RE: latte materno e allattamento a richiesta -
LottaCate - 19-07-2010
(17-07-2010, 08:15 08)begolo giuliana Ha scritto: Ovviamente la conclusione di mia suocera è stata di dargli un bel biberon con farina la sera così prende il ritmo giusto,ma di darle retta non ho nessuna intenzione![/align]
Brava!!!!
Sui testi sull'allattamento mi sembra (oddio ma la mia memoria che fine ha fatto???
) che ci siano dei suggerimenti per provare ad allungare le poppate notturne senza interferire con la "richiesta" del bambino.
Se non hai alcun testo fammelo sapere, provo a sbirciare sui miei se c'è qualcosa...e te lo faccio sapere.
RE: latte materno e allattamento a richiesta -
mamitta - 30-05-2011
Mi sono letta questa vostra discussione, le vostre storie mi hanno toccato...e io che pensavo di aver avuto mesi duri! Invece sono stata davvero fortunata, giuggino si è attaccato quasi subito bene (dal 2 giorno in ospedale, prima ha dormito un sacco per recuperare le fatiche del travaglio) e ora che lo conosco da 6 mesi capisco anche meglio perché, lui è coccolone e volitivo, quindi doppiamente desideroso di latte e tette di mamma che ciuccia ancora avidamente adesso...ho avuto principi di ragadi, ingorghi 2 volte nei due scatti di crescita (il 1 e il 3 mese circa) con febbre a 39, suocera ansiogena i primi giorni, nessun aiuto dall'ospedale che si vantava di promuovere l'allattamento ma mi ha abbandonato a me stessa appena dimessa, senza montata e con il calo in atto...ma nulla di questo è paragonabile con le vostre storie...
Quoto però chi dice che (come al solito) bisogna informarsi bene prima, così si può "lottare" contro tutte le informazioni sbagliate che ti diranno parenti, pediatri, vicini, estranei...internet a me ha aiutato in questo, siti che promuovono allattamento materno, forum...però che fatica!
RE: latte materno e allattamento a richiesta -
ERiCa - 01-06-2011
leggendovi capisco che mi è andata veramente di culo
a parte la preparazione avuta al corso preparto (molto diligentemente penso di essere stata l'unica a prendermi gli appunti, ma io sono fatta così, e comunque mi sono serviti perchè, dimessa dall'ospedale me li sono andata a rileggere per allattare decentemente) non ho avuto alcun altro aiuto
mia mamma e mia suocera per un motivo o per un altro avevano usato l.a. fin da subito quindi la più esperta in famiglia ero io
cesareo (anestesia spinale) dopo 24 ore di travaglio e bimbo attaccato dopo un tot di tempo che non so quantificare perchè appurato che era nato e vistolo mi sono addormentata, forse 2 ore
primi 3 giorni bimbo al nido portato alle 8, alle 11, alle 14, alle 17, alle 20 e alle 23 per ciucciatine simboliche (sicuramente poi gli davano l'agginta di l.a. a volte dormiva tutto il tempo che era con me)... mi ricordo che mi sentivo come una fidanzata trepidante all'appuntamento col morosino prima che lui arrivasse
quarto giorno rooming-in in cui mi è venuto il baby-blues
eppure nè una ragade nè un ingorgo
e nel giro di un mese abbiamo abbandonato totalmente le aggiunte
allattamento a richiesta e bimbo che chiedeva circa ogni 3 ore e per 9 minuti ogni seno (20 min in tutto, compresi i ruttini)
abbiamo avuto problemi col RGE ma li abbiamo alleviati pur mantenendo il latte materno e adesso direi che con la dieta che prevede anche solidi si sono quasi del tutto risolti
andiamo ancora di tetta selvaggia, nonostante mangi come noi
RE: latte materno e allattamento a richiesta -
Linda Eva - 14-06-2011
ciao, rientro dopo un po' di tempo, ma ho letto le vostre storie e mi butto nel mezzo.
Sono d'accordo con Rosannalib, se alcune di voi fossero state meglio consigliate, forse quelle storie di allattamento sarebbero andate diversamente.
