L'esempio Positivo -
Rotolina - 25-03-2019
Dato che il sito un po' si perde negli aggiornamenti, e noto ora questa sezione del forum, ripropongo il mio
esempio positivo nella speranza che dia ottimismo e forza a provarci agli altri genitori!
E poi qua aggiornerò mano a mano che si prosegue con i cambiamenti della piccoletta
Voglio raccontare una BELLA storia, di come sia possibile andare in discesa, senza ansie e senza nessun problema, se si è supportati intorno (o molto bravi ad ignorare gli altri!).
Il 5 Maggio 2018 è nata G. la mia prima bimba. Nella mia zona per fortuna ci sono dei gruppi di supporto per l’allattamento legati all’ASL e corso preparto (per info: Ospedale di Ciriè, incontri a Caselle, provincia di Torino), che ho cominciato a frequentare anche qualche mese prima della nascita della bimba.
Risultato: ho fatto un parto non perfetto, tre giorni di travaglio con induzione ed alla fine taglio cesareo, ma nonostante ciò ho attaccato la piccoletta alla perfezione, senza paracapezzolo, senza aggiunte, senza ansie da “mangerà abbastanza?”, senza orari, tempi, eccetera.
Non ho mai pesato prima e dopo i pasti, ma giusto una volta a settimana, più per i nonni che volevano sapere che per altro. Quando la piccola piangeva disperata nessuno intorno mi ha mai detto “forse ha fame, sei sicura di avere abbastanza latte?!” e questo ha indubbiamente aiutato. Nessuno (della famiglia) mi ha detto “ma è sempre attaccata alla tetta?! Guarda che prende il vizio!” e quando qualche esterno l’ha fatto l’ho ignorato con un sorriso.
La mia pediatra non è mai stata fiscale sul peso e non mi ha mai dato nessuna imposizione o regola, ed anche più avanti per il passaggio ai solidi (vedi dopo) è stata assolutamente perfetta.
Il gruppo di sostegno per l’allattamento è stato meraviglioso per un fatto molto semplice. Ti trovi in tante mamme, tutte con gli stessi “problemi”, e SAI che il tuo bimbo è normalissimo. Che il latte è abbastanza e se piange è solo perché sta imparando a vivere, che se si sveglia di notte a mangiare dodici volte è normale e non è affamato. Frequentarlo da prima mi ha aiutato ad arrivare ai “problemi” sapendo già che ci sarebbero stati, quindi senza preoccuparmi.
Mio marito è una persona molto molto ansiosa, ma vedendomi sicura e tranquilla mi ha seguito e supportato. Idem i nonni paterni, mentre i miei genitori sono di animo abbastanza placido come me, quindi a cavallo!
Per causa di forza maggiore sono dovuta rientrare al lavoro ai 3 mesi della bimba. Sapendolo in anticipo, anche qua con i consigli del gruppo di allattamento, ho comprato un tiralatte ed ho cominciato a tirarlo in anticipo, poco per volta, prendendo pratica e preparando il seno a produrne “in eccesso” la mattina per poter lasciare il tirato, oltre che accatastando qualche busta di congelato.
Risultato? Allattamento proseguito senza problemi, nonostante la piccoletta all’inizio fosse MOLTO IMBRONCIATA (eufemismo) dell’avere il biberon al posto della tetta, e continuo ancora ora a donare il latte tirato in eccesso alla Banca del Latte. Nel periodo di massime poppate arrivavo a tirare 250/300 ml di latte nella pausa pranzo al lavoro.
Non voglio dire che sia facile, che sia la scelta perfetta (anzi!), che tutte possono rientrare al lavoro ed allattare ma… E’ fattibile.
E se si deve tornare al lavoro, non sentirsi forzati a svezzare il bimbo troppo presto o passare all’artificiale per partito preso.
Già dai primissimi mesi avevo frequentato incontri sull’autosvezzamento e mi ero documentata in giro (anche su questo sito), e quindi ho semplicemente preso l’abitudine di avere la bimba a tavola con noi. Prima sdraiata sul tavolo (molto divertente per lei!) e dopo seduta al seggiolone.
A 5 mesi, che stava già seduta da sola senza problemi, ha cominciato a smanacciare verso quello che avevamo nel piatto e le abbiamo messo a disposizione quello che avevamo noi. E se le prime volte ha solo spacioccato, le successive si è messa proprio a mangiare, e quindi così abbiamo proseguito con naturalezza a richiesta. Senza dosi, senza imposizioni, senza calcolare niente.
La pediatra al controllo periodico mi ha detto, testualmente
“già assaggia? Sarebbe un po’ presto, ma se fa da sola va bene così. Le dia quello che mangiate voi e se mangia di tutto è perfetto”.
E queste sono state le sole indicazioni ricevute, cosa di cui ringrazio infinitamente!
