Le raccomandazioni sullo svezzamento fatte da vari organismi -
arkadian - 30-01-2010
a) ESPGAN (Società Europea di gastroentorologia e nutrizione pediatrica - 1982) Abitualmente usato in Europa.
- Nel consigliare, bisogna considerare l'ambiente socio-culturale della famiglia, l'attitudine dei genitori e la qualità della relazione madre-figlio.
- In generale il Beikost non deve essere introdotto prima dei tre mesi né dopo i 6 mesi. Si deve incominciare con piccole quantità e sia la varietà che la quantità devono aumentare poco a poco.
- A 6 mesi non più del 50% dell'energia ingerita dal bambino deve provenire dal Beikost. Per il resto del primo anno, il lattee materno, quello artificiale o i prodotti lattei equivalenti devono essere in quantità non inferiore a 500 ml al giorno.
- Non è necessario specificare il tipo di Beikost (cereali, frutta, verdura) che deve essre introdotto per primo, Rispetto a ciò si deve tener conto delle abitudini nazionali e dei fattori economici. Non è necessario fare raccomandazioni dettagliate sull'età alla quale bisogna introdurre proteine alimentari differenti da quelle del latte; però probabilmente è meglio ritardare fino a 5 o 6 mesi l'introduzione di certi alimenti altamente allergenici, come l'uovo o il pesce.
- Gli alimenti contenenti glutine non devono essere introdotti prima dei quattro mesi. E può inoltre essere raccomandabile ritardarli ancora, fino a 6 mesi.
- Gli alimenti con un contenuto di nitrati potenzialmente alti, come gli spinaci o la barbabietola, devono essere evitati durante i primi mesi.
- Bisognerà fare particolare attenzione all'introduzione del Beikost per i bambini con una storia famigliare di intolleranze o allergie, soprattutto per quel che riguarda gli alimenti altamente allergenici i quali devono essere strettamente evitati durante il primo anno.
NB Sebbene le norme dell'ESPGAN siano redatte in inglese (
tradotto in spagnolo e poi in italiano... Questo lo ha aggiunto Ark.), impiegano la parla tedesca Beikost per indicare qualsiasi cosa ingerita dal bambino che non sia latte materno o artificiale. Include quindi succhi, infusi, pappe, biscottini, biberon arricchiti con la farina, panini con il salame, ecc.
2) AAP (Accademia Americana di Pediatria). Qui l'introduzione di altri alimenti non si fa tanto in funzione dell'età, quanto dello sviluppo del bambino. La creatura è pronta a ingerire altri alimenti quando:
- È capace di stare seduto senza aiuto
- Perde il riflesso di estrusione che fa sì che i bambini spingano fuori il cucchiaio con la lingua.
- Mostra interesse per il cibo degli adulti
- Sa mostrare di avere fame e di essere sazio con i suoi gesti. Al vedere avvicinarsi un cucchiaio, il bambino che ha fame apre la bocca e muove la testa verso il cucchiaio. Invece il bambino che è sazio chiude la bocca e gira la testa di lato.
...
Quando il bambino è troppo piccolo per mostrare chiaramente la sua sazietà, si corre il rischio che la madre, senza rendersene conto, gli dia più cibo di quello che lui vuole.
Nel 1997 una nuova dichiarazione dell'AAP sull'allattamento materno raccomanda:
- Allattamento materno esclusivo e a richiesta fino a 6 mesi.
- Aggiungere altri alimenti a partire fa 6 mesi, continuando l'allattamento materno come minimo fino all'anno, e successivamente per il tutto tempo che madre e figlio lo desiderano.
3) Alcune raccomandazioni dell'OMS e dell'UNICEF
- Dare esclusivamente il latte materno fino a 6 mesi
- offrire alimenti complementari a partire dai 6 mesi, benché "se lo sviluppo continua ad essere adeguato, potrebbe non essere necessario introdurre altri alimenti fino a sette o otto mesi."
- Continuare a dare il seno, assieme ad altri alimenti, fino a 2 anni o più.
- Variare gli alimenti
- Dare il seno prima degli altri alimenti, in modo che la madre continui ad avere molto latte.
- I minori di 3 anni dovrebbero mangiare cinque o sei volte al giorno.
NMB (Nota MOLTO bene)
Queste informazioni sono state copiate da "Il mio bambino non mi mangia" di Carlos Gonzalez. L'autore dice che sono state copiate pari pari (e poi tradotte venti volte) e le ho prese come tali.
PS
Nel suo libro 'sto signor Gonzalez non parla dell'autosvezzamento neanche velatamente. Una recensione del libro la rimando a un altro post.
RE: Le raccomandazioni sullo svezzamento fatte da vari organismi -
calimata - 30-01-2010
interessante.
devo approfondire un paio di cose.
voglio vedere in francia e in svezia che dicono. voglio fare un confronto.
grazie
RE: Le raccomandazioni sullo svezzamento fatte da vari organismi -
ax76 - 31-01-2010
(30-01-2010, 05:41 17)arkadian Ha scritto: 2) AAP (Accademia Americana di Pediatria). Qui l'introduzione di altri alimenti non si fa tanto in funzione dell'età, quanto dello sviluppo del bambino. La creatura è pronta a ingerire altri alimenti quando:- È capace di stare seduto senza aiuto
- Perde il riflesso di estrusione che fa sì che i bambini spingano fuori il cucchiaio con la lingua.
- Mostra interesse per il cibo degli adulti
- Sa mostrare di avere fame e di essere sazio con i suoi gesti. Al vedere avvicinarsi un cucchiaio, il bambino che ha fame apre la bocca e muove la testa verso il cucchiaio. Invece il bambino che è sazio chiude la bocca e gira la testa di lato.
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Potrei risultare molto impopolare... ma quand'è che smetteremo di sentir dire "deve abituarsi al cucchiaino"??
Gonzales -
neda09 - 17-05-2010
ciao, a me i libri di Gonzales stanno piacendo. In quello sull'allattamento è esplicitamente a favore dell'AS e il libro è molto bello.
RE: Le raccomandazioni sullo svezzamento fatte da vari organismi -
Chiara - 18-05-2010
Invece in "Un dono per tutta la vita" ne parla e molto bene!