Anche io fra 4 e 5 mese del primo ho avuto il dubbio dal suo comportamento di non avere più latte o che non gli bastasse:
-non prendeva peso
-si innervosiva e staccava durante la poppata
-provavo a tirarlo cpn il tiralatte e ne usciva una quantità irrisoria
-non sentivo mai il seno "pieno"
-si attaccava un po' meglio la notte, ma credevo fosse più una coccola
...insomma, ho iniziato ad avere paura di non nutrirlo e tirando avanti fino a 5 mesi e mezzo, ho iniziato a svezzarlo visto che non voleva biberòn.
Col secondo stava per riaccadere, stessi "sintomi", ma, fra 3 anni di Uppa e reminescenze Piermariniane, ho avuto lo sprone a cercare e trovare i BUONI CONSIGLI che mi erano mancati al primo.
Riacquistando la giusta fiducia nella natura mia e del mio bambino, al 5 mese l'allattamento é ripreso meglio di prima, e dura ancora come non avrei mai creduto!
Mi sento di dire qualcuno di quei buoni consigli che mi hanno sbloccata dall'empasse.
-Fra i 3-4 tutti i bambini allattati al seno subiscono un temporaneo calo o non crescita del peso, credo c'entri anche lo sviluppo del cervello
-spesso accade che poi aumenti anche il loro appetito, ma che sia necessario qualche giorno perche il seno torni a "registrarsi" sui nuovi ritmi e quantità, tempo nel quale ci vorrebbe più pazienza dal momento che il bimbo popperà molto più spesso per un po' di tempo, con la sensazione da entrambe le parti che lo faccia a vuoto (chiamasi in realtà semplicemente "stimolazione del seno", quello che serve!) con conseguenti probabili gesti di stizza del poppatore e scoraggiamento della mamma.
-il seno, ammesso che prima di partire l'allattamento, si sia mai verificata la montata lattea, (che se l'allattam' si avvia subito bene è probabile non avvenga mai con le caratteristiche classiche) potrebbe sembrare vuoto solo perchè il latte si forma durante la stimolazione e non restano mai residui se si raggiunge perfetto ritmo madre/figlio
-il cucciolo succhia con più forza e per questo le poppate durano meno, non vuol dire mangi meno. Ma qualche volta esagera e può infastidirlo qualche getto troppo forte, per es.
-fare prove con il tiralatte non funziona per tutte le mamme per ragioni soprattutto psico-ormonali.
-la notte siamo più rilassate e anche i bimbi, ormai curiosi come scimmiette, si dedicano al loro compito senza distrazioni.
Che l'allattamento e svezzamento a richiesta, insieme, rendono molto più dolce e graduale il distacco "fisico" mamma-figlio.
RE: latte materno e allattamento a richiesta -
mamitta - 14-06-2011
(14-06-2011, 03:51 03)Linda Eva Ha scritto: ciao, rientro dopo un po' di tempo, ma ho letto le vostre storie e mi butto nel mezzo.
Sono d'accordo con Rosannalib, se alcune di voi fossero state meglio consigliate, forse quelle storie di allattamento sarebbero andate diversamente.
Anche io fra 4 e 5 mese del primo ho avuto il dubbio dal suo comportamento di non avere più latte o che non gli bastasse:
-non prendeva peso
-si innervosiva e staccava durante la poppata
-provavo a tirarlo cpn il tiralatte e ne usciva una quantità irrisoria
-non sentivo mai il seno "pieno"
-si attaccava un po' meglio la notte, ma credevo fosse più una coccola
...insomma, ho iniziato ad avere paura di non nutrirlo e tirando avanti fino a 5 mesi e mezzo, ho iniziato a svezzarlo visto che non voleva biberòn.
Col secondo stava per riaccadere, stessi "sintomi", ma, fra 3 anni di Uppa e reminescenze Piermariniane, ho avuto lo sprone a cercare e trovare i BUONI CONSIGLI che mi erano mancati al primo.
Riacquistando la giusta fiducia nella natura mia e del mio bambino, al 5 mese l'allattamento é ripreso meglio di prima, e dura ancora come non avrei mai creduto!
