RE: libero accesso al cibo -
ERiCa - 12-03-2012
(12-03-2012, 01:31 13)Linda Eva Ha scritto: Non mi sembra una buona idea, metterci la mela perché è sana.
(se non per farsi una risata.....povero, però! )
Anche in natura il bambino che acquisiva gradualmente autonomia, fortunatamente gradualmente scemava in curiosità. Perché le madri dovevano poter sempre vegliare e decidere sull'opportunità di ciò che mangiavano i figli.....pena il rischio di cibo velenoso o avariato.
No, direi che come obiettivo è fuori tema.
Non è un obiettivo dell'AS e non è dell'AS.
Qui, si parla di cibo a richiesta fra quello a disposizione nei pasti e basta. Tra l'altro senza poter optare per alternative fuori menu (poi io sono leggermente meno rigorosa di Piermaarini, e più di altre su questo, ma il senso è resta).
Ripeto, educativamente non mi sembra neanche un bell'esempio (oltre l'errore alimentare, intendo), non è coerente con l'AS ma forse neanche con Montessori, non so.
Su questo potremmo ampiamente discutere e a lungo........
........ma che sò sti 'bibanesi'?
sono d'accordo solo parzialmente
cibo a richiesta fra quello a disposizione durante i pasti... ok
ma da quanto ho capito io dal post iniziale quisi tratta di una merenda auto-gestita (cosa contemplata dalla montessori, e infatti su alcuni libri di scuola montessoriana ho letto di mettere a disposizione nel ripiano più basso del frigo cose adatte per organizzarsi autonomamente la merenda in modo da stimolare l'iniziativa e l'autonomia del bambino)
non mi sembra diseducativo mettere a disposizione di autogestirsi la merenda con qualcosa di più conforme a quanto piacerebbe alla mamma, piuttosto che con qualcosa che si teme sia troppo monotono
in pratica è come quando voglioo scegliersi da soli da vestire e tu previeni il rischio che si mettano una magliettina in gennaio tirandogli fuori due cose e dando loro l'idea di scegliere in autonomia fra quelle
RE: libero accesso al cibo -
alessimdon - 12-03-2012
(12-03-2012, 01:31 13)Linda Eva Ha scritto: Ripeto, educativamente non mi sembra neanche un bell'esempio (oltre l'errore alimentare, intendo), non è coerente con l'AS ma forse neanche con Montessori, non so.
Su questo potremmo ampiamente discutere e a lungo........
........ma che sò sti 'bibanesi'?
Io personalmente sono combattuta tra l'educazione e il non riuscire a negare cibo a giorgia quando lo chiede... Infatti sono in crisi da questo punto di vista.
I bibanesi sono una specie di grissini ciccioni, li ho letti qui e quando li ho trovati al supermercato li ho presi: sono vermanete buoni :-)
RE: libero accesso al cibo -
Elis - 12-03-2012
Anche a me sembra piú giusto che siano loro a chiedere il cibo, almeno da cosí piccoli. Non sono peró d'accordo a negarglielo se lo richiedono anche fuori pasto, nei limiti del buon senso ovviamente. Mi spiego meglio, se mangiare un pezzo di pane o un frutto o un pezzo di parmigiano non compromette poi i pasti principali e non crea un'alimentazione poco varia o malsana, non ci vedo nulla di male.
Diverso é farli mangiucchiare tutto il giorno, come fanno un sacco di mamme qui e come purtroppo Giulio vede fare spesso. Qui si passa un sacco di tempo tra mamme, ogni giorno, e in effetti propongono di continuo cibo ai bimbi. Ovviamente Giulio chiede tutto quello che vede...lo salva il fatto che se non ha fame ne assaggia un pezzo e lo lascia, ma di sicuro non é educativo.
LindaEva, perché pensi non sia corretto dare cibo se lo chiedono anche fuori pasto, quando li abbiamo sempre abituati a mangiare a richiesta?
RE: libero accesso al cibo -
chiaraC - 12-03-2012
Allora io credo che un conto sia il cibo fuori pasto, un conto sia l'autogestione. Io non ho cibo a disposizione negli armadietti bassi, non apposta, era già così prima di Sofia, è rimasto così. Però non le lascerei libero accesso al cibo. Intanto se potesse prendere quando vuole e ciò che vuole (anche selezionato fra cose "sane" come frutta, pane..) andrebbe a finire che mangerebbe più spesso, magari dando un morsino (tipo vede una mela, le dà due morsi, e la lascia lì, se non ha fame), oppure che prende un grissino o del pane e li mangia in camera da letto (cosa che a volte capita lo stesso, ma almeno glielo concedo io di mangiare fuori dalla cucina) sbriciolando in giro, o dando un morso a tutti i bibanesi del sacchetto... almeno conoscendo mia figlia è capace di ciò..
