RE: Spasmi affettivi -
StellaLuna - 13-03-2012
Mamma mia ragazze, Alessimdon hai tutta la mia stima perché riesci a mantenere lucidità e forza.
Io mi sento male solo quando la mia carica il pianto... Se dovesse svenire qualcuno dovrebbe soffiare in faccia a me per evitarmi il collasso!
RE: Spasmi affettivi -
alessimdon - 13-03-2012
Anche io non so che farei se svenissero, a me diventano "solo" un po' Bordeaux :-).
RE: Spasmi affettivi -
Eleonora - 14-03-2012
Io non so se quello che racconti equivale alla scena a cui ho assistito io, il mese scorso ... ad un bambino di circa 3 anni gli è stato schiacciato un piede con la seggiola a dondolo, prima si è irrigidito un minuto, tutto, a bocca aperta, come se non respirasse con i muscoli tesi e poi è svenuto per un altro minuto, alla fine si è ripreso e ha pianto un bel pò... io non sapevo potesse succedere, mi è preso un colpo ...lui mi hanno detto (dopo la crisi) che lo ha sempre fatto, da quando è piccolo! Se ti succede così e qualcuno ha il coraggio di dire che è viziato è da internare in psichiatria! Non credo di essermi presa mai uno spavento così, dicono che sono forme innocue di risposta/difesa alle emozioni forti! Mamma mia, non ci posso nenache ripensare! Tutta la mia solidarietà!
RE: Spasmi affettivi -
cancy - 17-03-2012
(14-03-2012, 02:09 02)Eleonora Ha scritto: Se ti succede così e qualcuno ha il coraggio di dire che è viziato è da internare in psichiatria!
O lo tieni una settimana col piede sotto al dondolo e ogni 5 minuti gli fai male!!!
RE: Spasmi affettivi -
giulieee - 17-03-2012
Come va? Novità?
RE: Spasmi affettivi -
Cecilia - 20-03-2012
(17-03-2012, 09:32 21)giulieee Ha scritto: Come va? Novità?
Ehilà, ciao!!
La novità principale è che G. si è assestato su una crisi ogni dieci giorni. Mi sembra un successo, dato che prima era tutti i giorni.
La velocità è cambiata, perché adesso il pianto è ridotto al minimo e immediatamente si lascia cadere (infatti ha anche preso una testata).
Ho notato che la stanchezza peggiora l'intensità della crisi, come - ovviamente, dato che qui tutte siamo sensibili all'argomento - la mia maggiore o minore "contattosità" (dato che sta comunque con me per lo più).
Un'ultima osservazione: il pianto che emette in quei momenti è similissimo al pianto di un neonato di poche settimane...
Spleen, ricordi, memorie?
La strada secondo me è questa...
Ah, dimenticavo! Ho trovato il bellissimo sito di Elena Balsamo: già mi piace un sacco! Troverò il modo di contattarla.
Grazie!
RE: Spasmi affettivi -
giulieee - 20-03-2012
Sono sicura che la tua sensibilità ti aiuterà a trovare la giusta via... Non sapevo che la D.ssa Balsamo avesse anche un sito..ora vado a spulciarlo
RE: Spasmi affettivi -
Cecilia - 24-06-2012
Aggiornamenti per tutte/i gli interessati:
Carissimi mi rimetto qui - complice un po' di tempo - perché ci tengo a darvi gli aggiornamenti sugli "spasmi affettivi" di Giovanni: mi avete confortata e dato le dritte giuste e ora sembriamo essere arrivati a una soluzione.
Dopo un mese di marzo discreto e di aprile buono (solo un paio di episodi), un 1° maggio da urlo con tre crisi di fila violentissime: venerdì, sabato, domenica.
Era da un po' che meditavo di fare questa mossa e lunedì mattina ho preso l'iniziativa, spinta dalla débacle del fine settimana: ho portato Giovanni da un omeopata.
La premessa è che né io né mio marito ci siamo mai curati con l'omeopatia, quindi il nostro approccio era molto "vediamo-se-può-fare-qualcosa-o-diagnosticare-meglio".