Mi sento di dire qualcuno di quei buoni consigli che mi hanno sbloccata dall'empasse.
-Fra i 3-4 tutti i bambini allattati al seno subiscono un temporaneo calo o non crescita del peso, credo c'entri anche lo sviluppo del cervello
-spesso accade che poi aumenti anche il loro appetito, ma che sia necessario qualche giorno perche il seno torni a "registrarsi" sui nuovi ritmi e quantità, tempo nel quale ci vorrebbe più pazienza dal momento che il bimbo popperà molto più spesso per un po' di tempo, con la sensazione da entrambe le parti che lo faccia a vuoto (chiamasi in realtà semplicemente "stimolazione del seno", quello che serve!) con conseguenti probabili gesti di stizza del poppatore e scoraggiamento della mamma.
-il seno, ammesso che prima di partire l'allattamento, si sia mai verificata la montata lattea, (che se l'allattam' si avvia subito bene è probabile non avvenga mai con le caratteristiche classiche) potrebbe sembrare vuoto solo perchè il latte si forma durante la stimolazione e non restano mai residui se si raggiunge perfetto ritmo madre/figlio
-il cucciolo succhia con più forza e per questo le poppate durano meno, non vuol dire mangi meno. Ma qualche volta esagera e può infastidirlo qualche getto troppo forte, per es.
-fare prove con il tiralatte non funziona per tutte le mamme per ragioni soprattutto psico-ormonali.
-la notte siamo più rilassate e anche i bimbi, ormai curiosi come scimmiette, si dedicano al loro compito senza distrazioni.
Che l'allattamento e svezzamento a richiesta, insieme, rendono molto più dolce e graduale il distacco "fisico" mamma-figlio.
Quoto al 100%!
Tra l'altro lo scatto di crescita del 3 mese spesso coincide con il rientro al lavoro, con aumento dello stress e cambio orari...quindi è facile credere erroneamente di non avere abbastanza latte!
La classica montata lattea, con seni dolenti e duri, in realtà era spesso causata dall'aspettare le fatidiche 3 ore in ospedale mentre i neonati erano al nido. Ora col rooming-in e la possibilità di attaccarli a richiesta e frequentemente non si verifica quasi più ... peccato che molte ostetriche ancora non lo sappiano
RE: latte materno e allattamento a richiesta -
cancy - 17-06-2011
(14-06-2011, 12:15 12)mamitta Ha scritto: La classica montata lattea, con seni dolenti e duri, in realtà era spesso causata dall'aspettare le fatidiche 3 ore in ospedale mentre i neonati erano al nido. Ora col rooming-in e la possibilità di attaccarli a richiesta e frequentemente non si verifica quasi più ... peccato che molte ostetriche ancora non lo sappiano
Qui mi sento di dire il contrario.Ho allattato da subito e a richiesta col rooming-in H24 e in terza giornata ho avuto la montata lattea in senso classico,cioè avete presente quando il latte bolle e viene su?Uguale!
Mi si è gonfiato il seno e alla fine andavo in giro in reparto con la camicia da notte aperta!Il fatto che fosse duro l'ho risolto con gli impacchi caldi in primis e poi abbiamo convenuto con il personale del nido che probabilmente,essendo io molto tettona alcuni settori del seno non venivano efficacemente drenati.Questo l'ho risolto cambiando spesso posizione per allattare.Non ho avuto febbre nè altri malesseri classici.Il bimbo fa oggi 11 mesi e ciuccia ancora 7-8 volte più i pasti e le merende normali.Ma credo che con il tanto che si muove bruci intorno alle 3000 calorie!
RE: latte materno e allattamento a richiesta -
Linda Eva - 19-06-2011
(17-06-2011, 01:18 01)cancy Ha scritto: (14-06-2011, 12:15 12)mamitta Ha scritto: La classica montata lattea, con seni dolenti e duri, in realtà era spesso causata dall'aspettare le fatidiche 3 ore in ospedale mentre i neonati erano al nido. Ora col rooming-in e la possibilità di attaccarli a richiesta e frequentemente non si verifica quasi più ... peccato che molte ostetriche ancora non lo sappiano
Qui mi sento di dire il contrario.Ho allattato da subito e a richiesta col rooming-in H24 e in terza giornata ho avuto la montata lattea in senso classico,cioè avete presente quando il latte bolle e viene su?Uguale!
