre in queste situazioni).
Quella giornata è finita e io a fine serata ero stremata, che ancora dopo tanto tempo, dovevo continuare a difendermi per quanto riguarda il mangiare... e l'ho detto a mio marito che non so se reggo agosto in quella casa con la sua mamma h24 addosso.
Ieri sera, stavamo cenando e Marina aveva il suo piatto di pasta (ha scelto da sola le farfalline, invece della pasta grande. Siccome era molto affamata, delle giornate di mare, e mangiava da sola, si imbucava un cucchiaino dietro l'altro senza nemmeno masticare, e la suocera seduta di fronte a lei: Ecco, non mastica, non lo sa fare, perché non ha mangiato le pappe da piccola.
le faccio una faccia in cagnesco e dico che se fosse la pasta grande, la masticherebbe sicuro e che lo sa fare eccome.
Marina mi chiede di imbocarla, e la aiuto, ma poi si riprende il cucchiaio e torna a mangiare da sola. QUando sta per ridarmelo un'altra volta, la nonna le chiede se la può aiutare lei, e Marina le dà il cucchiaio....
la nonna inizia: dai Marina mangiamo, veloce, veloce.
io: scusa perché la fretta? siamo in ritardo? Marina mangia normale.
La nonna, dai Marina, mangia ancora, dai così fai felice la nonna.
La guardo inferocita e dico con un tono di voce più fermo: scusami, ma non ne abbiamo parlato proprio ieri di questa cosa?! per favore, non continuare che poi mi arrabbio. E sinceramente, in quel momento avevo perso la pazienza.
Marina riprende a mangiare da sola e la nonna si alza dal tavolo, va in cucina e dopo 3 minuti Marina mi chiede una cosa e la vado a prendere, e quando arrivo in cucina la suocera mi dice in voce molto alterata che mi deve dire 2 parole: Che ho alzato la voce, che lei non se la meritava, che siamo in un condominio che tutti si vedono e si sentono, e che lei non stava facendo nulla di ciò, che io dovevo farmi scivolare, e che lei vede poco a nipote, e che una volta che lo dice non succede nulla, e che è la nonna e vuole essere rispettata....
ragazzi, scusate, ma io non ci ho visto più. Gli ho chiesto se era in grado di capire ciò che gli dico da più di un'anno e mezzo, e che quello per me era un punto fermo, e che non esisteva chi mi facesse chiudere un occhio. Che se non fosse un punto importante per me non stavo sempre lì a sottolineare. Si è creata una mega discussione, lei che mi diceva che Marina sicuramente ha problemi gastro intestinali, che ha consultato diversi medici che avrà i diverticoli all'intestino e roba varia e che lei non vuole male alla sua nipote, etc.etc.etc. Io ne avevo accumulato tante cose in questi 7 anni di maltrattamenti da lei, e ieri ho tirato fuori alcune cose, riguardando questa mancanza di ascolto e di rispetto nei miei confronti fino alla mancanza di fiducia in me come mamma e nei costanti tentativi di manipolare la mia figlia, e di farmi ingelosire con stupidaggini varie. Il punto di rottura è sempre legato all'alimentazione di Marina, che sa che è sacrosanto per me. Mi dispiace profondamente essere scesa ad un livello che non è il mio per dover difendere le mie convinzioni e credo nessuno abbia il diritto di forzarmi a comportarmi in maniere che non mi appartengono e che mi tolgano la serenità. Purtroppo dopo 3 minuti che la discussione finisce e si cerca un punto di raccordo, lei torna ad insistere con mia figlia perché ne mangi ancora un po', offrendole diverse scelte...
Dario mi guarda, guarda lei e dice: ma ancora?
Poi si gira e mi dice, hai visto? è come se non avessimo detto nulla...
lei è una causa persa. Purtroppo non è in grado di assimilare nessun concetto. La verità sa solo lei, e quelle degli altri non valgono nulla.
sono divisa tra il sentirmi leggera di avermi sfogato ma con il livido rimasto del litigio...
ora vi racconto qualcos'altro che invece non era nei miei piani...
A 25 mesi di Marina, va tutto benissimo per quanto riguarda la sua alimentazione; è stata svezzata a richiesta, ha sempre scelto i cibi e le quantità che voleva, senza imposizioni o ricatti o minacce.
Io, con la mia sacrosanta pazienza (oramai inesistente), ho sempre difeso le mie scelte e spiegato ben benino a tutti (leggasi parenti di mio marito), rinforzando ogni volta che gli vedevo insistenti o manipolatori nei confronti di Marina. A mia suocera in particolare (con cui sapete il rapporto non è dei più facili, anzi), non solo spiegavo tutto ciò che imparavo man mano (da quando sono approdata in questo forum, che Marina aveva 5 mesi), e dalle letture che ho fatto, ma anche dalle mie esperienze giornaliere con la piccola, da come la vedevo reagire con i cibi, etc.etc.etc..
Lo scorso weekend abbiamo passato al mare, alla casa della mamma di mio marito. Parlando a pranzo mia suocera tira fuori che deve fare un viaggio all'estero e che è preoccupata perché siccome ha scoperto delle intolleranze e sta sotto controllo, deve seguire una alimentazione priva di pasta, pane e legumi, o almeno ridurli sensibilmente. Ma che era stata ad un compleanno la sera prima e che non ha potuto resistere e si è mangiata delle cose. Poi dice che con questo possibile viaggio, dove in 10 giorni ha tutto incluso tra colazione pranzo e cena, ha la paura di mangiare delle cose che non deve e accumulare ulteriori kg, e che lei ha una debolezza nei confronti dei cibi, perché quando si sente in una certa maniera si sfoga mangiando nervosamente.