I nonni (sopratutto paterni) all’inizio erano un po’ ansiosi per i pezzi interi. Quindi ho attuato la filosofia placida del “fate quello che vi sentite, l’unica regola è di non forzarla”. Io davo i pezzi, loro no, poi nel giro di un mese (che G. diventava più competente e loro vedevano che non si soffocava) si sono convertiti.
Nel video in alto trovate “documentata” la progressione.
Come dicevo, a 5 mesi assaggi. Si può vedere uno zucchino (con papà preoccupato di sottofondo), una pera, con anche la versione con riflesso dimostrativo per i nonni, biscotto, agnolotto al salmone e poi le prime sperimentazioni con le posate, cucchiano e zucca. Le posate all’inizio le voleva comunque e sempre afferrare lei, e la lasciavo fare.
Verso i 6 mesi è diventata sempre più capace sia con le posate (forchettina e cucchiaino. Ho visto che con quelli da bimbi che mi hanno regalato ha più difficoltà ed in genere uso posatine da dolce di metallo) sia con le mani.
Verso i 7/8 mesi ha deciso che se la imbocchiamo mangia di più e quindi ha smesso di pretendere la posata, allarga le braccia e la bocca con entusiasmo ed aspetta le cibarie. Oppure mangia con le mani.
In genere le lascio anche una posata con cui sperimentare, ma per il momento non ha ancora imparato a riempirla e dopo un po’ la usa come martello
In tutto questo non ho MAI preparato qualcosa apposta per lei, e neppure ho ordinato al ristorante a parte. Mangia dal nostro piatto, che sia tajin di pollo, pizza, ravioli al vapore, risotto al radicchio, ecc…
Non ho mai contato e pesato quanto mangiava, le do finché ne ha voglia, quando non ne vuole più, a posto. Propongo quello che c’è sul tavolo e basta senza fare la conta dei grammi di verdura, frutta e carne. Ci sono stati giorni dove ha mangiato praticamente quanto me, giorni che ha smangiucchiato poco, giorni che ha voluto solo la tetta, ed ho lasciato fare. Ed il risultato è che quando è ora di mangiare, lei si allunga e chiede e mangia con gusto qualsiasi cosa.
Non mi sono mai fatta ansie su cibi vietati, le do anche già i dolci senza preoccuparmi del TEMIBILE zucchero, perché comunque non ne mangiamo così tanti noi stessi e quindi se per una volta c’è la torta, non vedo perché rifiutargliela!
Tra l’altro all’inizio tendeva a non mangiare molto in giro e di più a casa, troppe distrazioni. E palesemente non capiva che la pappa riempiva la pancia come il latte, visto che poppava PRIMA E DOPO… Ed a dire la verità lo fa ancora anche ora
Anche se a giudicare di quanto latte tiro ora, un po’ meno, evidentemente ha ridotto la quantità di latte ciucciato.
In conclusione, ora ha quasi 9 mesi, cresce che è una meraviglia, mangia che è una gioia. È sanissima (ha fatto la sesta malattia perché sta sempre in mezzo ad altri bimbi, ma per il resto del tempo non un problema su pancia, orecchie, polmoni, dentini, screpolature, insonnia… Nulla), energica da spavento (gattona, si alza in piedi, gioca, nuota in piscina, parlotta…) e la tavola non è mai stata una battaglia, esattamente come l’allattamento.
Dato che in un video chiedi “Come fare per convertire qualcuno all’autosvezzamento?” e rispondi che il metodo migliore è dare l’esempio… Io sto facendo esattamente così. Non dico niente, porto la mia bimba ovunque a mangiare e le do in mano quello che mangio io. Ho una bella serie di foto e video nel telefono da mostrare a chi mi chiede, dove mangia da sola a pezzettoni pesche, zucchine, pizza, pasta… Dai primi mesi. E devo dire che l’esempio funziona, ci sono mamme dei gruppi che frequento che timidamente si sono azzardate a provare ad imitarmi. L’altra sera ad una serata con buffet, diverse persone (nonni perlopiù!) si sono avvicinate a chiedere se mangiava proprio tutto, ed i commenti sono stati entusiasti dal “si vede che è una bimba felice!” al “Devo dirlo a mia figlia, che ha il pediatra che le da solo pappette!” e via dicendo e discorrendo.
Anche quelli che all’inizio erano un po’ scettici, dopo 4 mesi che proseguo su questa strada con il sorriso di entrambe ed i risultati palesi, si stanno ricredendo. Magari non tutti si azzardano ancora a fare lo stesso con i propri bimbi, ma c’è chi ha cambiato strada e chi la consiglia e ci usa come dimostrazione per chi è contrario.
Noi e G. siamo l’esempio vivente di come con un minimo di supporto intorno (ovvero, nessuno che ti metta ansia e qualche consiglio utile!) si può avere un bellissimo rapporto con la pappa dal primo giorno di vita a proseguire!
In conclusione quindi, grazie per questo sito, per lo sprone, per le argomentazioni ben fatte con cui possiamo rispondere a chi ci chiede, per gli esempi e tutto quanto.