Mi si è gonfiato il seno e alla fine andavo in giro in reparto con la camicia da notte aperta!Il fatto che fosse duro l'ho risolto con gli impacchi caldi in primis e poi abbiamo convenuto con il personale del nido che probabilmente,essendo io molto tettona alcuni settori del seno non venivano efficacemente drenati.Questo l'ho risolto cambiando spesso posizione per allattare.Non ho avuto febbre nè altri malesseri classici.
Mi vengono in mente alcune osservazioni su questo argomento.
Per prima cosa l,"indurimento" del seno con sensazione di gonfiore, fuoriuscita di latte ecc... Mi risulta che dipendano da un ristagno di latte stimolato, ma non consumato nei dotti cosa che non indica di per sé più abbondanza di latte rispetto a chi o a quando non se ne soffra, ma solo una sovraproduzione rispetto alla reale necessità di quel bambino in quel determinato momento.
Quando questa condizione non si verifica, al contrario, non significa come ancora molti credono e inducono a pensare ignare madri, che ci sia poco latte, ma semplicemente che la coppia madre/figlio sia entrata in una tale sintonia che il bambino abbia stimolato la produzione di latte strettamente necessaria al suo momentaneo fabbisogno con conseguente corretto svuotamento dei dotti stimolati e il mantenimento di uno stato di morbidezza del seno piacevole che dovrebbe essere auspicata, mentre viene spesso erroneamente temuta.
Ma a questo punto distinguerei fra la cosidetta "montata lattea" e tutti gli altri casi in cui si verifichi ad allattamento avviato.
Quello che dice Mamitta può essere una delle cause se c'è stata almeno un buon inizio, ma è più facile succeda a casa, appunto perchè solo la suzione i nepermette la produzione di latte e solo ad allattamento partito può accumularsi del latte dalla poppata precedente, invece, all'inizio, succede più facilmente il contrario. Infatti spesso aspettare le 3 ore non consente sufficiente stimolazione del seno, se il bambino non succhia intensamente alla prima o prime poppate (perché stanco, perché per lui troppo presto, perché nutrito con bibe per troppa premura, per ignoranza o peggio colpevolmente e subdolamente al nido ecc...) e troppo spesso questo aspettare con tutto ciò che comporta ritarda, ostacola o addirittura impedisce l'avvio dell'allattamento.
Ma un'altra causa, ora con il rooming-in più frequente, può essere proprio il fatto, giusto e necessario, di poter attaccare al seno il bambino tutte le volte e il tempo che vuole. Anche, e per forza all'inizio, il "ciucciare a vuoto" tanto temuto dalle mie puericultrici, che è l'unico modo per far iniziare con il piede giusto l'allattamento, talvolta può causare montata lattea fastidiosa perchè quando il latte comincia a fluire potrebbe accadere che il bambino, pur avendo stimolato bene la produzione, poi si sazi con una quantità minore di quella richiamata.
In quello iniziale come in tutti gli altri casi, in cui avviene un temporaneo sfasamento dei ritmi per scatti o normali cali di crescita e di fame, o quando costretti a saltare una poppata per qualche motivo, a questo punto, finché non si arriverà ad un adeguamento reciproco dei ritmi, entra in gioco il fattore alternanza e quello "posizione".
Prima di tutto alternare solo se e quando vuole il bambino come regola di massima e senza minutaggio prestabilito, ma in questo specifico caso conviene attaccarlo al seno dolorante finché non si sgonfia e se premono entrambi appena drenato quel latte in eccesso passarlo all'altro seno per lo stesso motivo, o continuare con quello per proseguire la poppata in modo tranquillo. Cambiare la posizione è utile per agevolare questa operazione e far "riposare" i dotti sovraaffaticati.
A volte anche applicazioni calde e lievi massaggi possono agevolare ed evitare rischio masriti ecc...