Il mio pensiero che continuavo a ripetere era "qui ci serve uno psicologo e qualcuno che mi ascolti per davvero".
L'incontro è stato superiore alle più rosee aspettative e mi dispiace per chi (ho appena letto la "lisata") si è trovato male con l'omeopatia.
Il medico ha osservato Giovanni e gli ha proposto qualche piccola attività libera (gli ha messo davanti delle confezioni di medicinali vuote e l'ha osservato, dicendomi di non intervenire: Giovanni è balzato sulla scrivania e ha lanciato a terra tutte le scatolette).
Poi ha congedato il piccolo e ha fatto con me un lungo colloquio. Alla fine, ha preso la parola per dirmi:
"Rileggiamo la storia di Giovanni alla luce dei fatti che lei mi ha raccontato e delle sue impressioni. Quello che possiamo osservare è che questo bambino lentamente ma inesorabilmente si è fermato: si è fermato nella crescita fisica (peso soprattutto, ma anche dentizione), si è fermato nello sviluppo motorio (ha gattonato a 13 mesi e a 19 mesi non cammina), privilegiando l'aspetto "intellettivo" che invece è piuttosto avanzato (noto per esempio la precisione dei gesti a discapito della forza). Nel frattempo però ha fatto ribollire dentro di sè una rabbia esplosiva che non riesce a dirigere positivamente e gli impedisce perfino di giocare. Questo bambino è furioso e ha un approccio collerico con gli oggetti.
Le faccio i miei complimenti per averlo nonostante le fatiche obiettive, amato al punto da consentirgli un approccio sereno con lei, prima di tutto, ma anche con le altre persone, verso le quali è invece sempre sorridente e fiducioso e infatti ha abbandonato il latte materno da solo e senza traumi (avevamo appena concluso).
Secondo me, Giovanni ha tutte le caratteristiche di un trauma da parto: troppa fatica, troppo tempo incanalato, forzato nel nascere quando ancora non era pronto. E poi, anche se è stato con lei le prime due ore dopo il parto, separato per sei ore nella prima notte. Capisco che lei fosse sfinita, ma lo staff medico avrebbe dovuto obbligarla a tenerlo con sè la prima notte e poi darle il cambio il mattino dopo per consentirle di riposare. Le crisi sono la punta dell'iceberg di queste memorie e scattano tutte le volte che il piccolo si ritrova forzato dentro qualcosa che lo costringe in modo soffocante: passeggino, seggiolino, seggiolone, lettino oppure acqua del bagno che attivano la memoria di quei momenti.
Da un certo punto di vista, è una fortuna che queste manifestazioni ci siano, perché ogni volta si libera da un pezzetto di rabbia. Avrebbe anche potuto chiudersi in se stesso, ma la depressione infantile è difficile da curare. Quindi tutto sommato suo figlio è estroverso, positivo. Tanto è vero che dopo ogni crisi violenta fa un salto evolutivo".
Il medico ha dato una terapia sul lungo periodo che stiamo facendo da un mese e che sta dando degli ottimi frutti: Giovanni è più tranquillo, ma più pronto e sicuro. A 20 mesi, fa dei tentativi sempre più riusciti per camminare e adesso è da 20 giorni circa che siamo a zero crisi.
Il papà ha insistito un po' per fare altri approfondimenti (voleva andare da un epilettologo), ma io ci tengo invece che abbia un'estate serena e voglio vedere i frutti completi di questo approccio.
Abbiamo tolto le barre al Tripp Trapp e adesso seduto sulla sedia senza legacci sta volentierissimo. Il passeggino non lo ama, usiamo un po' il marsupio, un po' lo portiamo in braccio, un po' cerchiamo di convincerlo a farsi trasportare nel passeggino.
Ci resta il problema enorme dell'automobile: proprio sta male e non vuole sapere di stare nel seggiolino, ma neanche in braccio. Settimana scorsa abbiamo tentato una gita al lago con il nonno, ma dopo un quarto d'ora io ero esplosa: ci siamo fatti lasciare a un bar di città e siamo tornati in metropolitana.