Detto ciò non sono contraria al cibo "fuori pasto", diciamo che se nella norma c'è colazione, merenda, pranzo, merenda, cena, spesso di merende pomeridiane ne fa due, oppure inizia la cena prima che sia ufficialmente pronta, chiedendomi assaggi o qualcosa. Io tipo un pezzo di pane o di verdura non glielo nego mai. Diciamo che fino a un certo punto se mi rendevo conto che era noiosa magari le chiedevo io se avesse fame, ora invece se ha fame me lo fa capire lei (per dire, non c'è niente alla sua portata, ma sa dove sono le cose e mi ci porta, così capisco ciò che vuole). Poi immagino che cambi con l'età, immagino che, più grande, sia più in grado di mangiare una merenda e aspettare cena se gli si dice è pronto fra 10 minuti. Ora 10 minuti sono un'eternità..
RE: libero accesso al cibo -
giulieee - 12-03-2012
Io proprio ieri pensavo che i frigoriferi dovrebbero essere fatti a misura di bimbo, così quando vogliono qualcosa se la prendono!
Io non ci vedo nulla di male. I bimbi hanno fame più spesso degli adulti, soprattutto in alcuni periodi. Oggi Mario ha mangiato ininterrottamente dalle 17 alle 19 e se non ci fosse stato cibo disponibile sarebbe andato di tetta, con evidente stress mio
! Ah... ha anche ri-mangiato quando è venuto il papà alle 20.30!
L'altro giorno gli ho lasciato un piattino a portata di mano con crackers, taralli ed una fetta di crostata fatta da me. Lui ogni tanto mangiucchiava qualcosa... Non penso di farlo sempre, ma quando noto che ha questa fame spropositata, credo che lo farò.
RE: libero accesso al cibo -
ameliaedaniele - 12-03-2012
anche io non nego la doppia merenda e anche io penso che anche solo 2 e 3 anni faccia moltissima differenza perchè lo vedo con i miei bimbi. Daniele se ha fame e spizzica poi mangia ugualmente a cena, Amelia la tengo a orari più rigidi (o vado per entrambi di verdura cruda, che a tavola non mangiano).
RE: libero accesso al cibo -
blackbird - 13-03-2012
Ho letto tutto e sono confusa, provo a fare ordine scrivendo partendo dall'uomo primitivo per arrivare all'astronave.
L'autogestione di Domenico è partita da un consiglio che una volta mi è stato dato proprio qui da Rossana (credo): Domenico gattonava ed esplorava ed esplorando si moltiplicavano i pericoli, tra i quali il rischio di farsi saltare le dita nei cassetti. Quello che mi è stato detto in sostanza era 'stagli vicino, fallo provare, fagli chiudere le dita non troppo forte e soprattutto non limitarlo nelle sue escursioni, piuttosto seguilo con discrezione e fai in modo che non muoia'. I primi tempi tirava fuori tutto dai cassetti del mobile della tv (è l'unico che abbiamo in salotto) da cui ho eliminato le cose pericolose. Mano a mano col passare del tempo ha cominciato ad aprirli solo per prendere delle cose specifiche, delle cose che gli servivano realmente e non per sparpagliare roba in giro. Prima che cominciasse a camminare quando alla solita domanda 'Ma com'è? E' buono?' io rispondevo che era buonissimissimo, il commento era più omeno 'vabbè, vedrai che quando comincerà a camminare sarà ingestibile, non avrai più tempo, distruggerà tutto, hai un paio d'occhi? Comincia a procurartene altre, perchè non bastano'.
Non è avvenuto nulla di tutto ciò, è come se ora sapesse dosare la libertà di cui gode: perchè distruggermi i cassetti o le librerie se è libero di prendere quello che vuole? Immagino che i bimbi presi da raptus post posizione eretta, si siano ritrovati d'improssivo padroni della loro mobilità e degli spazi che prima potevano solo guardare; credo che semplicemente si trovino ad un certo punto, nella situazione di voler provare e toccare tutto quello che fino a quel momento avevano visto alla mercè dei grandi.
Veniamo al cibo. Con gli orari dei pasti io non sono mai precisissima, per cui per esempio di sera, capita di mangiare alle 8, o alle 8.15 o 8.30. Se Domenico ha fame (o se io ho fame o mio marito) prima che sia pronto si mangiucchia qualcosa: un tarallino, un bibanese (sono dei grissini più cicciotti del normale e stirati a mano) un pomodorino, un pezzetto di formaggio. Una volta è successo che Domenico arrivasse lagnoso in cucina e la cena non era pronta, sono stata io a dirgli di aprire il cassetto e prendere da sè un bibanese: gli si sono spalancati gli occhioni mentre lo faceva e lì ho capito che gli si è aperto un mondo ed era felicissimo, più o meno come quando è riuscito per la prima volta nella presa a pinzetta. Come se un gesto semplice dispiegasse tutto un ventaglio di possibilità. Per questo dicevo che è stato un passetto verso una certa forma di autonomia, passetto che comunque sta dentro tutta una bella passeggiata che sta facendo di per sè.