Insomma mantenere il seno morbido e non gonfio, non pieno di latte in eccesso, che a volte fuoriesce dai dotti e "infiamma" letteralmente con rischio di infezione, è solo POSITIVO e indica un buon ed equilibrato allattamento.
Con il secondo non ho avuto la classica montata anche se ogni tanto si sono verificati quegli "sfasamenti" come a tuutte accade e presto risolti, l'ultima volta sett fa, ero andata al lavoro di corsa senza allattarlo al mattino e alle 11 ero in crisi da mongolfiera ed ha quasi 1 anno!
RE: latte materno e allattamento a richiesta -
chinasky - 01-07-2011
allattamento a richiesta...l'ho fatto con entrambi i figli e del resto non vedo alternative!
come si fa ad allattare non a richiesta???
si lascia piangere?
il primo figlio aveva sempre fame...così fame che i primi giorni dovevo dare l'aggiunta...a richiesta pure quella! avrei dovuto aspettare 3 ore, ma lui dopo un'ora quando andava bene, aveva fame, che faccio??? gliene do ovviamente
grazie a questa richiesta l'allattamento misto è durato pochi giorni perchè poi attaccandosi di continuo ha fatto arrivare fiumi di latte, che bastavano perfino per lui
ho allattato 19 mesi e poi ho smesso solo perchè la prolattina alta ostacolava il concepimento di un secondo figlio
col secondo è andata diversamente...ha sempre amato poco il latte! la richiesta è decisamente scarsa...ma anche qui non vedo alternative
non sono mai riuscita a far mangiare di meno il primo e di più il secondo!!!
RE: latte materno e allattamento a richiesta -
erreabi - 10-07-2011
Ho letto il 3d tutto d'un fiato e mi è venuta voglia di raccontarvi anche la mia storia, perchè credo sia esemplare di come un allattamento possa essere fatto fallire senza motivo ma possa anche essere salvato se la mamma ha la giusta consapevolezza e determinazione e sufficiente supporto...
Questa storia inizia la tarda mattinata di sabato 29 gennaio, finalmente tra poco andremo a casa!
Sono contenta: Anna si attacca e ieri sera ha preso 5 g di colostro, considerando che è nata da 48h scarse e quanto poco abbiamo potuto stare abbracciate mi sembra un ottimo risultato. Nel dubbio, visto l'andazzo in Ospedale e il non-supporto offerto, già ieri ho contattato Ivana, l'ostetrica del corso preparto, che offre supporto all'allattamento e abbiamo preso appuntamento già per martedì... ancora non lo so, ma quella telefonata fatta nel primo giorno di vita di mia figlia ci salverà
Andiamo a parlare con la pediatra, che ci dice che dobbiamo assolutamente partire con le aggiunte.
Mi sento crollare il mondo addosso: perchè? Anna ha avuto un calo minimo (5%), è serena e vispa, non ha nemmeno una vaga sfumatura di giallino, sta benissimo, perchè???
La tipa sorride paternalisticamente e con pazienza mi spiega che dato che non ho ancora avuto la montata non ci sono alternative.
Io:"Ma ha perso così poco... non possiamo darci tempo fino al controllo di martedi? Mancano solo 3 giorni, magari la montata mi arriva..."
Lei:"senza aggiunta la bambina perderà altri 100 g al giorno e martedi la dovrò ricoverare per nutrirla con le flebo, e le verrà l'ittero che come sa può causare gravi danni cerebrali" (vi giuro che ci ha detto proprio così )
Io: "Ma così la montata non mi arriverà mai, se la attacco ogni 3 ore come succederà se le do l'aggiunta il seno non sarà stimolato a sufficienza"
Lei: "Attaccarla più spesso le farebbe solo venire le ragadi, e allora sì che dovrebbe interrompere l'allattamento (ah si???), il seno impiega ore per ricostituire il latte, quindi se l'attacca prima semplicemente la bimba non troverà nulla. Lei invece la deve attaccare 5 minuti per parte,di più no, che è inutile e diseducativo, e poi propone l'aggiunta”
Non insisto oltre, ormai è chiaro che ho a che fare con un’analfabeta dell’allattamento, mentre torniamo in camera dico ad Ale: “Io aggiunte non gliene do”. Ma lui non è d’accordo, le parole della tipa l’hanno terrorizzato (chissà come mai…) e ne ho la dimensione appena arrivati in camera: io gli parlo ma lui non mi ascolta, si china sulla culla di Anna, la abbraccia (si, la culla con Anna dentro) e sta lì alcuni minuti… Poi mi dice che non metterà a rischio la salute di nostra figlia per niente al mondo, e che se il medico dice così, così lui vuole fare, perché le mie “teorie” saranno anche suffragate dall’OMS, ma la tipa è un medico e sta parlando di nostra figlia, non di un generico neonato.
