15-04-2010, 10:29 22
Ciao, mi chiamo Valentina, ho 40 anni e sono mamma di Stella (2 mesi il 25 aprile), nonché di due giovanottini di 6 e 9 anni. Sono incappata per caso nell'autosvezzamento e lo proverò con la piccola perché mi pare fantastico e mi eviterebbe pure di preparare 3 menu differenti (noi ceniamo sempre tardi e i bambini mangiano spesso prima di noi). Sto leggendo il libro di Piermarini ma sono ancora all'inizio, con tre per casa più tutto il resto il tempo non è molto.
I due maschi "grandi" li ho svezzati in modo "tradizionale" a 4 mesi e devo dire che non ricordo drammi particolari, se non lo sbattimento di preparare brodini pappette ecc. ecc. In ogni modo, i mie due maschi hanno 2 anni e 1/2 di differenza e ricordo bene che se con il primo sono stata più rigorosa e attenta alle "tabelle" di introduzione degli alimenti, il secondo ha saltato allegramente la fase delle micropastine e, non appena ho potuto introdurre il glutine (dai 6 mesi in poi) è passato direttamente a gnocchi, raviolini ecc., ossia quello che mangiava il fratello percxhé del resto non ne voleva sapere.
Non a caso, a tutt’oggi il maggiore è uno schizzinoso terribile in tema di cibo, manco a morire che assaggi qualcosa di nuovo e resta quello della “pappa triste” (= pasta bianca), mentre il piccolo è curioso, assaggia e ha sempre divorato le cose più assurde (cetriolini sott’aceto e cipolline in agrodolce in primis) e mangia praticamente qualsiasi cosa, verdura compresa.
Premetto che sono una che non si è mai preoccupata se mangiavano meno del previsto o a volte non mangiavano, anche perché in fin dei conti il loro stomaco è davvero piccolo e penso che a volte le aspettative delle mamme siano decisamente ottimistiche riguardo alla quantità di cibo che “dovrebbero” ingerire.
Ho chiesto anche alla mia pediatra (diversa rispetto al pediatra che aveva seguito i due maschi da piccoli) e lei, pur non conoscendo Piermarini, quando le ho esposto la cosa a grandi linee mi ha detto che “si può fare, usando ovviamente un po’ di buon senso" (= niente fritti né grassi in eccesso).
Dimenticavo, la piccola prende il latte artificiale, non la allatto e non ha alcun problema di digestione, ne rigurgiti, coliche ecc. e, soprattutto, dorme alla grande e di notte si spara già 7 ore di nanna filata senza un fiato.
Detto questo, anche se so che probabilmente poi tutto “verrà da se” a suo tempo, ho alcuni quesiti base riguardo alla teoria dell'autosvezzamento:
1) Gli assaggi iniziali vanno miniaturizzati o si vede che succede proponendo le cose così come sono a pezzetti in modo che le ciuccino o che so io?
2) Visto che mi pare di capire che si tratta di “assaggi”, come ci si regola con la quantità di latte da associare e quando lo si propone? In contemporanea con il tentativo di cibo solido, prima in modo che non si siedano a tavola troppo famelici oppure dopo?
3) Quando sono a tavola con noi si dà latte o acqua? Con il biberon o il bicchierino?
4) E se invece la piccola fosse famelica e iniziasse a divorare fin da subito come ci si regola? Non c’è il rischio di incappare in mal di pancia, indigestioni o roba del genere?
5) Voi con che cosa avete iniziato la primissima volta?
6) Usate il cucchiaio o li lasciate paciugare con le mani?
Scusate, le mie domande sono probabilmente sciocche e risolvibili da Piermarini, ma come ho detto non sono ancora arrivata oltre p.20 e sono curiosa.
Grazie e ciao ciao a tutti, poi avremo sicuramente modo di conoscerci e confrontarci meglio più avanti.
I due maschi "grandi" li ho svezzati in modo "tradizionale" a 4 mesi e devo dire che non ricordo drammi particolari, se non lo sbattimento di preparare brodini pappette ecc. ecc. In ogni modo, i mie due maschi hanno 2 anni e 1/2 di differenza e ricordo bene che se con il primo sono stata più rigorosa e attenta alle "tabelle" di introduzione degli alimenti, il secondo ha saltato allegramente la fase delle micropastine e, non appena ho potuto introdurre il glutine (dai 6 mesi in poi) è passato direttamente a gnocchi, raviolini ecc., ossia quello che mangiava il fratello percxhé del resto non ne voleva sapere.
Non a caso, a tutt’oggi il maggiore è uno schizzinoso terribile in tema di cibo, manco a morire che assaggi qualcosa di nuovo e resta quello della “pappa triste” (= pasta bianca), mentre il piccolo è curioso, assaggia e ha sempre divorato le cose più assurde (cetriolini sott’aceto e cipolline in agrodolce in primis) e mangia praticamente qualsiasi cosa, verdura compresa.
Premetto che sono una che non si è mai preoccupata se mangiavano meno del previsto o a volte non mangiavano, anche perché in fin dei conti il loro stomaco è davvero piccolo e penso che a volte le aspettative delle mamme siano decisamente ottimistiche riguardo alla quantità di cibo che “dovrebbero” ingerire.
Ho chiesto anche alla mia pediatra (diversa rispetto al pediatra che aveva seguito i due maschi da piccoli) e lei, pur non conoscendo Piermarini, quando le ho esposto la cosa a grandi linee mi ha detto che “si può fare, usando ovviamente un po’ di buon senso" (= niente fritti né grassi in eccesso).
Dimenticavo, la piccola prende il latte artificiale, non la allatto e non ha alcun problema di digestione, ne rigurgiti, coliche ecc. e, soprattutto, dorme alla grande e di notte si spara già 7 ore di nanna filata senza un fiato.
Detto questo, anche se so che probabilmente poi tutto “verrà da se” a suo tempo, ho alcuni quesiti base riguardo alla teoria dell'autosvezzamento:
1) Gli assaggi iniziali vanno miniaturizzati o si vede che succede proponendo le cose così come sono a pezzetti in modo che le ciuccino o che so io?
2) Visto che mi pare di capire che si tratta di “assaggi”, come ci si regola con la quantità di latte da associare e quando lo si propone? In contemporanea con il tentativo di cibo solido, prima in modo che non si siedano a tavola troppo famelici oppure dopo?
3) Quando sono a tavola con noi si dà latte o acqua? Con il biberon o il bicchierino?
4) E se invece la piccola fosse famelica e iniziasse a divorare fin da subito come ci si regola? Non c’è il rischio di incappare in mal di pancia, indigestioni o roba del genere?
5) Voi con che cosa avete iniziato la primissima volta?
6) Usate il cucchiaio o li lasciate paciugare con le mani?
Scusate, le mie domande sono probabilmente sciocche e risolvibili da Piermarini, ma come ho detto non sono ancora arrivata oltre p.20 e sono curiosa.
Grazie e ciao ciao a tutti, poi avremo sicuramente modo di conoscerci e confrontarci meglio più avanti.