14-06-2012, 08:20 08
Ecco qui. Come ho anticipato nella breve presentazione, è da circa un mesetto che provo con l’AS per Leda, 7 mesi ora (giugno 2012) e sono in preda ai primi dubbi.
Dubbi che stranamente non riguardano il soffocamento, in quanto in merito, forse anche per un po’ di incoscienza, non ho per il momento paure. Ho fiducia nelle capacità di Leda di gestire i pezzi di cibo e di imparare progressivamente a gestirli. Me lo ha già dimostrato più volte.
I principali dubbi riguardano me, le pressioni dell’ambiente esterno (suocera, mamma, tata…) e soprattutto l’effetto destabilizzante che tali pressioni esercitano sul mio già sentirmi fragile su questo tema.
Per loro, gli “altri” - il solito esercito di suocere-mamme-tate - dovrei già esser lì a preparare pappine, piazzare Leda sul seggiolone in momenti specifici e fissi della giornata distanti dai nostri pasti, ingozzarla col cucchiaino e vederla sbattere le mani nel piatto con rivoli di pappina che le escono dalla bocca, più o meno ridente, più o meno piangente.
A me non va, ma non riesco a sentirmi a mio agio e “giusta” nel controbattere con l’AS.
E quindi veniamo ai dubbi e alle mie fragilità.
1) Non sono una brava cuoca e anche per me/noi cucino sempre cose semplici ed essenziali: carne ai ferri, pesce in padella o lesso, legumi, verdure lesse o al vapore… insomma, niente di elaborato. Non sono abile, non ho tempo, energia ecc
Basta questo per proporre a Leda i cibi? Non si annoierà? Riuscirò a presentarle un’adeguata varietà? Riceverà tutto quello che le serve?
2) Starò facendo le cose giuste? O forse sto andando troppo lenta? Devo proporle di più e più spesso? Con più regolarità?
Al momento Leda ha 7 mesi, da quando ne ha cinque e mezzo la metto a tavola con noi. Lei non si sbraccia e non si è mai sbracciata per afferrare ciò che noi mangiamo, ma accetta sempre di buon grado – se non è stanca in quel momento – tutto ciò che le propongo e le metto in mano.
Fino ad ora ha assaggiato in pezzi dalle sue o mie mani guidate da lei: mela, pera, banana, pesca, albicocca, ciliegia, pane, gallette di riso, fette biscottate, croste di pizza, parmigiano, galletta con sopra spalmato un po’ di stracchino, galletta con sopra spalmata un po’ di crema di lenticchie, carota al vapore, pezzetti di zucchina in padella, pezzettini di pasta (spaghetti, farfalle, rigatoni).
Ed imboccata ha assaggiato yogurt, un po’ di fiocchi di miglio con bieta, un po’ di polenta e un’altra pappetta che avevo fatto per me che ora non ricordo.
Tutto ovviamente in quantità minuscole, non certo tali da costituire un pasto.
Tutto ciò non avviene in maniera sistematica però, ad ogni pasto intendo. Né sto lì a fermarmi ogni metà mattina o metà pomeriggio a darle la merenda. Se capita e c’è occasione gliela dò.
Ci sono pasti in cui non è interessata, a volte non c’è proprio perché magari è crollata a dormire, oppure ci sono quelle giornate in cui io sono di fretta tra lavoro, sua cura ed altri impegni che non riesco a fermarmi e trovare “spazio” per i suoi pasti. E questa “mancanza di regolarità” mi fa chiedere: ma starò facendo le cose per bene? Se seguissi lo svezzamento tradizionale, avrei orari fissi di pasti, obblighi di fermarmi nella giornata per la merenda, tabelle e quantità da seguire e Leda già salterebbe alcune poppate (non è questo a cui miro, non intendo assolutamente smettere di allattare per il momento, non ne ho alcuna necessità fortunatamente). Così come accade alle figlie delle mie amiche coetanee di Leda… e io mi sento la solita “diversa”, quella che fa le cose strane.
3) penultimo dubbio, un po’ più concreto. Come vi regolate con i cibi che anche noi adulti mangiamo col cucchiaio o col cucchiaino? Li imboccate o il cucchiaino è proprio da “bandire”?
Mi riferisco ad esempio a minestre, tipo pasta e fagioli o allo yogurt…
4) ultimo dubbio (per il momento), carne. Con che consistenza gliela date e più o meno che dimensioni hanno i pezzi?