Non può finire così: senza il supporto di Ale non ce la faremo mai, ma se non trovo una soluzione il nostro allattamento è già finito.
Torno dalla tipa, voglio vederci chiaro. Le chiedo di nuovo spiegazioni, come mai ci ordina l’aggiunta con un calo così limitato? Lei mi risponde che il calo così limitato è dovuto al fatto che l’aggiunta è stata già data. Mi ri-crolla il mondo addosso: avevo chiesto di non dare nulla, come mai è stata presa questa decisione senza nemmeno informarmi? Lei sale in cattedra e mi dice che io non sono un medico e l’ospedale deve pensare al bene dei bambini, e che di fronte ad un bambino che urla dalla fame come potevano non dargli nulla? Non faccio in tempo a dirle che avevo chiesto che mi fosse portata ogni volta che piangeva che un’ostetrica si avvicina e le dice: “Dottoressa, in realtà a questa bimba non sono state date aggiunte, l’altra notte era la prima e non ne diamo, e stanotte ha dormito sempre”… Controlliamo sul diario del nido ed in effetti non sono registrate aggiunte (ma a me il dubbio rimane…). Io aggiungo: “Dottoressa, mi sta però descrivendo una bambina che non è la mia: è tranquilla e serena e non piange quasi mai!”
Sapete cosa mi ha risposto? “Ecco, i bambini che hanno fame non piangono!”
Se non ci fosse in ballo la vita di mia figlia, troverei la cosa quasi comica…
Ma ho saputo abbastanza: torno da Ale, gli racconto com’è andata e così anche lui si convince che abbiamo avuto a che fare con una perfetta idiota, che voleva avere ragione a tutti i costi e che (soprattutto) non aveva idea di chi fosse la bimba di cui stava parlando.
Decidiamo di tenere sotto controllo il peso e di dare le aggiutne non ad ogni pasto ma solo se vedremo che resta con la fame e/o se perderà troppo.
Purtroppo però l’ansia per quello che ci è stato detto rimane, Anna la percepisce e inizia ad avere difficoltà ad attaccarsi. Domenica il latte arriva ma la bimba non ne beneficia quasi per nulla, non riesce a prendere in bocca il seno, si arrabbia tantissimo e poi crolla esausta… è una pena, e decidiamo in 2 occasioni di darle un po’ di latte artificiale (ma con la siringa e facendole ciucciare il mio mignolo, come suggerito ne “L’Arte dell’Allattamento Materno”). Sono giorni di lacrime e angoscia
iamo d’accordo per fortuna, riusciamo a prendere insieme tutte le decisioni, e Ale
non mi fa mai mancare il suo sostegno, lasciando sempre a me l'ltima parola.
Lunedi Ale va ad affittare un tiralatte e io inizio a tirarmelo, almeno le daremo il mio… piano piano la situazione sembra migliorare: dopo tanti tentativi e pianti e urla disperate Anna riesce ad attaccarsi, anche se a fatica e per poco tempo, ma è un inizio, e sembra non restare con la fame, i pannolini sporcati sono più o meno quelli regolamentari… il peso, dopo un calo iniziale, sembra tenere abbastanza.
