26-01-2011, 12:07 00
ciao, volevo dire la mia sull'argomento "addestramento al sonno".
Concordo con Giuliana che non c'è nulla di male ad educare i figli
a fare le cose "da grandi" come mangiare con le posate, allacciarsi
le cinture in auto, non correre in mezzo alla strada, etc. sempre
ovviamente cercando di rispettarli nella loro unicità.
Detto questo, sarò ormai provata da 13 mesi di "sonno interruptus" ma
dirò cose dure: io credo che sia chi difende a spada tratta il non
addestrare che chi crede ciecamente nell'addestrabilità siano
persone che hanno a che fare con bimbi "facili". Mi spiego:
chi dice di aver dato buone abitudini di sonno al figlio ed ecco
perché suo figlio si addormenta beato e dorme tranquillo ha solo
avuto un figlio con cui questo ha funzionato oppure che avrebbe
comunque dormito. Chi d'altra parte dice che non si deve imporre nulla
ma solo attendere i tempi dei piccoli forse non ha provato a fare
notti così devastanti. Le mamme con bimbi dal sonno difficile invece
si interrogano di continuo su come trovare un equilibrio tra
essere amorevoli e presenti e essere decentemente riposate.
La mia impressione, chiaramente dovuta alla mia personale esperienza,
è che i bimbi imparano a fare qualcosa quando sono pronti, forse noi
possiamo spingerli un po' in quella direzione ma non c'è molto da fare.
Io non credo come Estivil che il bimbo sia cattivo perché si sveglia,
credo che si svegli perché così gli accade, si sente a disagio e
cerca l'aiuto della mamma (nel mio caso papà non funziona gran che),
ciò non toglie che sono arrivata a un punto in cui sto quasi applicando
il famigerato metodo semplicemente perché non ho più la forza di intervenire.
L'altra notte ero così stanca che mi sono svegliata che mia figlia urlava già da un
po' ed era seduta nel letto (dorme nel lettino attaccato al lettone),
io dormivo sognando che qualcuno gridava! ormai attendo comunque che
urli un po' nella speranza che si riaddormenti e intanto cerco di
trovare le forze per mettermi seduta a prenderla in braccio.
Ho cercato fin dall'inizio di rispondere ai richiami della mia piccola,
e ho fatto quasi tutto e il contrario di tutto: l'ho tenuta nel lettone,
l'ho fatta addormentare in braccio, camminando o stando ferma, l'ho
fatta addormentare nel lettino, con la tetta o senza la tetta, l'ho tenuta
abbracciata tutta notte o solo vicina a portata di seno, nei riposini
pomeridiani l'ho lasciata sola...la costante di tutto questo è stata
che la stragrande maggioranza dei casi dorme per 60-90 minuti e poi
attacca a urlare a squarciagola...alcune volte dorme fino a 3 ore di fila
altre fa notti intere dormendo 10 minuti poi urlando 10 minuti e così via!
Ecco perché dico che si arriva a un punto in cui ti fa male ma per non lasciare
nulla di intentato la metteresti anche in una stanza insonorizzata e ce la
lasceresti tutta la notte (sto estremizzando ma neanche troppo...).
Per quel che riguarda l'apprendimento io traggo le mie convinzioni
dato che ho visto tante fasi per l'addormentamento: per mesi il problema più grosso
erano le crisi isteriche della durata di minimo 40 minuti ogni volta che
era stanca, pisolini o nanna notturna che fosse, bisognava camminare al
buio con lei che urlava in braccio cercando di saltare fuori dalle
braccia (fino ai 10-11 mesi non amava stare in braccio) poi lentamente
ha iniziato a riuscire ad addormentarsi facendola giocare nel letto
e pian piano convincendola a sdraiarsi. Per altri mesi si addormentava così,
sempre impiegando 40 minuti o più e guai a prenderla in braccio.
Poi ha iniziato a gattonare sul letto e non c'è stato più verso di calmarla
se non "sedandola" con la tetta e tenendola in braccio.
In tutte queste fasi la costante sono stati i risvegli ogni 60-90 minuti di
nanna, in barba ai libri che dicono che i risvegli dipendono da come si addormentano,
e nulla cambiava anticipando o posticipando gli orari...
ultimamente sto cercando di darle meno il seno di notte e se da un lato
ha cominciato ad accettare il ciuccio come sostituto dall'altro si sveglia lo
stesso.
Ecco perché dico che comincio a nutrire dubbi sull'addestrabilità
al sonno. E dico anche di non colpevolizzare comunque chi ci vuole provare,
il riposo è importante per sopravvivere (ho visto mio marito avere seri disturbi
della parola dopo le notti peggiori e doversi mettere alla guida in queste
condizioni...da brividi). E aggiungo: ho per le mani un flacone di Nopron,
prescrittomi dalla pediatra quasi 5 mesi fa e mi arrovello sul provare o no...