Grazie per l’ascolto e le eventuali risposte
Leuca
Dubbi che stranamente non riguardano il soffocamento, in quanto in merito, forse anche per un po’ di incoscienza, non ho per il momento paure. Ho fiducia nelle capacità di Leda di gestire i pezzi di cibo e di imparare progressivamente a gestirli. Me lo ha già dimostrato più volte.
I principali dubbi riguardano me, le pressioni dell’ambiente esterno (suocera, mamma, tata…) e soprattutto l’effetto destabilizzante che tali pressioni esercitano sul mio già sentirmi fragile su questo tema.
Per loro, gli “altri” - il solito esercito di suocere-mamme-tate - dovrei già esser lì a preparare pappine, piazzare Leda sul seggiolone in momenti specifici e fissi della giornata distanti dai nostri pasti, ingozzarla col cucchiaino e vederla sbattere le mani nel piatto con rivoli di pappina che le escono dalla bocca, più o meno ridente, più o meno piangente.
A me non va, ma non riesco a sentirmi a mio agio e “giusta” nel controbattere con l’AS.
E quindi veniamo ai dubbi e alle mie fragilità.
1) Non sono una brava cuoca e anche per me/noi cucino sempre cose semplici ed essenziali: carne ai ferri, pesce in padella o lesso, legumi, verdure lesse o al vapore… insomma, niente di elaborato. Non sono abile, non ho tempo, energia ecc
Basta questo per proporre a Leda i cibi? Non si annoierà? Riuscirò a presentarle un’adeguata varietà? Riceverà tutto quello che le serve?
2) Starò facendo le cose giuste? O forse sto andando troppo lenta? Devo proporle di più e più spesso? Con più regolarità?
Al momento Leda ha 7 mesi, da quando ne ha cinque e mezzo la metto a tavola con noi. Lei non si sbraccia e non si è mai sbracciata per afferrare ciò che noi mangiamo, ma accetta sempre di buon grado – se non è stanca in quel momento – tutto ciò che le propongo e le metto in mano.
Fino ad ora ha assaggiato in pezzi dalle sue o mie mani guidate da lei: mela, pera, banana, pesca, albicocca, ciliegia, pane, gallette di riso, fette biscottate, croste di pizza, parmigiano, galletta con sopra spalmato un po’ di stracchino, galletta con sopra spalmata un po’ di crema di lenticchie, carota al vapore, pezzetti di zucchina in padella, pezzettini di pasta (spaghetti, farfalle, rigatoni).
Ed imboccata ha assaggiato yogurt, un po’ di fiocchi di miglio con bieta, un po’ di polenta e un’altra pappetta che avevo fatto per me che ora non ricordo.
Tutto ovviamente in quantità minuscole, non certo tali da costituire un pasto.
Tutto ciò non avviene in maniera sistematica però, ad ogni pasto intendo. Né sto lì a fermarmi ogni metà mattina o metà pomeriggio a darle la merenda. Se capita e c’è occasione gliela dò.
Ci sono pasti in cui non è interessata, a volte non c’è proprio perché magari è crollata a dormire, oppure ci sono quelle giornate in cui io sono di fretta tra lavoro, sua cura ed altri impegni che non riesco a fermarmi e trovare “spazio” per i suoi pasti. E questa “mancanza di regolarità” mi fa chiedere: ma starò facendo le cose per bene? Se seguissi lo svezzamento tradizionale, avrei orari fissi di pasti, obblighi di fermarmi nella giornata per la merenda, tabelle e quantità da seguire e Leda già salterebbe alcune poppate (non è questo a cui miro, non intendo assolutamente smettere di allattare per il momento, non ne ho alcuna necessità fortunatamente). Così come accade alle figlie delle mie amiche coetanee di Leda… e io mi sento la solita “diversa”, quella che fa le cose strane.
3) penultimo dubbio, un po’ più concreto. Come vi regolate con i cibi che anche noi adulti mangiamo col cucchiaio o col cucchiaino? Li imboccate o il cucchiaino è proprio da “bandire”?
Mi riferisco ad esempio a minestre, tipo pasta e fagioli o allo yogurt…
4) ultimo dubbio (per il momento), carne. Con che consistenza gliela date e più o meno che dimensioni hanno i pezzi?
Grazie per l’ascolto e le eventuali risposte
Leuca
Leuca mamma di Leda nata l'8 novembre 2011 (e di Amalia, n. m. il 14 ottobre 2010)