27-06-2012, 04:23 16
(27-06-2012, 07:52 07)neda09 Ha scritto:(26-06-2012, 01:56 01)Cecilia Ha scritto: Ma:
- piangere per 2-3 ore di fila in braccio, nel marsupio, nella fascia, dando testate da tutte le parti.
- impiegare 2-3 ore a vestirsi tutte le mattine e a mezzogiorno essere ancora in pigiama.
- svegliarsi nel cuore della notte con urla laceranti e relative testate (rifiuto totale del seno, in quei momenti).
- allattare Giovanni e fargli una carezzina (aveva poche settimane) o intonare una canzoncina sottovoce e vedere il suddetto Giovanni che si stacca dal seno e comincia a gridare imbufalito.
- metterlo nella carozzina ben poppato, ben digerito, ben coperto, uscire e dopo 5 secondi sentirlo gridare come un pazzo e questo a OGNI uscita.
ciao Cecilia, mi intrometto di nuovo nel thread per dirti anzitutto: solidarietà! avrei potuto scrivere io queste parole, la tua descrizione sembra quella di Luna, io fino ai 12 mesi non sono praticamente quasi uscita di casa, lasciarla sola era difficilissimo, e portarla fuori una tortura! Ricordo i primi mesi a leggere tutto sul co-sleeping, la fascia, l'alto contatto e tutti a raccontare di come i bimbi così erano sereni e invece la mia era arrabbiata costantemente o quasi. Per 6 mesi ogni poppata era una scarica di calci nello stomaco e pugni vari...
Nel nostro caso il problema era la malattia da reflusso gastro-esofageo, noi siamo stati anche dalla neuropsichiatra infantile (qualcuno qui se lo ricorderà...) per i problemi di sonno che non la facevano dormire per più di 60 minuti di fila, alla fine dei quali urlava come se la stessero seviziando. Lei ci disse che il dolore dovuto al reflusso si era associato nella sua mente alla posizione sdraiata.
E io sono d'accordo con lei, più direi il fatto che Luna ha secondo me sempre sofferto l'impotenza che hanno i piccolini, era arrabbiata perché non riusciva a fare le cose "da grandi".
Man mano che ha potuto iniziare a comunicare sempre più verbalmente e a rendersi più "autonoma" è sbocciata: ora è una bimba socievole, affettuosa, sempre allegra e entusiasta, andiamo ovunque e udite udite a quasi 2 anni e mezzo ha iniziato a dormire "quasi" tutta la notte.
Tutto questo per dirti che col tempo, la pazienza e l'affetto incondizionato anche le "brutte partenze" diventano un ricordo e non condizionano il futuro. Stai serena e un bacio al pupo!
Grazie Neda per il tuo racconto!!!
Mi pare ovvio che i punti di vista di Arkadian e di Elina da una parta e di Rossanalib e di Giulieee dall'altra siano inconciliabili. Però sono in comunicazione e ognuno di noi ne raccoglierà le suggestioni...
Da parte mia, mantengo saldo il timone dell'osservazione attenta e delle uscite di denaro dal mio portafoglio. Non credo che l'omeopatia mi manderà sul lastrico più delle cure odontoiatriche (praticamente un conto aperto dal gioielliere) o dell'acquisto delle lenti a contatto.
I medicinali sono preparati al momento dal farmacista che esige una ricetta medica. I progressi o comunque gli effetti sono monitorati settimanalmente dal medico stesso, così come il dosaggio e la frequenza delle somministrazioni.
Adesso per esempio G. assume il farmaco a giorni alterni e le differenze tra un giorno e l'altro sono lampanti, perfino ai nonni che non sanno quando e come li assume.
Un'ultima cosa mi preme dire: questo medico è stato l'unico che si è assunto la responsabilità di una diagnosi, dopo aver (anche) letto tutti gli esami fatti e che ha riconosciuto l'importanza di una cura. Osando infine dire che "spasmi affettivi" è un'etichetta coniata per nascondere episodi convulsivi.
Per la tranquillità di Arkadian, infine, ha detto di sua iniziativa che esistono - purtroppo - molte omeopatie da quattro soldi.
Tornando al parto, io non l'ho raccontato all'omeopata presente Giovanni.
Grazie a giulieee e rossana per i vostri messaggi!