[blackbird]

Noi non abbiamo più la tv in casa da circa quattro anni. Cioè possediamo una mega tv, ma non abbiamo l'antenna, tutto ciò per scelta.
Abbiamo capito che dovevamo smettere una volta che stavamo litigando per non so che cosa (la scuola? la disoccupazione? internet libero?) e lì ci siamo resi conto che i programmi di dibattito politico, così come i tg avevano dei modi che esasperavano. In sostanza era come avere in casa dei parenti cafoni che urlavano e si abbaiavano contro e questa cosa stava coinvolgendo anche noi. E poi non c'era niente da vedere. Casomai ci fossimo persi qualcosa di imperdibile, ci sarebbe sempre stato lo streaming.
Ad oggi non abbiamo alcuna intenzione di collegare un'antenna, quando andiamo in vacanza a casa di suoceri e genitori ci siamo resi conto che la tv accesa è una cosa che ci stanca mentalmente, facciamo fatica a parlare, a farci sentire, dobbiamo alzare il tono della voce, a tavola non sai mai se guardare lo schermo o parlare con chi hai davanti.
Domenico, ovviamente, ne è incantato resta a bocca aperta ed entra in una bolla. Avete presente Caro Diario di Moretti? Che lui aveva l'amico che non vedeva tv da 20anni e poi sull'aliscafo si ritrova a vedere Beautiful e non se ne stacca più? Ecco esattamente così.
Socera e madre mi martellano dicendomi che non c'è niente di male a vedere la tv e che tanto Domenico prima o poi la vedrà perchè andando all'asilo, i compagnetti, blablabla vabbè avete capito. Ma è un ragionamento che nn regge: è come se mi dicessero 'Dai un pugno in faccia a tuo figlio, perchè quando andrà a scuola magari farà a botte'.
Per quanto riguarda i libri, mi ricordo di un bellissimo saggio di Roland Barthes che parlava anche di lettura e diceva, più o meno, che lo scrittore lascia volutamente degli spazi vuoti nel testo, dove il lettore può inserirsi. Mi ricordo che sta cosa mi lasciò così per un po', perchè questo concetto da un lato presuppone la vitalità illimitata di un libro (in quanto si trasforma in qualcosa di nuovo ogni volta che qualcuno lo legge), dall'altro ti fa scrittore. E' bellissimo.
Non credo che imporrò mai in alcun modo la lettura a Domenico, penso di procedere come con l'AS: io e mio marito leggiamo (più lui, ultimamente) lui già ci strappa i libri dalle mani e li mangia, spero tanto che questa curiosità lo accompagni almeno fino alla prima elementare.