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si personalizza anche sugli animali!
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Se so cos'è l'omeopatia da un punto di vista strettamente "chimico", confesso di non conoscere quasi nulla delle sue basi filosofiche... Ho letto quindi con interesse la risposta di Gava nell'articolo linkato da Rossana, e sicuramente questo approccio mi piace un pochino di più: in fondo ne sappiamo davvero poco di come funziona il nostro cervello...
Però non posso non rilevare la contraddizione tra il dire che una terapia omeopatica si definisce in base all'individuo e non in base al suo quadro clinico (e quindi, per forza di cose, negare l'applicabilità di qualsiasi studio statistico, ossia l'approccio su cui fa perno tutta la ricerca medico-scientifica attuale) e contemporaneamente proporre, a sostegno dell'efficacia dell'omeopatia, dei trials clinici (so che esiste il metodo della metanalisi, alla cui base c'è però un approccio assai discutibile, per l'arbitrarietà e la contradditorietà dei risultati a cui si può pervenire).
Insomma: se si vuole essere riconosciuti come scienza, se ne devono accettare in toto regole e metodi, altrimenti sia chiarito a tutti che l'omeopatia è "altro" e allora ben venga (per chi vuole crederci) il principio che l’efficacia o meno di un rimedio omeopatico non si prova con la risposta in un campione significativo di pazienti, ma con lo studio del singolo caso.
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Salve a tutti, sono una neofita dell'omeopatia, ma vorrei fare un distinguo che secondo me è molto importante.
Tra l'omeopatia pluralista, che mi sembra quella di cui voi parlate, quella che anche pediatri "ignoranti" in materia dispensano, quella che usa rimedi misti per tutte le persone,molto costosi, nella quale io non credo e, l'omeopatia unicista, che pochi conoscono , i cui rimedi costano veramente poco, che si basa sullo "studio" approfondito della persona e dove viene appunto utilizzato un solo rimedio ad hoc per quella persona in quel dato momento.
Ho faticato a trovare un'omeopata unicista, ma ora l'ho trovata e sono contentissima dei risultati, sia sulla mia Lou di 6 mesi, che su Zahi di quasi 6 anni.Ora ho portato anche mia figlia adolescente e vedremo.
E'contrarissima alla Boiron che sta speculando da anni sull'ignoranza e ha quasi il monopolio.
Non sono molto brava con le spiegazioni, ma vorrei suggerire il libro che sto studiando io per chi fosse interessato ad approfondire, che trovo veramente speciale:
La scienza dell'Omeopatia di George Vithoulkas -Edizioni libreria cortina verona
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Uaina, scusa, dove abiti e dove sta quest'unicista? Se vuoi mandami un mp. Grazie
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Cerco di fare un po' di precisazioni.
L'omeopatia in senso classico si divide nei due rami degli unicisti e dei pluralisti.I primi dopo una lunghissima e accuratissima analisi della persona trovano IL rimedio che va bene per lui,cioè quel rimedio che assunto in dose ponderale provoca gli stessi precisi sintomi che presenta il paziente e che in dosi omeopatiche guarisce (principio dei simili).I pluralisti utilizzano diversi singoli rimedi che abbracciano i vari sintomi della persona da guarire.
Le forme farmaceutiche che invece comprendono diversi rimedi mescolati insieme e con diversi dosaggi vengono utilizzati dall'Omotossicologia,che usa i rimedi dell'omeopatia classica ma innanzitutto abbraccia pienamente le nozioni della medicina classica ma ha un approccio differente al paziente cioè concepisce le malattie come iper o ipo reazioni dell'organismo a eventi,molecole,tossine... di natura stressoria che vanno in qualche maniera modulate.Questi ultimi rimedi sono più "maneggevoli" per gli operatori sanitari:non è che il farmacista "propina"ma secondo voi quanto diventerebbe il tempo medio di attesa se il farmacista fosse un unicista accanito e si mettesse a fare un'analisi seria al paziente?Con l'omotossicologia l'approccio è ugualmente accurato ma più rapido.Se il farmacista però in 5 minuti vi propina UN rimedio singolo allora diffidate!
Ale 17/07/2010
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 18-03-2011, 08:25 20 da
cancy.)