26-03-2012, 06:08 18
A questo proposito, ripensavo a questo
Valina, sai quanto spesso siamo in accordo.
Però in questo principio, leggo qualcosa di, inconsapevolmente da parte tua, 'estiviliano'.
Non t'arrabbià! Ti fa male! Scherzi a parte.
Mi ricorda l'avvertimento ai genitori di non-cedere-mai al bambino che reclama la nostra attenzione per non mandare a monte l'intero castello 'addestrativo'.
Appunto. Non si tratta di 'addestramento', ma di fargli respirare un'aria di libertà di scelta cercando solo di non portarlo a confondere il mangiare per fame, con un gioco o mangiare per dovere o, peggio, il rischio di perdere l'affetto dei genitori.
Quell'aria la continuerà a respirare ancora per anni.
Credo che l'approccio in sé che parte dalla, e asseconda, la loro natura, offra ai nostri bambini l'opportunità di sviluppare un'elasticità mentale e una capacità di adattamento che altri approcci (quelli, sì, 'metodi') non consentono.
Certo che delle contraddizioni eclatanti portate avanti ripetutamente e spesso potrebbero confonderlo alla lunga. Ma non mandare a monte.
Soprattutto finché non acquisisce la potenziale abilità di discutere consapevolmente mamma e papà.
Per questo i suoceri/genitori-nonni dovrebbero capire che non gli fanno bene se si oppongono ai genitori.
Ma attenzione a non 'estivilizzare' l'AS né 'le regole' di convivenza che la famiglia 'propone'.
Sennò, secondo me, ricadiamo in alcune storture della puericultura schemi e dictat corrente.
(23-03-2012, 02:36 14)Valina Ha scritto: "Se tu per settimane o giorni ti impegni al raggiungimento di un risultato (che ovviamente preveda il rispetto del bambino) ti aspetti che venga seguito anche dagli altri "educatori" (termine che non condivido molto). Basta un'ora per smontare tutto il tuo lavoro. E tornare indietro sarà ancora più difficile."
Valina, sai quanto spesso siamo in accordo.
Però in questo principio, leggo qualcosa di, inconsapevolmente da parte tua, 'estiviliano'.
Non t'arrabbià! Ti fa male! Scherzi a parte.
Mi ricorda l'avvertimento ai genitori di non-cedere-mai al bambino che reclama la nostra attenzione per non mandare a monte l'intero castello 'addestrativo'.
Appunto. Non si tratta di 'addestramento', ma di fargli respirare un'aria di libertà di scelta cercando solo di non portarlo a confondere il mangiare per fame, con un gioco o mangiare per dovere o, peggio, il rischio di perdere l'affetto dei genitori.
Quell'aria la continuerà a respirare ancora per anni.
Credo che l'approccio in sé che parte dalla, e asseconda, la loro natura, offra ai nostri bambini l'opportunità di sviluppare un'elasticità mentale e una capacità di adattamento che altri approcci (quelli, sì, 'metodi') non consentono.
Certo che delle contraddizioni eclatanti portate avanti ripetutamente e spesso potrebbero confonderlo alla lunga. Ma non mandare a monte.
Soprattutto finché non acquisisce la potenziale abilità di discutere consapevolmente mamma e papà.
Per questo i suoceri/genitori-nonni dovrebbero capire che non gli fanno bene se si oppongono ai genitori.
Ma attenzione a non 'estivilizzare' l'AS né 'le regole' di convivenza che la famiglia 'propone'.
Sennò, secondo me, ricadiamo in alcune storture della puericultura schemi e dictat corrente.
2/10/2007 Tartarughino
27/6/2010 Torello