Sto pensando di fare installare un eliporto sul tetto della casa...
Pazienza! Comunque io vedo che, piano piano, un nuovo Giovanni che accetta il contatto umano e più trattabile si sta rivelando sotto le ceneri del Giovanni completamente fuori controllo.
Abbraccio tutti voi!
RE: Spasmi affettivi -
giulieee - 25-06-2012
Sono felicissima di leggere queste belle notizie e sono felice che esistano medici di così alta sensibilità, in grado di aiutare veramente i bimbi che vivono cose più grandi di loro! Vedrai che si risolverà anche il problema del seggiolino auto, piano piano.....
Anche noi siamo stati "traumatizzati" dal parto ed effettivamente io non ho mai legato Mario nè mai l'ho costretto in spazi piccoli (ma perchè non piace a me). A parte il seggiolino auto (che comunque - non linciatemi - uso solo per tragitti importanti). Però, non avendolo mai legato altrove e vedendo che in macchina ci leghiamo tutti, lui lo accetta volentirei, anzi me lo chiede lui.
Comunque... forza Giovanni
RE: Spasmi affettivi -
arkadian - 25-06-2012
Ciao Cecilia,
non vorrei buttare acqua sul fuoco (e con buona pace di rossanalib e di altri), ma diciamoci la verità... sei andata dal Mago di Arcella
Esaminiamo quello che dici:
(24-06-2012, 04:06 16)Cecilia Ha scritto: ...
Dopo un mese di marzo discreto e di aprile buono (solo un paio di episodi), un 1° maggio da urlo con tre crisi di fila violentissime: venerdì, sabato, domenica.
Quindi per un paio di mesi tutto più o meno OK e poi tre crisi all'inizio di maggio.
(24-06-2012, 04:06 16)Cecilia Ha scritto: Era da un po' che meditavo di fare questa mossa e lunedì mattina ho preso l'iniziativa, spinta dalla débacle del fine settimana: ho portato Giovanni da un omeopata.
Comprensibile che in momenti di ansia uno si attacchi a tutto.
(24-06-2012, 04:06 16)Cecilia Ha scritto: Il mio pensiero che continuavo a ripetere era "qui ci serve uno psicologo e qualcuno che mi ascolti per davvero".
Questo mi sembra importante... stai cercando uno che ti dia retta.
(24-06-2012, 04:06 16)Cecilia Ha scritto: ...
Il medico ha osservato Giovanni e gli ha proposto qualche piccola attività libera ...
Poi ha congedato il piccolo e ha fatto con me un lungo colloquio. Alla fine, ha preso la parola per dirmi:
"Rileggiamo la storia di Giovanni alla luce dei fatti che lei mi ha raccontato e delle sue impressioni. Quello che possiamo osservare è che questo bambino lentamente ma inesorabilmente si è fermato: si è fermato nella crescita fisica (peso soprattutto, ma anche dentizione), si è fermato nello sviluppo motorio (ha gattonato a 13 mesi e a 19 mesi non cammina), privilegiando l'aspetto "intellettivo" che invece è piuttosto avanzato (noto per esempio la precisione dei gesti a discapito della forza). Nel frattempo però ha fatto ribollire dentro di sè una rabbia esplosiva che non riesce a dirigere positivamente e gli impedisce perfino di giocare. Questo bambino è furioso e ha un approccio collerico con gli oggetti.
Le faccio i miei complimenti per averlo nonostante le fatiche obiettive, amato al punto da consentirgli un approccio sereno con lei, prima di tutto, ma anche con le altre persone, verso le quali è invece sempre sorridente e fiducioso e infatti ha abbandonato il latte materno da solo e senza traumi (avevamo appena concluso).
Perché dica che lo sviluppo "motorio" si sia fermato (identificato come dentizione e camminare...) non mi è ben chiaro... Di bambini che camminano più tardi di altri ce ne sono molti e si sa che i denti non vengono con il metronomo. proprio ieri su FB c'era una madre con un bambino di ben oltre 12 mesi e solo 2 denti.