Siccome IO ho lo stesso problema e lei ha potuto notare che da novembre, da quando è morta mia nonna io, in 2 settimane mi sono ingrassata di 6 kg; mi ha detto che mi capisce e che sa quanto è dura uscire da questa situazione.
Io gli ho detto che tutto ciò, da quel che ho imparato, deriva dalla tipologia di svezzamento che uno ha avuto, dai ricatti per mangiare, dalle promesse di dolci, yogurt e altri variati premi dopo un pasto, dalle minacce, e specialmente dal gioco dei sensi di colpa (dalla serie mangia che fai felice la mamma/nonna/zia/etc.), e che questo inculca nei bambini delle dinamiche inconsce dalle quali è difficile liberarsi da adulti, e che non si mangia più per soddisfare un bisogno fisiologico, ma per altri scopi che nulla c'entrano. Lei mi ha subito bloccata, dicendo che il suo era un altro punto di vista, ha messo il broncio e ha detto che ha fatto molta fatica a leggere il libro che le avevo prestato (il mio bambino non mi mangia). E ha cercato di cambiare argomento.
Marina quel giorno ha mangiato poco a pranzo, c'era la pasta con le zucchine, prima eravamo estati al mare, faceva un caldo boia, e aveva mangiato già 2 pizzette al mare, 2 albicocche e un cornetto. La nonna rompeva dicendo che la bimba non mangia abbastanza, che sicuramente ha delle carenze, ecco perché sta sempre male, etc.etc.etc. Effettivamente M mangia sempre poco quando in presenza della nonna (ovviamente ne percepisce l'ansia da prestazione e il mio nervoso a combattere sempre in queste situazioni).
Quella giornata è finita e io a fine serata ero stremata, che ancora dopo tanto tempo, dovevo continuare a difendermi per quanto riguarda il mangiare... e l'ho detto a mio marito che non so se reggo agosto in quella casa con la sua mamma h24 addosso.
Ieri sera, stavamo cenando e Marina aveva il suo piatto di pasta (ha scelto da sola le farfalline, invece della pasta grande. Siccome era molto affamata, delle giornate di mare, e mangiava da sola, si imbucava un cucchiaino dietro l'altro senza nemmeno masticare, e la suocera seduta di fronte a lei: Ecco, non mastica, non lo sa fare, perché non ha mangiato le pappe da piccola.
le faccio una faccia in cagnesco e dico che se fosse la pasta grande, la masticherebbe sicuro e che lo sa fare eccome.
Marina mi chiede di imbocarla, e la aiuto, ma poi si riprende il cucchiaio e torna a mangiare da sola. QUando sta per ridarmelo un'altra volta, la nonna le chiede se la può aiutare lei, e Marina le dà il cucchiaio....
la nonna inizia: dai Marina mangiamo, veloce, veloce.
io: scusa perché la fretta? siamo in ritardo? Marina mangia normale.
La nonna, dai Marina, mangia ancora, dai così fai felice la nonna.
La guardo inferocita e dico con un tono di voce più fermo: scusami, ma non ne abbiamo parlato proprio ieri di questa cosa?! per favore, non continuare che poi mi arrabbio. E sinceramente, in quel momento avevo perso la pazienza.
Marina riprende a mangiare da sola e la nonna si alza dal tavolo, va in cucina e dopo 3 minuti Marina mi chiede una cosa e la vado a prendere, e quando arrivo in cucina la suocera mi dice in voce molto alterata che mi deve dire 2 parole: Che ho alzato la voce, che lei non se la meritava, che siamo in un condominio che tutti si vedono e si sentono, e che lei non stava facendo nulla di ciò, che io dovevo farmi scivolare, e che lei vede poco a nipote, e che una volta che lo dice non succede nulla, e che è la nonna e vuole essere rispettata....
ragazzi, scusate, ma io non ci ho visto più. Gli ho chiesto se era in grado di capire ciò che gli dico da più di un'anno e mezzo, e che quello per me era un punto fermo, e che non esisteva chi mi facesse chiudere un occhio. Che se non fosse un punto importante per me non stavo sempre lì a sottolineare. Si è creata una mega discussione, lei che mi diceva che Marina sicuramente ha problemi gastro intestinali, che ha consultato diversi medici che avrà i diverticoli all'intestino e roba varia e che lei non vuole male alla sua nipote, etc.etc.etc. Io ne avevo accumulato tante cose in questi 7 anni di maltrattamenti da lei, e ieri ho tirato fuori alcune cose, riguardando questa mancanza di ascolto e di rispetto nei miei confronti fino alla mancanza di fiducia in me come mamma e nei costanti tentativi di manipolare la mia figlia, e di farmi ingelosire con stupidaggini varie. Il punto di rottura è sempre legato all'alimentazione di Marina, che sa che è sacrosanto per me. Mi dispiace profondamente essere scesa ad un livello che non è il mio per dover difendere le mie convinzioni e credo nessuno abbia il diritto di forzarmi a comportarmi in maniere che non mi appartengono e che mi tolgano la serenità. Purtroppo dopo 3 minuti che la discussione finisce e si cerca un punto di raccordo, lei torna ad insistere con mia figlia perché ne mangi ancora un po', offrendole diverse scelte...
Dario mi guarda, guarda lei e dice: ma ancora?
Poi si gira e mi dice, hai visto? è come se non avessimo detto nulla...
lei è una causa persa. Purtroppo non è in grado di assimilare nessun concetto. La verità sa solo lei, e quelle degli altri non valgono nulla.
sono divisa tra il sentirmi leggera di avermi sfogato ma con il livido rimasto del litigio...