Spero che siano sempre di più le mamme ed i papà che possano crescere bimbi “in discesa” come sto facendo io!
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E questa era la parte che avevo mandato al sito, al momento quasi 11 mesi, ha smesso di prendere il mio latte dal biberon quando non ci sono, con i nonni ed al nido (mezza giornata dove fa merenda) mangia quello che c'è in quantità variabili (se sta bene è generalmente una mangiona, ha fatto però una settimana con tosse e raffreddore dove ha mangiato pochissimo, quasi solo latte).
Ho smesso quindi di tirarmi il latte, mercoledì parte l'ultima donazione, ma quando sono io presente il seno lo prende eccome, ancora adesso prima e dopo il pasto. Ieri sera ad esempio a cena fuori, ha preso il seno che io chiamo amichevolmente Aperitetta
, si è mangiata più o meno un quarto di pizza e poi tetta-dolce che ci sta sempre bene.
Ancora adesso a questo riguardo non mi faccio quindi problemi, se vuole il seno, glielo do senza crucciarmi che "tra poco si mangia" anche perché oramai è palese che non si riempie più solo con quello, e se non arriva la cena/pranzo/merenda "veri" ha fame e lo fa capire!
Le posate ancora non le usa se non come martello, anche se prova ad imitarci di solito spiaccicando le cose con il manico, è però molto competente con le mani (oramai padroneggia la presa a pinza e tra le cose preferite pesca i legumi dal piatto con grande gioia) e se c'è qualcosa che necessita per forza delle posate apprezza di essere imboccata lanciandosi sul cucchiaino o forchetta a bocca aperta.
Se devo trovare qualcosa di negativo, ha la pessima abitudine di lanciare via il cibo dal piatto quando non ne ha più voglia.
Ho rimediato mettendole sempre e solo pochissime porzioni alla volta, tre-quattro pezzetti, un paio di cucchiaiate, ecc... Così mal che vada ne lancia poca. E quando lo fa, smetto di dargliene istantaneamente dicendo con calma "se non ne vuoi più, lo lasciamo lì, non devi buttarlo" o qualcosa del genere. Confido che smetterà! Sta anche piano piano imparando a comunicare che non ne vuole più, agitando ad esempio una mano, e provando ad imitare il mio "basta?" con cui le domando ogni volta se ha finito o meno.
Cercando sempre punti negativi (ma solo come esercizio, non potrei essere più felice della mia scelta) è molto impaziente. Se la metto a tavola ho quel minuto e mezzo di tempo perché si inizi a mangiare, poi si scoccia. Quando ha finito di mangiare, ci sono cinque/dieci minuti di buono, poi ci si deve alzare che si è scocciata.
Però è anche una tempistica normale per l'età. A casa non è un problema, la metto in tavola quando è pronto e quando ha finito la porto a lavare le mani e denti e la metto a terra a giocare anche se noi non abbiamo finito e proseguiamo senza di lei.
In giro cerco di fare lo stesso, la tengo a giocare fuori dal seggiolone fino a quando non arriva da mangiare e quando ha finito se non c'è spazio o modo di metterla a giocare a terra, la cerco di intrattenere con qualche giochino fino a quando non ho finito e poi mi alzo con lei.
Insomma, piccoli crucci risolvibili ed una grande gioia e soddisfazione con questa strada!
RE: L'esempio Positivo -
Rotolina - 15-07-2019
Proseguo con gli aggiornamenti, piano piano si avanza.
14 mesi compiuti, la tetta c'è sempre se sono a casa, mentre niente latte se non ci sono (nel senso di biberon. Poi ogni tanto quando prendiamo il caffè lei pretende la sua tazzina con un dito di latte dentro. Non ne beve però più di così, è più per gioco credo).
Mangia ancora tutto, mangia quantità molto variabili, da porzioni quasi da adulti ad anche niente a volte, ma non me ne cruccio.
Ieri ad un matrimonio ha fatto pranzo con il buffet di antipasti, tra frittatine, tartine, pizzette, ecc... Poi ha mangiato mezzo piatto di prosciutto, ha voluto la tetta e si è addormentata.
Quando si è svegliata ha fatto merenda con la cernia al forno che va sempre bene, ha giocato e cena con il buffet di frutta.
Ok, non proprio una giornata di pasti bilanciati, ma neppure per noi, quando è festa lo è per tutti!
Sul "comportamento a tavola" siamo sempre più o meno tra alti e bassi, le posate più o meno le usa, con la forchetta fa morire dal ridere perché si impegna e ci mette minuti ad inforchettare qualcosa, poi... Lo toglie e lo mette in bocca con le mani XD
Ci sono state giornate che ha voluto solo farsi imboccare e anche giornate solo imboccare da papà o dalla nonna, ma se non ci sono problemi per qualche motivo, la assecondo sempre.
Sta piano piano smettendo con il lancio a fine pasto, perlomeno dice "atta" ed agita la mano e mi da tempo di toglierle da davanti quello che non vuole più.
Insomma... Tutto bene!