Ma vabbé... questo era il pezzo della chiacchiera empatica
(24-06-2012, 04:06 16)Cecilia Ha scritto: Secondo me, Giovanni ha tutte le caratteristiche di un trauma da parto: troppa fatica, troppo tempo incanalato, forzato nel nascere quando ancora non era pronto. E poi, anche se è stato con lei le prime due ore dopo il parto, separato per sei ore nella prima notte. Capisco che lei fosse sfinita, ma lo staff medico avrebbe dovuto obbligarla a tenerlo con sè la prima notte e poi darle il cambio il mattino dopo per consentirle di riposare. Le crisi sono la punta dell'iceberg di queste memorie e scattano tutte le volte che il piccolo si ritrova forzato dentro qualcosa che lo costringe in modo soffocante: passeggino, seggiolino, seggiolone, lettino oppure acqua del bagno che attivano la memoria di quei momenti.
Questa poi mi fa ribollire il sangue... Come fa a raggiungere una tale conclusione? In base a quali prove? Magari è vero, ma come fai a provarlo? Allo stesso modo avrei potuto dire che il problema era che l'ostetrica che ti ha aiutato a partorire era mancina e questo lo ha destabilizzato, oppure che quando è ornato a casa la zia che lo ha preso in braccio lo ha fatto dal lato sbagliato, ecc. Tutto ciò altro non è che illazioni pure e semplici.
(24-06-2012, 04:06 16)Cecilia Ha scritto: Da un certo punto di vista, è una fortuna che queste manifestazioni ci siano, perché ogni volta si libera da un pezzetto di rabbia. Avrebbe anche potuto chiudersi in se stesso, ma la depressione infantile è difficile da curare. Quindi tutto sommato suo figlio è estroverso, positivo. Tanto è vero che dopo ogni crisi violenta fa un salto evolutivo".
Sarà pure... ma di nuovo che prove ha per raggiungere una tale conclusione (soprattutto in base a un colloqui di x minuti?). Che si occupa solo ed esclusivamente di bambini con problemi come il tuo?
(24-06-2012, 04:06 16)Cecilia Ha scritto: Il medico ha dato una terapia sul lungo periodo
Ovvero, se è omeopata, zuccherini e null'altro. Gettiamo un velo pietoso.
(24-06-2012, 04:06 16)Cecilia Ha scritto: che stiamo facendo da un mese e che sta dando degli ottimi frutti: Giovanni è più tranquillo, ma più pronto e sicuro. A 20 mesi, fa dei tentativi sempre più riusciti per camminare e adesso è da 20 giorni circa che siamo a zero crisi.
Altro punto fondamentale... All'inizio hai detto che per due mesi la situazione era migliorata... Non sarà che, indipendentemente da quello che ti ha "prescritto" il tipo, il trend è semplicemente continuato nella medesima direzione? Dopo tutto potrei riscrivere quello che hai detto all'inizio così: "le cose vanno molto meglio, in quanto negli ultimi tre mesi ha avuto solo un periodaccio verso il 1° maggio". Non sarà quindi che il bambino sta semplicemente... crescendo? Non sarà che magari avrà qualche altra crisi, ma si diraderanno sempre di più fino a scomparire?
Insomma, tutto questo discorso per chiederti: ma l'omeopata serviva a curare Giovanni o a far sentire meglio te? Da quanto scrivi sembrerebbe che la seconda (cosa comprensibilissima, per carità), ma ciò non toglie che il tipo ti ha spillato non so quanti quattrini per una chiacchierata e un po' di zuccherini (che sicuramente sono costati altri bei soldoni).
Riassumendo: il tale ha fatto giocare il bambino per due minuti per poi congedarlo. Poi ti ha fatto raccontare la tua storia e te l'ha riproposta pari pari magari usando dei bei paroloni; in sostanza ti ha detto quello che volevi sentire. In base a tutto ciò ti ha dato una cura "a lungo termine"... Alla faccia...
Questo non è un medico... i termini da usare sono ben altri.