Ad oggi il cassettone viene aperto prima dei pasti per spizzicare se ha fame (ma non sempre, a volte riesco a buttare qualcosa nei piatti in perfetto orario), o se gira svagato per la casa senza nulla da fare. In quest'ultimo caso non mangia, se lo porta appresso, lo sbriciola, lo fa mangiare al cane di peluches o lo mordicchia distrattamente ma non lo finisce, per intenderci. Esattamente come avveniva per i cassetti del mobile tv, o per le librerie: si gode questa nuova libertà in maniera disordinata e caciarona, ma confido nel fatto che un giorno lo farà solo quando ne avrà realmente bisogno.
Ed su quest'ultima parola che mi sto arrovellando, soprattutto alla luce delle parole di Piermarini: io devo fare in modo che lui possa colmare questo bisogno da sè o no? Quando lui parla della storia della carestia fittizia, ha tenuto conto del latte materno? Perchè Domenico può aprire il celeberrimo cassettone, ma se improvvisamente ci trovasse i tovaglioli, mi verrebbe ad alzare la maglietta, che differenza farebbe a quel punto? Non sarebbe meglio offrirgli la possibilità di scegliere tra latte, tarallo, formaggi, ecc.?
RE: libero accesso al cibo -
giulieee - 13-03-2012
Secondo me è perfetto così! Anzi ti invidio pure i bibanesi che da noi non ci sono...me ne mandi un po'?
Scherzi a parte, io tutto il discorso del Dott. Piermarini non tanto l'ho capito. E non credo di condividere il pensiero sulla scarsa disponibilità. A me non piace nulla che sia fittizio. Non viviamo in un tempo ed in un luogo di scarsa disponibilità di cibo... che senso ha fare credere che sia così? Piuttosto bisogna far capire che ciò che scarseggia è il cibo sano. E battere molto su questo punto che purtroppo non è di facile intuizione.
Altrimenti si mandano messaggi artefatti. Sarà che io tengo moltissimo alla verità... e mi sembra che qualsiasi costruzione o finzione sia solo una presa in giro.. un modo per sentirsi ancora una volta adulti onnipotenti. Ma è solo il mio parere, naturalmente!
RE: libero accesso al cibo -
Valina - 13-03-2012
uhm. LA mia piccola non è mai andata a guardare in alcun cassetto. E un'anta, che conosce perfettamente, contiene biscotti, cereali (che adora) e crackers. MA non li va mai a prendere.
PEr colazione o merenda le chiedo cosa preferisce. Per pranzo e cena quello c'è e quello si mangia. Ma è una cosa nata prima della bimba. Secondo me a tavola si prepara con coscienza. Se, invece, si fa come dai miei suoceri che ad un certo punto tirano fuori la cesta dal frigo con maionesi e salse, formaggi, salumi vari sottoli e sottaceti mi monta la rabbia! Niente di peggio che uscire dalla buona alimentazione. Non intendo che non siano cose che possono essere sane (alcune) o da vietare (altre). Mi infastidisce la sistematica offerta di cincischierie che inficiano il pasto e influiscono sull'appetito. Anche se hai mangiato a sufficienza, riusciresti a dire di no a due fettine di cacciatorino o ad una caponatina fatta come si deve?
Al tempo stesso non lascerei mia figlia mangiucchiare qui e là a piacimento. E' vero che in alcuni periodi l'appetito può crescere, ma se hai mangiato a sufficienza ai pasti principali non dovrebbe venirti fame dopo due ore.
E' anche vero che a volte prima di cena, mentre preparo le do un pezzetto di pane o di carota perché non comprende i dieci minuti di attesa.
RE: libero accesso al cibo -
ameliaedaniele - 14-03-2012
a questo proposito litigio furioso ieri sera con mia madre, che sarebbe da educare molto più dei bimbi. Ieri sera era da me a cena per aiutarmi con i bimbi (io convalescente, Daniele malato e marito assente). Ho cucinato i legumi con la polenta (fagioli al sugo, leggermente piccanti) e carote al balsamico per noi e i bimbi. Lei i legumi non li mangia, mi dice: io mangio dopo formaggio e mostarda per contorno.
La mostarda non è un contorno. Va beh. Mangiamo, tira fuori, e invece della mostarda si mette nel piatto le olive, niente di male, per carità, solo che Amelia va pazza per le olive e aveva già mangiato
Offre le olive ad Amelia, non una o due, ma dieci
e poi se ne mette ancora, lasciando lì il piatto e la bambina ruba ancora. Io mi sono incavolata: Amelia ha già mangiato, va bene una, ma se ne mangia ancora scoppia! Così sgrido la bambina, basta olive ore, sono di nonna. Mi sono alzata, ho pelato una carota e l'ho allungata a mia madre. Perchè? mi chiede. Come perchè, perchè non hai mangiato verdura. La prende e la mangia. Mia madre la piramide alimentare non sa nemmeno che cosa sia (ora si, l'ho stampata sul frigorifero, ma la ignora). Il punto è che lei tiene i bambini! Mia suocera è pure peggio, perchè oltre a non conoscere la piramide non sa nemmeno cucinare (fa di quelle cose indicidibili, tipo il ragù con gli avanzi del lesso perchè le polpette di carne già cotta fanno schifo
).