Martedi mattina nuovo controllo in ospedale: la bimba è uno splendore, colorito bellissimo (lo esclama l’ostetrica appena la vede), tono muscolare ok, bella vispa, tutto a posto, manca solo il peso… quanto ha detto? La pediatra (un’altra, per fortuna) non vuole crederci, ma i numeri sono impietosi: Anna ha perso il 12% del peso che aveva alla nascita. La bimba sta bene, ci rassicura, ma così non si può andare avanti: DEVE fare 6-7 pasti al giorno da 30 g almeno ciascuno, quindi l’aggiunta non si può evitare. La dottoressa si rende conto che le istruzioni che ci sta dando potrebbero compromettere l’allattamento al seno e capisce, ci assicura, quello che stiamo provando per esserci passata anche lei, qualche anno fa, in quello che fu il Natale più brutto della sua vita (e l’ostetrica le fa eco, anche lei ha a suo tempo dovuto accettare l’amara realtà: “Pensi, signora:un’ostetrica che non può allattare!”).
Le parole delle due gentili signore chissà perché non mi consolano affatto, sono preoccupata per il peso, ma il fatto che Anna stia bene mi conforta, e sono sempre più determinata a non lasciarmi sopraffare dalle nefaste conseguenze del ricovero in un ospedale Nemico dei Bambini.
Mi sento stranamente più serena: prova ne è il fatto che, tornati a casa, Anna si attacca con meno difficoltà del solito. Ale invece è sempre più inquieto, non riusciamo a formulare un piano d’azione condiviso… per fortuna nel pomeriggio dobbiamo vedere Ivana, qundi decidiamo di rimandare tutto a dopo l’incontro.
E Ivana ci salva: innanzi tutto mi presta un DAS per le eventuali aggiunte, poi mi guarda il seno e mi rassicura: il latte c’è, dobbiamo solo far sì che Anna si attacchi, poi la piccoletta si sveglia e decidiamo di fare una prova per capire qual è il problema… ed è presto chiaro che il problema sono io ;-)
…o meglio il mio capezzolo largo e poco sporgente, al punto che la micro boccuccia di Anna non sempre riesce a fare presa: Ivana tira fuori da un cassetto un pacchetto di paracapezzoli mam, che proviamo subito… Anna si attacca all’istante e non si stacca più per i 90 minuti successivi, a parte un paio di cambi tetta che le imponiamo per ovvi motivi
Torniamo a casa molto alleggeriti: se fosse necessario non avrei niente in contrario a dare aggiunte ora che ho il DAS, ma se continua ad attaccarsi così probabilmente non servirà, e anche Ale concorda su questo.
E infatti, Anna prenderà 10 g quel giorno e il successivo, 30 giovedi e venerdi e addirittura 60 sabato… e il venerdi successivo, esattamente a 15gg dalla nascita, avrà recuperato TUUTTO il calo…solo col mio latte.
Questo è stato l’inizio, sembrava la fine, poi ci sono state un po' di ragadi, qualche ingorgo, tutte cose superate comunque, grazie alla nostra determinazione, al supporto ricevuto… e ai 2 mesi di riposo forzato pre-parto, che mi hanno consentito di “farmi una cultura” sull’argomento, e di fare la differenza…
PS. dopo circa 2 mesi abbiamo finalmente salutato anche i paracapezzoli
RE: latte materno e allattamento a richiesta -
catelover - 10-07-2011
(10-07-2011, 11:57 11)erreabi Ha scritto: Lei:"senza aggiunta la bambina perderà altri 100 g al giorno e martedi la dovrò ricoverare per nutrirla con le flebo, e le verrà l'ittero che come sa può causare gravi danni cerebrali" (vi giuro che ci ha detto proprio così )
Io: "Ma così la montata non mi arriverà mai, se la attacco ogni 3 ore come succederà se le do l'aggiunta il seno non sarà stimolato a sufficienza"
Lei: "Attaccarla più spesso le farebbe solo venire le ragadi, e allora sì che dovrebbe interrompere l'allattamento (ah si???), il seno impiega ore per ricostituire il latte, quindi se l'attacca prima semplicemente la bimba non troverà nulla. Lei invece la deve attaccare 5 minuti per parte,di più no, che è inutile e diseducativo, e poi propone l'aggiunta”
un concentrato di luoghi comuni e sciocchezze... dovrebbero toglierlela possibilità di terrorizzare così le neo-mamme. Se fossi stata più debole e meno informata, avrebbe compromesso il tuo allattamento