Concordo con Giuliana che non c'è nulla di male ad educare i figli
a fare le cose "da grandi" come mangiare con le posate, allacciarsi
le cinture in auto, non correre in mezzo alla strada, etc. sempre
ovviamente cercando di rispettarli nella loro unicità.
Detto questo, sarò ormai provata da 13 mesi di "sonno interruptus" ma
dirò cose dure: io credo che sia chi difende a spada tratta il non
addestrare che chi crede ciecamente nell'addestrabilità siano
persone che hanno a che fare con bimbi "facili". Mi spiego:
chi dice di aver dato buone abitudini di sonno al figlio ed ecco
perché suo figlio si addormenta beato e dorme tranquillo ha solo
avuto un figlio con cui questo ha funzionato oppure che avrebbe
comunque dormito. Chi d'altra parte dice che non si deve imporre nulla
ma solo attendere i tempi dei piccoli forse non ha provato a fare
notti così devastanti. Le mamme con bimbi dal sonno difficile invece
si interrogano di continuo su come trovare un equilibrio tra
essere amorevoli e presenti e essere decentemente riposate.
La mia impressione, chiaramente dovuta alla mia personale esperienza,
è che i bimbi imparano a fare qualcosa quando sono pronti, forse noi
possiamo spingerli un po' in quella direzione ma non c'è molto da fare.
Io non credo come Estivil che il bimbo sia cattivo perché si sveglia,
credo che si svegli perché così gli accade, si sente a disagio e
cerca l'aiuto della mamma (nel mio caso papà non funziona gran che),
ciò non toglie che sono arrivata a un punto in cui sto quasi applicando
il famigerato metodo semplicemente perché non ho più la forza di intervenire.
L'altra notte ero così stanca che mi sono svegliata che mia figlia urlava già da un
po' ed era seduta nel letto (dorme nel lettino attaccato al lettone),
io dormivo sognando che qualcuno gridava! ormai attendo comunque che
urli un po' nella speranza che si riaddormenti e intanto cerco di
trovare le forze per mettermi seduta a prenderla in braccio.
Ho cercato fin dall'inizio di rispondere ai richiami della mia piccola,
e ho fatto quasi tutto e il contrario di tutto: l'ho tenuta nel lettone,
l'ho fatta addormentare in braccio, camminando o stando ferma, l'ho
fatta addormentare nel lettino, con la tetta o senza la tetta, l'ho tenuta
abbracciata tutta notte o solo vicina a portata di seno, nei riposini
pomeridiani l'ho lasciata sola...la costante di tutto questo è stata
che la stragrande maggioranza dei casi dorme per 60-90 minuti e poi
attacca a urlare a squarciagola...alcune volte dorme fino a 3 ore di fila
altre fa notti intere dormendo 10 minuti poi urlando 10 minuti e così via!
Ecco perché dico che si arriva a un punto in cui ti fa male ma per non lasciare
nulla di intentato la metteresti anche in una stanza insonorizzata e ce la
lasceresti tutta la notte (sto estremizzando ma neanche troppo...).
Per quel che riguarda l'apprendimento io traggo le mie convinzioni
dato che ho visto tante fasi per l'addormentamento: per mesi il problema più grosso
erano le crisi isteriche della durata di minimo 40 minuti ogni volta che
era stanca, pisolini o nanna notturna che fosse, bisognava camminare al
buio con lei che urlava in braccio cercando di saltare fuori dalle
braccia (fino ai 10-11 mesi non amava stare in braccio) poi lentamente
ha iniziato a riuscire ad addormentarsi facendola giocare nel letto
e pian piano convincendola a sdraiarsi. Per altri mesi si addormentava così,
sempre impiegando 40 minuti o più e guai a prenderla in braccio.
Poi ha iniziato a gattonare sul letto e non c'è stato più verso di calmarla
se non "sedandola" con la tetta e tenendola in braccio.
In tutte queste fasi la costante sono stati i risvegli ogni 60-90 minuti di
nanna, in barba ai libri che dicono che i risvegli dipendono da come si addormentano,
e nulla cambiava anticipando o posticipando gli orari...
ultimamente sto cercando di darle meno il seno di notte e se da un lato
ha cominciato ad accettare il ciuccio come sostituto dall'altro si sveglia lo
stesso.
Ecco perché dico che comincio a nutrire dubbi sull'addestrabilità
al sonno. E dico anche di non colpevolizzare comunque chi ci vuole provare,
il riposo è importante per sopravvivere (ho visto mio marito avere seri disturbi
della parola dopo le notti peggiori e doversi mettere alla guida in queste
condizioni...da brividi). E aggiungo: ho per le mani un flacone di Nopron,
prescrittomi dalla pediatra quasi 5 mesi fa e mi arrovello sul provare o no...